Grande partecipazione all'Open Data Day di Matera
L’importanza dei dati aperti per gli abitanti culturali
domenica 23 febbraio 2014
08.00
L'Open Data Day 2014, giornata mondiale dedicata al tema dei dati aperti, è stato celebrata anche a Matera, nella giornata di ieri, presso il Palazzo Lanfranchi.
Convegni, dibattiti e workshops finalizzati ad evangelizzare questa innovativa cultura e a fare il punto della situazione su ciò che è stato fatto e ciò che ancora bisogna fare.
"Open Data" significa, innanzitutto, trasparenza della pubblica amministrazione. I dati aperti sono i dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e ridistribuiti da chiunque. È un tema che rientra nel concetto dell'open government che prevede l'apertura della gestione governativa ai cittadini non solo in termini di libera fruizione dei dati ma anche di diretta partecipazione al processo decisionale.
"E' un percorso di avvicinamento della cittadinanza alla pubblica amministrazione ma anche di agevolazione dei processi interni all'amministrazione stessa - spiega Piero Paolicelli, coordinatore della giornata nonché uno dei maggiori promotori della cultura Open Data a Matera - il concetto è che i dati vengano forniti gratuitamente, lasciando ad ognuno la possibilità di farne quel che vuole. Non è previsto il diritto d'autore, solo il buon senso di citare la fonte, ma allo stesso tempo ognuno è responsabile del dato che immette".
"Da un punto di vista tecnico, inoltre, seguendo sempre la filosofia della trasparenza, è importante utilizzare tecnologie che siano accessibili a tutti indipendentemente dal sistema operativo utilizzato da ogni singolo utente", continua Paolicelli.
"Bisogna però pubblicare dati sexy - incalza Ernesto Bellisario, membro dell'agenda digitale per la Basilicata - ossia quelli che assicurano maggiore trasparenza, ad esempio quelli relativi alla spesa pubblica che possono essere utilizzati anche per finalità commerciali, altrimenti si corre il rischio che rimangano inutili".
In particolare, la giornata Open Data Day di Matera è stata incentrata sul tema dei beni culturali, materiali e immateriali. Nel pomeriggio sono stati avviati laboratori per la mappatura dei beni culturali di Matera, dei beni archeologici, dei luoghi ludici e persino delle memorie della città grazie al contributo di esperti come il gruppo OSM - Open Street Map, Enrico Ruggieri dell'associazione Cinefabrica, Francesca Sogliani dell'Università di Basilicata, Roberto Colucci, Mariella Stella del progetto Rena e Pavlik Elf di unMonastery. Tutte le mappature realizzate sono visibili sul sito OpenStreetMap mentre i files di raccolta dei dati sono stati pubblicati sul portale OpenData del Comune di Matera.
La città di Matera è stata una delle prime in tutta Italia a dotarsi di un portale su cui cominciare a rendere disponibili pubblicamente e gratuitamente i dati di sua proprietà. Grazie ad una collaborazione con Wikitalia e sulla spinta del Comitato Matera 2019 è nato il portale http://dati.comune.matera.it che al momento è gestito da un gruppo di cittadini volontari, da funzionari comunali e dal Comitato Matera 2019, coordinati dall'Assessore comunale Giuseppe Tragni.
Convegni, dibattiti e workshops finalizzati ad evangelizzare questa innovativa cultura e a fare il punto della situazione su ciò che è stato fatto e ciò che ancora bisogna fare.
"Open Data" significa, innanzitutto, trasparenza della pubblica amministrazione. I dati aperti sono i dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e ridistribuiti da chiunque. È un tema che rientra nel concetto dell'open government che prevede l'apertura della gestione governativa ai cittadini non solo in termini di libera fruizione dei dati ma anche di diretta partecipazione al processo decisionale.
"E' un percorso di avvicinamento della cittadinanza alla pubblica amministrazione ma anche di agevolazione dei processi interni all'amministrazione stessa - spiega Piero Paolicelli, coordinatore della giornata nonché uno dei maggiori promotori della cultura Open Data a Matera - il concetto è che i dati vengano forniti gratuitamente, lasciando ad ognuno la possibilità di farne quel che vuole. Non è previsto il diritto d'autore, solo il buon senso di citare la fonte, ma allo stesso tempo ognuno è responsabile del dato che immette".
"Da un punto di vista tecnico, inoltre, seguendo sempre la filosofia della trasparenza, è importante utilizzare tecnologie che siano accessibili a tutti indipendentemente dal sistema operativo utilizzato da ogni singolo utente", continua Paolicelli.
"Bisogna però pubblicare dati sexy - incalza Ernesto Bellisario, membro dell'agenda digitale per la Basilicata - ossia quelli che assicurano maggiore trasparenza, ad esempio quelli relativi alla spesa pubblica che possono essere utilizzati anche per finalità commerciali, altrimenti si corre il rischio che rimangano inutili".
In particolare, la giornata Open Data Day di Matera è stata incentrata sul tema dei beni culturali, materiali e immateriali. Nel pomeriggio sono stati avviati laboratori per la mappatura dei beni culturali di Matera, dei beni archeologici, dei luoghi ludici e persino delle memorie della città grazie al contributo di esperti come il gruppo OSM - Open Street Map, Enrico Ruggieri dell'associazione Cinefabrica, Francesca Sogliani dell'Università di Basilicata, Roberto Colucci, Mariella Stella del progetto Rena e Pavlik Elf di unMonastery. Tutte le mappature realizzate sono visibili sul sito OpenStreetMap mentre i files di raccolta dei dati sono stati pubblicati sul portale OpenData del Comune di Matera.
La città di Matera è stata una delle prime in tutta Italia a dotarsi di un portale su cui cominciare a rendere disponibili pubblicamente e gratuitamente i dati di sua proprietà. Grazie ad una collaborazione con Wikitalia e sulla spinta del Comitato Matera 2019 è nato il portale http://dati.comune.matera.it che al momento è gestito da un gruppo di cittadini volontari, da funzionari comunali e dal Comitato Matera 2019, coordinati dall'Assessore comunale Giuseppe Tragni.