Il casello ferroviario della discordia
Sarà finalmente ripristinato il rudere in piazza Matteotti?
lunedì 6 ottobre 2014
10.32
Un rudere dismesso ormai da tempo immemorabile, fatiscente e in imminente pericolo di crollo, ricettacolo di roditori e gente poco raccomandabile. È così che si presenta agli occhi dei passanti l'antico casello ferroviario delle Ferrovie Appulo Lucane presente in piazza Matteotti all'angolo con via Cappelluti.
Una situazione più volte denunciata dai cittadini e ben nota agli uffici comunali. In particolare, la questione era tornata in auge a seguito della tragedia di Vico Piave, quando l'amministrazione si era impegnata ad effettuare sopralluoghi in tutti gli edifici pubblici in cui sono stati segnalati possibili crolli, salvo poi cadere nuovamente nel dimenticatoio.
Finchè, il 3 Ottobre, i residenti di via Cappelluti, affacciandosi dal balcone della propria abitazione, hanno trovato l'antico stabile sorretto da un'impalcatura che testimonia l'avvio di lavori di manutenzione. L'intervento ha preso il via grazie ad un'ordinanza, datata 23 Settembre 2014, con cui il sindaco "intima alla Regione Basilicata, proprietaria dell'area e dello stabile in pericolo di crollo, di provvedere immediatamente all'eliminazione dello stato di pericolo e al ripristino delle condizioni di sicurezza del fabbricato".
La notizia suscita immediatamente un'accesa discussione sul social network più famoso, Facebook, in cui vi è chi esulta auspicando la costruzione di un edificio da adibire a centro di accoglienza turistica, vista la posizione al centro della piazza capolinea di tanti autobus, e chi accusa il Comune di un tardivo intervento.
"Si tratta di un fabbricato sottoposto a vincolo storico paesaggistico, di proprietà del demanio, le cui proprietà dovevano essere assorbite dalle Regioni, e dato in gestione commissariale alle Fal – interviene a chiarire l'assessore alle opere pubbliche, Nicola Trombetta - mi adopero, insieme ad Adduce per la demolizione del fabbricato. Mi reco personalmente al demanio e mi dicono che per loro non ci sono problemi. Scriviamo alle Fal per l'atto di demolizione in danno e la loro risposta è che provvedono loro alla messa in sicurezza ma non si butta giù nulla".
Alcuni cittadini, invece, denunciano si tratti di un'illusione, un escamotage per mimetizzare il fabbricato in vista dell'imminente visita della Commissione Europea, ma che in realtà non è in corso alcun tipo di intervento né sono presenti cartelli che ne diano informazione. Alle accuse di un'operatività dettata dall'opportunismo, l'assessore Trombetta risponde: "Chi non sa crede che le opere pubbliche realizzate in questi mesi siano per Matera 2019. Se fosse così dal giorno 8 non avremmo più cantieri in città. L'unica cosa vera è che c'è stata un'accelerata al cantiere di piazza Matteotti e per fare ciò è stato sospeso il cantiere del quartiere Arco, che riprenderà quanto prima. Erano lavori già programmati!".
Una situazione più volte denunciata dai cittadini e ben nota agli uffici comunali. In particolare, la questione era tornata in auge a seguito della tragedia di Vico Piave, quando l'amministrazione si era impegnata ad effettuare sopralluoghi in tutti gli edifici pubblici in cui sono stati segnalati possibili crolli, salvo poi cadere nuovamente nel dimenticatoio.
Finchè, il 3 Ottobre, i residenti di via Cappelluti, affacciandosi dal balcone della propria abitazione, hanno trovato l'antico stabile sorretto da un'impalcatura che testimonia l'avvio di lavori di manutenzione. L'intervento ha preso il via grazie ad un'ordinanza, datata 23 Settembre 2014, con cui il sindaco "intima alla Regione Basilicata, proprietaria dell'area e dello stabile in pericolo di crollo, di provvedere immediatamente all'eliminazione dello stato di pericolo e al ripristino delle condizioni di sicurezza del fabbricato".
La notizia suscita immediatamente un'accesa discussione sul social network più famoso, Facebook, in cui vi è chi esulta auspicando la costruzione di un edificio da adibire a centro di accoglienza turistica, vista la posizione al centro della piazza capolinea di tanti autobus, e chi accusa il Comune di un tardivo intervento.
"Si tratta di un fabbricato sottoposto a vincolo storico paesaggistico, di proprietà del demanio, le cui proprietà dovevano essere assorbite dalle Regioni, e dato in gestione commissariale alle Fal – interviene a chiarire l'assessore alle opere pubbliche, Nicola Trombetta - mi adopero, insieme ad Adduce per la demolizione del fabbricato. Mi reco personalmente al demanio e mi dicono che per loro non ci sono problemi. Scriviamo alle Fal per l'atto di demolizione in danno e la loro risposta è che provvedono loro alla messa in sicurezza ma non si butta giù nulla".
Alcuni cittadini, invece, denunciano si tratti di un'illusione, un escamotage per mimetizzare il fabbricato in vista dell'imminente visita della Commissione Europea, ma che in realtà non è in corso alcun tipo di intervento né sono presenti cartelli che ne diano informazione. Alle accuse di un'operatività dettata dall'opportunismo, l'assessore Trombetta risponde: "Chi non sa crede che le opere pubbliche realizzate in questi mesi siano per Matera 2019. Se fosse così dal giorno 8 non avremmo più cantieri in città. L'unica cosa vera è che c'è stata un'accelerata al cantiere di piazza Matteotti e per fare ciò è stato sospeso il cantiere del quartiere Arco, che riprenderà quanto prima. Erano lavori già programmati!".