Gli allievi della Scuola di Restauro di Matera al Museo-Laboratorio della Civiltà contadina

Alla scoperta di attrezzi, materiali e tecniche d’uso del passato

giovedì 21 gennaio 2016 12.15
Gli allievi della scuola di restauro di Matera, accompagnati dai docenti Festa, Montozzi, Santoro, Saccuman, specializzati nella lavorazione del legno, della pietra e nel restauro di dipinti, hanno visitato oggi il Museo Laboratorio della Civiltà Contadina, per una proficua lezione sul campo alla scoperta di attrezzi, materiali e tecniche d'uso del passato.

Gli allievi hanno riservato attenzione alla varietà di strumenti impiegati nelle diverse attività produttive, che hanno consentito ai maestri artigiani d'un tempo di forgiare con passione, costanza e creatività utensili e opere impiegate nelle attività giornaliere e negli opifici.

Le lavorazioni del legno, della pietra, di metalli, cartapesta rappresentate negli ambienti del Museo hanno consentito, con l'apporto dei docenti e dei gestori della struttura museale, di approfondire usi e modalità costruttive, di rifinitura e produzione in agricoltura, artigianato, industria e dei servizi rapportati all'economia del tempo. E a conferma dell'interesse mostrato dagli allievi sono venute le domande pertinenti sulle tecniche, sui materiali e sugli attrezzi esposti, insieme in alcuni casi a documenti e a fotografie ritraenti gli artefici delle attività lavorative: scalpellini, cavamonti, pastori, fabbri, ceramisti, pettinatrici, ricamatrici, imbianchini e altro ancora.

Studenti e allievi hanno apprezzato aneddoti e storie sull'antica civiltà dei Sassi e sulla storia del Museo, fondato nel 1998 e meta continua di appassionati che trovano negli ambienti suggestivi della struttura museale attrezzi, arredi, pubblicazioni che testimoniano l'evoluzione dell'uomo nelle diverse epoche. I docenti hanno giudicato "esaustiva e utile la visita" e soprattutto "per quanto riguarda gli strumenti legati alle antiche arti e mestieri" e "utili le integrazioni fornite dal presidente del Museo".

I ragazzi, nell'apprezzare la disponibilità e cordialità del personale, hanno giudicato la visita come un "viaggio nel passato fatto di magia e dolore" e il vedere "gli strumenti di antichi attrezzi scomparsi, ci ha arricchiti nella conoscenza delle tecniche di lavorazione".