Giovane tifoso perde una mano dopo scoppio ordigno
Tre persone denunciate dai carabinieri a Montescaglioso
venerdì 26 novembre 2021
12.37
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Montescaglioso, al termine di attività info-investigativa conseguente al ferimento di un tifoso del "Montescaglioso Calcio" causato dello scoppio di un petardo avvenuto nei pressi del locale campo sportivo la scorsa domenica, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Matera il giovane tifoso – un montese di 19 anni – che ha materialmente fatto esplodere l'ordigno riportando gravi ferite ad una mano e altri due ragazzi, sempre del posto, di 24 e 21 anni.
Tutto trae origine da quanto accaduto nel tardo pomeriggio di domenica 21 novembre, quando i Carabinieri di Montescaglioso erano intervenuti nei pressi dello stadio comunale dove poco prima un giovane tifoso, al rientro dalla trasferta per la partita tra il Montescaglioso Calcio e l'A.S. Melfi, aveva riportato importanti lesioni con la perdita di gran parte della mano destra a causa dell'esplosione di un petardo. Sul posto veniva fatto arrivare personale del 118 che prestava le prime cure al giovane per poi trasferirlo all'ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera e successivamente al "San Carlo" di Potenza. Già le prime indagini, avviate dai militari dell'Arma nell'immediatezza dei fatti, consentivano di raccogliere elementi in ordine alla responsabilità anche di altri tifosi nel grave incidente.
Tale ipotesi ha trovato conferma nell'attività svolta nella mattina di mercoledì dai Carabinieri della Stazione di Montescaglioso, i quali hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di appartenenti agli ambienti ultras montesi, avvalendosi della collaborazione delle unità cinofile per la ricerca di materiale esplodente del Nucleo Carabinieri Cinofili di Tito Scalo.
Nel corso delle attività ricognitive in casa di uno dei giovani tifosi perquisiti sono state rinvenute 22 munizioni da caccia calibro 12 illegalmente detenute. Inoltre, nel medesimo contesto investigativo, è stato accertato che il grosso petardo esploso tra le mani del 19enne era stato detenuto da un altro giovane ultras presso la sua abitazione fino al 21 novembre scorso, giorno in cui aveva deciso di utilizzarlo in occasione dell'incontro di calcio tra la squadra montese e quella melfitana. A tale scopo, l'ordigno veniva occultato dai due ragazzi in una siepe nei pressi del campo sportivo di Montescaglioso al fine di recuperarlo e farlo esplodere al rientro dalla trasferta da Melfi, programma che veniva attuato con il noto esito infausto per uno dei due.
Pertanto, il giovane che custodiva illegalmente in casa le cartucce da caccia è stato denunciato per il reato di detenzione abusiva di munizioni, che prevede l'arresto da 3 a 12 mesi; gli altri due tifosi, coinvolti direttamente nell'esplosione del grosso petardo, sono stati denunciati – in concorso – per la detenzione di petardi in occasione di manifestazioni sportive nonché per accensioni ed esplosioni pericolose, entrambi rischiano la condanna alla reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Dalle indagini dei Carabinieri è emerso, altresì, che il petardo fatto esplodere nel pomeriggio di domenica era un ordigno artigianale di notevole potenza, dimostrata anche dalle gravissime lesioni riportate dal giovane.
Questo grave episodio fa emergere, ancora una volta, la scarsa consapevolezza dell'estrema pericolosità di tali manufatti esplosivi e dell'altissimo rischio che corrono coloro che decidono di procurarseli, di detenerli e di farli esplodere. A tal proposito, il Comando Provinciale Carabinieri di Matera e l'Arma dei Carabinieri in generale, sono costantemente impegnati nell'opera di sensibilizzazione e d'informazione, attuata mediante incontri con i giovani nell'ambito del progetto "educazione alla legalità". Inoltre, con l'approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, sarà posta particolare attenzione al contrasto della detenzione e dell'utilizzo di materiali esplodenti, con accurati controlli e perquisizioni presso attività commerciali e luoghi privati, avvalendosi anche della collaborazione del citato Nucleo Carabinieri Cinofili.
Tutto trae origine da quanto accaduto nel tardo pomeriggio di domenica 21 novembre, quando i Carabinieri di Montescaglioso erano intervenuti nei pressi dello stadio comunale dove poco prima un giovane tifoso, al rientro dalla trasferta per la partita tra il Montescaglioso Calcio e l'A.S. Melfi, aveva riportato importanti lesioni con la perdita di gran parte della mano destra a causa dell'esplosione di un petardo. Sul posto veniva fatto arrivare personale del 118 che prestava le prime cure al giovane per poi trasferirlo all'ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera e successivamente al "San Carlo" di Potenza. Già le prime indagini, avviate dai militari dell'Arma nell'immediatezza dei fatti, consentivano di raccogliere elementi in ordine alla responsabilità anche di altri tifosi nel grave incidente.
Tale ipotesi ha trovato conferma nell'attività svolta nella mattina di mercoledì dai Carabinieri della Stazione di Montescaglioso, i quali hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di appartenenti agli ambienti ultras montesi, avvalendosi della collaborazione delle unità cinofile per la ricerca di materiale esplodente del Nucleo Carabinieri Cinofili di Tito Scalo.
Nel corso delle attività ricognitive in casa di uno dei giovani tifosi perquisiti sono state rinvenute 22 munizioni da caccia calibro 12 illegalmente detenute. Inoltre, nel medesimo contesto investigativo, è stato accertato che il grosso petardo esploso tra le mani del 19enne era stato detenuto da un altro giovane ultras presso la sua abitazione fino al 21 novembre scorso, giorno in cui aveva deciso di utilizzarlo in occasione dell'incontro di calcio tra la squadra montese e quella melfitana. A tale scopo, l'ordigno veniva occultato dai due ragazzi in una siepe nei pressi del campo sportivo di Montescaglioso al fine di recuperarlo e farlo esplodere al rientro dalla trasferta da Melfi, programma che veniva attuato con il noto esito infausto per uno dei due.
Pertanto, il giovane che custodiva illegalmente in casa le cartucce da caccia è stato denunciato per il reato di detenzione abusiva di munizioni, che prevede l'arresto da 3 a 12 mesi; gli altri due tifosi, coinvolti direttamente nell'esplosione del grosso petardo, sono stati denunciati – in concorso – per la detenzione di petardi in occasione di manifestazioni sportive nonché per accensioni ed esplosioni pericolose, entrambi rischiano la condanna alla reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Dalle indagini dei Carabinieri è emerso, altresì, che il petardo fatto esplodere nel pomeriggio di domenica era un ordigno artigianale di notevole potenza, dimostrata anche dalle gravissime lesioni riportate dal giovane.
Questo grave episodio fa emergere, ancora una volta, la scarsa consapevolezza dell'estrema pericolosità di tali manufatti esplosivi e dell'altissimo rischio che corrono coloro che decidono di procurarseli, di detenerli e di farli esplodere. A tal proposito, il Comando Provinciale Carabinieri di Matera e l'Arma dei Carabinieri in generale, sono costantemente impegnati nell'opera di sensibilizzazione e d'informazione, attuata mediante incontri con i giovani nell'ambito del progetto "educazione alla legalità". Inoltre, con l'approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, sarà posta particolare attenzione al contrasto della detenzione e dell'utilizzo di materiali esplodenti, con accurati controlli e perquisizioni presso attività commerciali e luoghi privati, avvalendosi anche della collaborazione del citato Nucleo Carabinieri Cinofili.