Il "Festival delle donne e dei saperi di genere 2018" fa tappa a Matera per il 3° anno consecutivo
Per la 7^ edizione, l'Associazione "RiSvolta" organizza un incontro-dibattito sul tema "Questioni di gender"
venerdì 6 aprile 2018
Il "Festival delle donne e dei saperi di genere 2018", manifestazione nata a Bari e giunta alla sua settima edizione, fa tappa a Matera per il 3° anno consecutivo grazie all'associazione RiSvolta, la quale sabato 7 aprile, a partire dalle ore 18.00 presso il Museo Archeologico Nazionale "Domenico Ridola", terrà un incontro-dibattito sul tema "Questioni di gender". Ospiti d'eccezione della serata saranno Sara Garbagnoli (Université Paris 3 Sorbonne Nouvelle) e Massimo Prearo (UniVerona), autori di 'La crociata "anti-gender". Dal Vaticano alle manif pour tous' (Kaplan ed.) che discuteranno con Yàdad de Guerre (attivista diritti umani).
Ad introdurre l'incontro sarà Vanessa Vizziello, presidente dell'associazione RiSvolta. "Per Matera e per RiSvolta è un onore poter ospitare anche quest'anno un appuntamento del Festival - dichiara la presidente Vanessa Vizziello - perché, come sempre, ci offre la possibilità di approfondire tematiche importanti con grandi autori e professionisti."
L'incontro di quest'anno, infatti, entra nel cuore di un argomento spinoso e delicato che crea non poche tensioni e scontri tra scuola/famiglia e società civile. Che cos'è "la teoria del gender"? Chi vi si oppone e perché? Il dibattito propone un'analisi della crociata reazionaria lanciata dal Vaticano contro il concetto di genere e dei movimenti di protesta che l'hanno incarnata. Concentrandosi in particolar modo sulla situazione italiana e francese, si entrerà nella genesi del discorso "anti-gender" attraverso le tappe delle manifestazioni (conferenze, veglie, Family Day) che ne hanno fatto una causa militante. L'intento di questo incontro è quello di essere uno strumento di analisi a disposizione di coloro che vogliono sapere come sono nate e a cosa servono le espressioni "ideologia gender", "la teoria del gender" o "il gender" e capire le ragioni del loro successo epistemologico e politico.
"Sin dal suo esordio, nel nome di Ipazia - la sua vita, la sua storia, la sua morte -, il Festival ha voluto marcare una differenza, mettere a fuoco una specificità: prestare attenzione ai saperi quando e nella misura in cui essi intersecano la vita, l'esistenza delle persone", spiega Francesca Romana Recchia, docente di Filosofia presso l'Università degli Studi di Bari e ideatrice e direttrice del Festival delle donne e dei saperi di genere.
"Nel segno delle migrazioni" è il titolo dell'edizione 2018 del Festival delle Donne e dei Saperi di Genere organizzata dal DISUM Dipartimento di Studi Umanistici e dal CISCuG Centro Interdipartimentale di Studi sulla Cultura di Genere dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", con il sostegno della Regione Puglia, della Fondazione Apulia Film Commission e del CORECOM Puglia, nonché con il patrocinio dell'Ordine dei giornalisti di Puglia e dell'associazione Punti Cospicui che si svolgerà dal 4 al 20 aprile. Un programma fitto di seminari, proiezioni, incontri e dibattiti per un festival multidisciplinare e trasversale che fa della molteplicità dei linguaggi la sua unicità e la sua forza.
Il Festival quest'anno è dedicato all'attivista Marielle Franco brutalmente assassinata lo scorso 14 marzo a Rio de Janeiro.
Ad introdurre l'incontro sarà Vanessa Vizziello, presidente dell'associazione RiSvolta. "Per Matera e per RiSvolta è un onore poter ospitare anche quest'anno un appuntamento del Festival - dichiara la presidente Vanessa Vizziello - perché, come sempre, ci offre la possibilità di approfondire tematiche importanti con grandi autori e professionisti."
L'incontro di quest'anno, infatti, entra nel cuore di un argomento spinoso e delicato che crea non poche tensioni e scontri tra scuola/famiglia e società civile. Che cos'è "la teoria del gender"? Chi vi si oppone e perché? Il dibattito propone un'analisi della crociata reazionaria lanciata dal Vaticano contro il concetto di genere e dei movimenti di protesta che l'hanno incarnata. Concentrandosi in particolar modo sulla situazione italiana e francese, si entrerà nella genesi del discorso "anti-gender" attraverso le tappe delle manifestazioni (conferenze, veglie, Family Day) che ne hanno fatto una causa militante. L'intento di questo incontro è quello di essere uno strumento di analisi a disposizione di coloro che vogliono sapere come sono nate e a cosa servono le espressioni "ideologia gender", "la teoria del gender" o "il gender" e capire le ragioni del loro successo epistemologico e politico.
"Sin dal suo esordio, nel nome di Ipazia - la sua vita, la sua storia, la sua morte -, il Festival ha voluto marcare una differenza, mettere a fuoco una specificità: prestare attenzione ai saperi quando e nella misura in cui essi intersecano la vita, l'esistenza delle persone", spiega Francesca Romana Recchia, docente di Filosofia presso l'Università degli Studi di Bari e ideatrice e direttrice del Festival delle donne e dei saperi di genere.
"Nel segno delle migrazioni" è il titolo dell'edizione 2018 del Festival delle Donne e dei Saperi di Genere organizzata dal DISUM Dipartimento di Studi Umanistici e dal CISCuG Centro Interdipartimentale di Studi sulla Cultura di Genere dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", con il sostegno della Regione Puglia, della Fondazione Apulia Film Commission e del CORECOM Puglia, nonché con il patrocinio dell'Ordine dei giornalisti di Puglia e dell'associazione Punti Cospicui che si svolgerà dal 4 al 20 aprile. Un programma fitto di seminari, proiezioni, incontri e dibattiti per un festival multidisciplinare e trasversale che fa della molteplicità dei linguaggi la sua unicità e la sua forza.
Il Festival quest'anno è dedicato all'attivista Marielle Franco brutalmente assassinata lo scorso 14 marzo a Rio de Janeiro.