Grande adesione per lo sciopero generale di Cgil, Cisl e Uil
Italcementi completamente ferma, rallentamenti anche nella Val Basento e per le imprese Metalmeccaniche contro la Legge di Stabilità
martedì 12 novembre 2013
17.11
Ha ottenuto una grande adesione lo sciopero generale di 4 ore indetto questa mattina dalle sigle sindacali Cgil, Cils e Uil.
Il materano si è fermato quasi completamente e il presidio dinanzi la Prefettura ha ottenuto un buon numero di partecipazioni, nonostante le avverse condizioni meteo. Scioperavano, insieme, lavoratori, disoccupati e pensionati, contro una Legge di Stabilità che va contro ogni linea dettata dai sindacati per favorire il lavoro ed evitare la soglia di povertà per le famiglie degli esodati e dei cassintegrati.
La richiesta è quella di favorire l'occupazione e di diminuire i carichi fiscali nei confronti dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese, per permettere al Paese di rilanciarsi dal punto di vista economico, ed uscire dalla recessione. Ma anche quello di aiutare le famiglie di quanti hanno perso il posto e faticano a rientrare nel mondo del lavoro.
La risposta è stata di massa all'Italcementi, che ha subito il completo stop della produzione, fanno notare i delegati provinciali delle sigle sindacali: Manuela Taratufolo per la Cgil, Giuseppe Amatulli della Cisl e Franco Coppola della Uil. Ma a Matera sono arrivati anche delegati dalla Val Basento e dal comparto metalmeccanico e industriale delle Provincia.
"La scelta del Governo non rispecchia quanto richiesto dalle sigle sindacali a gran voce - ha sottolineato nel corso della manifestazione Giuseppe Amatulli della Cisl - Serve il taglio delle tasse e risorse per investire nell'occupazione. Con queste scelte non si attutisce il problema degli esodati, dei disoccupati. Inoltre, resta viva la problematica degli oltre 2100 lavoratori in mobilità in deroga. Se non saranno stanziati maggiori fondi per gli ammortizzatori sociali, ci saranno molte famiglie che rasenteranno la soglia di povertà nel prossimo anno".
Una vicenda molto sentita da tutti: lavoratri e pensionati. "A Matera e provincia la partecipazione è stata di massa - ha confermato Manuela Taratufolo della Cgil - un'adesione emblematica che rispecchia la situazione: la gente è disperata, sola e con un trattamento così iniquo la situazione non può che peggiorare ulteriormente".
Servirà una rivisitazione dell'attuale legge di Stabilità varata dal Governo, ma la condizione resta davvero difficile e se non ci saranno opere concrete per il rilancio del tessuto industriale del territorio lucano, ma più in generale italiano, le problematiche legate ai fondi per la cassa integrazione e la mobilità saranno sempre più difficili da reperire.
Il materano si è fermato quasi completamente e il presidio dinanzi la Prefettura ha ottenuto un buon numero di partecipazioni, nonostante le avverse condizioni meteo. Scioperavano, insieme, lavoratori, disoccupati e pensionati, contro una Legge di Stabilità che va contro ogni linea dettata dai sindacati per favorire il lavoro ed evitare la soglia di povertà per le famiglie degli esodati e dei cassintegrati.
La richiesta è quella di favorire l'occupazione e di diminuire i carichi fiscali nei confronti dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese, per permettere al Paese di rilanciarsi dal punto di vista economico, ed uscire dalla recessione. Ma anche quello di aiutare le famiglie di quanti hanno perso il posto e faticano a rientrare nel mondo del lavoro.
La risposta è stata di massa all'Italcementi, che ha subito il completo stop della produzione, fanno notare i delegati provinciali delle sigle sindacali: Manuela Taratufolo per la Cgil, Giuseppe Amatulli della Cisl e Franco Coppola della Uil. Ma a Matera sono arrivati anche delegati dalla Val Basento e dal comparto metalmeccanico e industriale delle Provincia.
"La scelta del Governo non rispecchia quanto richiesto dalle sigle sindacali a gran voce - ha sottolineato nel corso della manifestazione Giuseppe Amatulli della Cisl - Serve il taglio delle tasse e risorse per investire nell'occupazione. Con queste scelte non si attutisce il problema degli esodati, dei disoccupati. Inoltre, resta viva la problematica degli oltre 2100 lavoratori in mobilità in deroga. Se non saranno stanziati maggiori fondi per gli ammortizzatori sociali, ci saranno molte famiglie che rasenteranno la soglia di povertà nel prossimo anno".
Una vicenda molto sentita da tutti: lavoratri e pensionati. "A Matera e provincia la partecipazione è stata di massa - ha confermato Manuela Taratufolo della Cgil - un'adesione emblematica che rispecchia la situazione: la gente è disperata, sola e con un trattamento così iniquo la situazione non può che peggiorare ulteriormente".
Servirà una rivisitazione dell'attuale legge di Stabilità varata dal Governo, ma la condizione resta davvero difficile e se non ci saranno opere concrete per il rilancio del tessuto industriale del territorio lucano, ma più in generale italiano, le problematiche legate ai fondi per la cassa integrazione e la mobilità saranno sempre più difficili da reperire.