I 5 stelle contro l'accostamento di Matera 2019 al petrolio
La petizione popolare arriverà in Consiglio comunale
sabato 21 febbraio 2015
Sarà discussa in Consiglio comunale la petizione popolare consegnata al Comune dal Meetup "Amici di Beppe Grillo - Matera5Stelle.it" lo scorso 15 Dicembre 2015. Ad annunciarlo gli stessi attivisti che martedì scorso hanno incontrato il presidente del Consiglio comunale di Matera, Brunella Massenzio.
Motivo dell'incontro è stata proprio la raccolta firme effettuata per impedire ogni accostamento delle multinazionali del petrolio e dell'incenerimento rifiuti a Matera Capitale Europea della cultura 2019. Nel corso della conferenza dei capigruppo, gli attivisti hanno avuto modo di esporre le proprie motivazioni. La petizione chiede, in estrema sintesi, di vietare l'accostamento, sotto qualsiasi forma o modalità, del marchio-logo "Matera2019" o "Matera-Basilicata2019" con i loghi o i marchi delle innanzi specificate persone, soggetti privati, ditte o società.
Più nel dettaglio, la petizione popolare chiede "che (…) tramite apposita deliberazione modificativa dello Statuto-Atto Costitutivo della Fondazione "Matera-Basilicata 2019" e del Comitato "Matera2019", unitamente ai rispettivi regolamenti per le sponsorizzazioni e per l'utilizzo del marchio "Matera2019" o "Matera -Basilicata2019, vieti tassativamente alla predetta Fondazione e Comitato la sollecitazione e la raccolta di finanziamenti e sponsorizzazioni provenienti direttamente o indirettamente e sotto qualsiasi forma (ivi incluse le donazioni) da persone, soggetti privati, ditte o società che svolgono le attività (o aventi nel proprio oggetto sociale le attività) di: 1) prospezione e /o ricerca e/o coltivazione ovvero estrazione e/o distribuzione di idrocarburi; 2) incenerimento (o termovalorizzazione, comunque denominata) dei rifiuti, inclusi i casi nei quali gli impianti di incenerimento siano collocati all'interno di cementifici".
"Nel corso della convocazione - si legge nella nota stampa diffusa dal Meetup - alcuni attivisti hanno evidenziato come le attività di estrazione petrolifera o di incenerimento dei rifiuti siano assolutamente incompatibili e antitetiche rispetto al concetto di "Cultura" che rappresenta il fulcro del dossier "Matera Capitale Europea della Cultura 2019". La prospettiva dei giacimenti petroliferi lucani è terribilmente corta rispetto a quella millenaria dei giacimenti culturali di cui è ricchissima la Basilicata. Accettare sponsorizzazioni, associandole alla cultura, da chi fa "business" col petrolio e con l'incenerimento dei rifiuti (business che hanno impatti devastanti e irreversibili per il delicato territorio ed ecosistema lucano), sarebbe come accettare denari da multinazionali del tabacco che dispensano tumori o da società che fanno affari con il gioco d'azzardo seminando miseria e disperazione".
I pentastellati sottolineano il forte coinvolgimento della comunità lucana nel decidere le sorti della Regione sia quando si è trattato del percorso verso la Capitale Europea della Cultura sia quando si è dovuto decidere dell'aumento delle trivelle. "I comuni della provincia materana hanno sostenuto con decisione ed entusiasmo la candidatura di Matera, così come il 55% della popolazione della provincia di Matera ha chiesto alla Regione, per il tramite dei rispettivi Consigli comunali, di impugnare lo Sblocca Trivelle e Inceneritori (c.d. Sblocca Italia). Anche per questo, discutere e approvare in Consiglio comunale di Matera questa petizione, è atto di rispetto per i territori provinciali, nonché un gesto di lungimiranza politica".
"Il presidente Massenzio ed i capigruppo presenti - conclude la nota - hanno concordato sulla necessità di discutere la petizione in uno dei prossimi consigli comunali, apprezzandone anche la portata innovativa. Il marchio della cultura e di Matera2019 dovrebbe essere associato e portare vantaggi a quelle imprese, soprattutto lucane, impegnate nel turismo, nell'agroalimentare biologico di qualità, nell'industria dell'energia "pulita" (green), nella ricerca e nell'innovazione. Il petrolio nuoce gravemente alla Cultura!".
Motivo dell'incontro è stata proprio la raccolta firme effettuata per impedire ogni accostamento delle multinazionali del petrolio e dell'incenerimento rifiuti a Matera Capitale Europea della cultura 2019. Nel corso della conferenza dei capigruppo, gli attivisti hanno avuto modo di esporre le proprie motivazioni. La petizione chiede, in estrema sintesi, di vietare l'accostamento, sotto qualsiasi forma o modalità, del marchio-logo "Matera2019" o "Matera-Basilicata2019" con i loghi o i marchi delle innanzi specificate persone, soggetti privati, ditte o società.
Più nel dettaglio, la petizione popolare chiede "che (…) tramite apposita deliberazione modificativa dello Statuto-Atto Costitutivo della Fondazione "Matera-Basilicata 2019" e del Comitato "Matera2019", unitamente ai rispettivi regolamenti per le sponsorizzazioni e per l'utilizzo del marchio "Matera2019" o "Matera -Basilicata2019, vieti tassativamente alla predetta Fondazione e Comitato la sollecitazione e la raccolta di finanziamenti e sponsorizzazioni provenienti direttamente o indirettamente e sotto qualsiasi forma (ivi incluse le donazioni) da persone, soggetti privati, ditte o società che svolgono le attività (o aventi nel proprio oggetto sociale le attività) di: 1) prospezione e /o ricerca e/o coltivazione ovvero estrazione e/o distribuzione di idrocarburi; 2) incenerimento (o termovalorizzazione, comunque denominata) dei rifiuti, inclusi i casi nei quali gli impianti di incenerimento siano collocati all'interno di cementifici".
"Nel corso della convocazione - si legge nella nota stampa diffusa dal Meetup - alcuni attivisti hanno evidenziato come le attività di estrazione petrolifera o di incenerimento dei rifiuti siano assolutamente incompatibili e antitetiche rispetto al concetto di "Cultura" che rappresenta il fulcro del dossier "Matera Capitale Europea della Cultura 2019". La prospettiva dei giacimenti petroliferi lucani è terribilmente corta rispetto a quella millenaria dei giacimenti culturali di cui è ricchissima la Basilicata. Accettare sponsorizzazioni, associandole alla cultura, da chi fa "business" col petrolio e con l'incenerimento dei rifiuti (business che hanno impatti devastanti e irreversibili per il delicato territorio ed ecosistema lucano), sarebbe come accettare denari da multinazionali del tabacco che dispensano tumori o da società che fanno affari con il gioco d'azzardo seminando miseria e disperazione".
I pentastellati sottolineano il forte coinvolgimento della comunità lucana nel decidere le sorti della Regione sia quando si è trattato del percorso verso la Capitale Europea della Cultura sia quando si è dovuto decidere dell'aumento delle trivelle. "I comuni della provincia materana hanno sostenuto con decisione ed entusiasmo la candidatura di Matera, così come il 55% della popolazione della provincia di Matera ha chiesto alla Regione, per il tramite dei rispettivi Consigli comunali, di impugnare lo Sblocca Trivelle e Inceneritori (c.d. Sblocca Italia). Anche per questo, discutere e approvare in Consiglio comunale di Matera questa petizione, è atto di rispetto per i territori provinciali, nonché un gesto di lungimiranza politica".
"Il presidente Massenzio ed i capigruppo presenti - conclude la nota - hanno concordato sulla necessità di discutere la petizione in uno dei prossimi consigli comunali, apprezzandone anche la portata innovativa. Il marchio della cultura e di Matera2019 dovrebbe essere associato e portare vantaggi a quelle imprese, soprattutto lucane, impegnate nel turismo, nell'agroalimentare biologico di qualità, nell'industria dell'energia "pulita" (green), nella ricerca e nell'innovazione. Il petrolio nuoce gravemente alla Cultura!".