Giornata contro la violenza sulle donne, flash mob di FdI
Manifestazione di solidarietà alle vittime in via Ridola
martedì 23 novembre 2021
19.00
Flash Mob di Fratelli d'Italia Matera in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne Fratelli d'Italia Matera intende manifestare la propria solidarietà nei confronti delle tante vittime di questo fenomeno, ancora troppo radicato nel nostro Paese e lontanissimo dall'essere controllato, attraverso un "flash mob" che si terrà alle ore 20:30 del 24 novembre in via Ridola, adiacenze Palazzo Lanfranchi.
Pubblichiamo di seguito le note sul tema della Coordinatrice Cittadina Fratelli d'Italia, Annamaria Guerricchio e di Erminia D'Adamo, Responsabile Dipartimento Politiche Sociali Fratelli d'Italia Matera e Delegata per le Pari Opportunità Fratelli d'Italia Provincia di Matera.
Guerricchio: "Con dolore e sgomento constatiamo che il trand negativo del 2020, anno del lock down severo e del record di chiamate e richieste di aiuto ai centri anti violenza, si è mantenuto stabile anche per il 2021: 103 donne vittime di omicidio volontario dal primo gennaio ad oggi, un femminicidio ogni tre giorni, per la maggior parte consumati tra le mura domestiche o ad opera di partner ed ex partner. Le ragioni di questa insopportabile piaga sociale sono da ricercare in famiglia, in retaggi educativi sbagliati, in una raffigurazione della donna come oggetto di possesso, nella difficoltà da parte delle donne vittime di maltrattamento ad abbandonare compagni violenti condizionate dalla mancanza di indipendenza economica. Il Piano Strategico anti violenza per il 2021 – 2023 ha previsto lo stanziamento di 30 milioni annui per la lotta contro il fenomeno della violenza di genere. La soluzione può essere cercata solo attraverso una vera e propria rivoluzione culturale basata sulla sensibilizzazione ed educazione di bambini e ragazzi e sul radicamento nel territorio di centri di ascolto che facciano capo ad una cabina di regia nazionale. Laddove la prevenzione non risultasse sufficiente sarebbe auspicabile per i colpevoli una pena certa e giusta, e per la vittima un adeguato sostegno con un percorso di inserimento nel mondo del lavoro per il raggiungimento della piena indipendenza. Nell'augurarci che tanto venga messo in pratica nel modo più rapido ed efficiente possibile e che basti a vedere scendere di anno in anno i numeri di questo Olocausto al femminile, non possiamo che invitare tutte le donne vittime di maltrattamenti a denunciare e chiedere aiuto senza esitare, rivolgendosi a centri di ascolto e consultori familiari, al pronto soccorso, alle forze dell'ordine, o chiamando il numero 1522 del servizio anti violenza e stalking, gratuito e attivo 24 ore su 24. Accenderemo 103 candele per commemorare le donne uccise nel 2021 nella speranza di non doverne mai più accendere per il futuro. Dalla parte delle donne, contro ogni violenza di genere".
D'Adamo: "Il tema della "violenza contro le donne" è da qualche tempo sempre più aò centro del dibattito pubblico. Molto frequentemente si pensa che la violenza contro le donne sia soltanto lo stupro consumato, ma non è così. In realtà "la violenza di genere" non è solo l'aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include tutta una serie di azioni che vanno dalle vessazioni psicologiche, ai ricatti economici, alle minacce, alle violenze sessuali, alle persecuzioni ecc., compiute da un uomo contro una donna in quanto tale. A volte tali atti sfociano nella sua forma più estrema, il femminicidio, una pratica barbarica non più poco diffusa in una società che osa definirsi civilizzata. Molti studi statistici affermano che la maggior parte dei casi a compiere tali violenze sono i mariti, fidanzati, partner ed ex partner. Nonché proprio quelle persone che noi donne scegliamo di far entrare volontariamente nella nostra vita per costruire e progettare insieme un futuro felice. Molto spesso le donne non trovano il coraggio di denunciare per questioni varie che vanno dalla paura, alla presenza dei figli, o anche semplicemente per non rinunciare a quel sogno di felicità su cui avevano basato il progetto della loro vita. L'invito è di trovare il coraggio, perché, per usare le parole di Luciana Littizzetto dette sul palco di Sanremo, "un uomo che ci picchia non ci ama, o quantomeno ci ama male. Un uomo che ci picchia è uno stronzo, sempre, e dobbiamo capirlo al primo schiaffo": bisogna quindi lasciarlo immediatamente perché, deve riflettere sulla sua vita, su quali sono le sue priorità, e soprattutto deve chiedere scusa".
Pubblichiamo di seguito le note sul tema della Coordinatrice Cittadina Fratelli d'Italia, Annamaria Guerricchio e di Erminia D'Adamo, Responsabile Dipartimento Politiche Sociali Fratelli d'Italia Matera e Delegata per le Pari Opportunità Fratelli d'Italia Provincia di Matera.
Guerricchio: "Con dolore e sgomento constatiamo che il trand negativo del 2020, anno del lock down severo e del record di chiamate e richieste di aiuto ai centri anti violenza, si è mantenuto stabile anche per il 2021: 103 donne vittime di omicidio volontario dal primo gennaio ad oggi, un femminicidio ogni tre giorni, per la maggior parte consumati tra le mura domestiche o ad opera di partner ed ex partner. Le ragioni di questa insopportabile piaga sociale sono da ricercare in famiglia, in retaggi educativi sbagliati, in una raffigurazione della donna come oggetto di possesso, nella difficoltà da parte delle donne vittime di maltrattamento ad abbandonare compagni violenti condizionate dalla mancanza di indipendenza economica. Il Piano Strategico anti violenza per il 2021 – 2023 ha previsto lo stanziamento di 30 milioni annui per la lotta contro il fenomeno della violenza di genere. La soluzione può essere cercata solo attraverso una vera e propria rivoluzione culturale basata sulla sensibilizzazione ed educazione di bambini e ragazzi e sul radicamento nel territorio di centri di ascolto che facciano capo ad una cabina di regia nazionale. Laddove la prevenzione non risultasse sufficiente sarebbe auspicabile per i colpevoli una pena certa e giusta, e per la vittima un adeguato sostegno con un percorso di inserimento nel mondo del lavoro per il raggiungimento della piena indipendenza. Nell'augurarci che tanto venga messo in pratica nel modo più rapido ed efficiente possibile e che basti a vedere scendere di anno in anno i numeri di questo Olocausto al femminile, non possiamo che invitare tutte le donne vittime di maltrattamenti a denunciare e chiedere aiuto senza esitare, rivolgendosi a centri di ascolto e consultori familiari, al pronto soccorso, alle forze dell'ordine, o chiamando il numero 1522 del servizio anti violenza e stalking, gratuito e attivo 24 ore su 24. Accenderemo 103 candele per commemorare le donne uccise nel 2021 nella speranza di non doverne mai più accendere per il futuro. Dalla parte delle donne, contro ogni violenza di genere".
D'Adamo: "Il tema della "violenza contro le donne" è da qualche tempo sempre più aò centro del dibattito pubblico. Molto frequentemente si pensa che la violenza contro le donne sia soltanto lo stupro consumato, ma non è così. In realtà "la violenza di genere" non è solo l'aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include tutta una serie di azioni che vanno dalle vessazioni psicologiche, ai ricatti economici, alle minacce, alle violenze sessuali, alle persecuzioni ecc., compiute da un uomo contro una donna in quanto tale. A volte tali atti sfociano nella sua forma più estrema, il femminicidio, una pratica barbarica non più poco diffusa in una società che osa definirsi civilizzata. Molti studi statistici affermano che la maggior parte dei casi a compiere tali violenze sono i mariti, fidanzati, partner ed ex partner. Nonché proprio quelle persone che noi donne scegliamo di far entrare volontariamente nella nostra vita per costruire e progettare insieme un futuro felice. Molto spesso le donne non trovano il coraggio di denunciare per questioni varie che vanno dalla paura, alla presenza dei figli, o anche semplicemente per non rinunciare a quel sogno di felicità su cui avevano basato il progetto della loro vita. L'invito è di trovare il coraggio, perché, per usare le parole di Luciana Littizzetto dette sul palco di Sanremo, "un uomo che ci picchia non ci ama, o quantomeno ci ama male. Un uomo che ci picchia è uno stronzo, sempre, e dobbiamo capirlo al primo schiaffo": bisogna quindi lasciarlo immediatamente perché, deve riflettere sulla sua vita, su quali sono le sue priorità, e soprattutto deve chiedere scusa".