Gli operatori turistici del metapontino protestano
Manifestazione in Regione per chiedere la ripresa dei lavori dei lavori di messa in sicurezza
venerdì 6 dicembre 2013
11.50
Gli operatori turistici del Metapontino, stanchi e preoccupati per i ritardi istituzionali accumulati nella richiesta di fondi con cui sopperire ai danni provocati dal maltempo, hanno fatto tappa negli uffici regionali di Matera.
L'abbattersi di ben due alluvioni a distanza di meno di un mese, il primo il 7 ottobre e il secondo solo lo scorso 2 dicembre, sulla fascia jonica, ha spazzato via la spiaggia e causato grosse perdite economiche per le imprese che lavorano sul litorale. Investimenti persi, forti perdite dal punto di vista strutturale e assenza perdurante di opere infrastrutturali, la misura è colma. Intanto, la ditta appaltatrice per la realizzazione delle barriere soffolte, la Valori di Roma, che ha contrattualizzato una sua azienda di fiducia, la Marag di Monopoli, ha riscontrato i problemi di quest'ultima nell'effettiva messa in opera del lavoro. Ora si sta procedendo all'annullamento del contratto in essere, per sottoscriverne uno nuovo, con una nuova azienda, al fine di far ripartire il prima possibile i lavori.
"Siamo qui per capire quali sono le motovazioni dei ritardi nella realizzazione delle opere infrastrutturali - ha spiegato Nicola Mastromarino, in rappresentanza degli operatori turistici - Opere necessarie per poter proteggere le coste, il nostro lavoro e il lavoro di tanti altri, ma soprattutto i nostri investimenti". Investimenti attualmente senza risultati, se non in perdita. "Ci hanno assicurato che entro Natale saranno effettuate tutte le procedure burocratiche e i lavori dovrebbero finalmente partire". Resta la fiducia degli operatori, che non si abbattono e, anzi, rilanciano. "Siamo ottimisti per la situazione. Si sbloccherà - ha ripreso Mastromarino - e, al di la degli interventi politici, siamo pronti a rimboccarci le maniche per offrire il meglio nella prossima stagione turistica". Senza dubbio ci sono grossi problemi, e la spiaggia è a forte rischio. Bisogna intervenire il prima possibile perchè altrimenti i danni potrebbero divenire non quantificabili, e irrecuperabili. Il tempo inizia a diventare tiranno.
L'abbattersi di ben due alluvioni a distanza di meno di un mese, il primo il 7 ottobre e il secondo solo lo scorso 2 dicembre, sulla fascia jonica, ha spazzato via la spiaggia e causato grosse perdite economiche per le imprese che lavorano sul litorale. Investimenti persi, forti perdite dal punto di vista strutturale e assenza perdurante di opere infrastrutturali, la misura è colma. Intanto, la ditta appaltatrice per la realizzazione delle barriere soffolte, la Valori di Roma, che ha contrattualizzato una sua azienda di fiducia, la Marag di Monopoli, ha riscontrato i problemi di quest'ultima nell'effettiva messa in opera del lavoro. Ora si sta procedendo all'annullamento del contratto in essere, per sottoscriverne uno nuovo, con una nuova azienda, al fine di far ripartire il prima possibile i lavori.
"Siamo qui per capire quali sono le motovazioni dei ritardi nella realizzazione delle opere infrastrutturali - ha spiegato Nicola Mastromarino, in rappresentanza degli operatori turistici - Opere necessarie per poter proteggere le coste, il nostro lavoro e il lavoro di tanti altri, ma soprattutto i nostri investimenti". Investimenti attualmente senza risultati, se non in perdita. "Ci hanno assicurato che entro Natale saranno effettuate tutte le procedure burocratiche e i lavori dovrebbero finalmente partire". Resta la fiducia degli operatori, che non si abbattono e, anzi, rilanciano. "Siamo ottimisti per la situazione. Si sbloccherà - ha ripreso Mastromarino - e, al di la degli interventi politici, siamo pronti a rimboccarci le maniche per offrire il meglio nella prossima stagione turistica". Senza dubbio ci sono grossi problemi, e la spiaggia è a forte rischio. Bisogna intervenire il prima possibile perchè altrimenti i danni potrebbero divenire non quantificabili, e irrecuperabili. Il tempo inizia a diventare tiranno.