Gare sotto 134mila euro, “il Comune rispetti le direttive dell’Anac”
L’appunto a Palazzo di Città arriva dal movimento politico Matera Civica
venerdì 8 ottobre 2021
21.01
"Perché il Comune di Matera non si adegua alle direttive dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e non adotta la piattaforma Consip per le gare, senza oneri per l'ente locale?"
Questa la domanda che si sono posti dal movimento politico Matera Civica che ha diramato un comunicato nel quale invita il Comune al rispetto delle indicazioni provenienti dall'Anac. La nota poi prosegue:
"Avrebbero dovuto bastare i richiami dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione ma, probabilmente, per l'assessorato e per i dirigenti competenti di via Moro, queste utili indicazioni non sono ritenute tali. Inoltre, sulla stessa materia, solo per rimanere in Basilicata, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella seduta dello scorso 31 agosto 2021, ha disposto di impugnare dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata la Deliberazione del consiglio comunale della Città di Lavello n. 51 del 29 dicembre 2020, "Adempimenti ai sensi dell'art. 37, comma 4, del d.lgs. 18.04.2016 n. 50" – circa l'adesione alla centrale di committenza in house cui fa riferimento anche il Comune di Matera.
La giurisprudenza del Consiglio di Stato, nell'accogliere i ricorsi dell'Anac, ha stabilito che i Comuni non possono avvalersi del supporto tecnico, informatico e giuridico cui ha aderito, tra agli altri, il Comune di Matera. Si tratta di una società consortile che svolge per conto dei comuni appunto le procedure di gara pubblica, anche sotto soglia/affidamento diretto - scaricando i costi sull'aggiudicatario. Il Consiglio di Stato, Sezione V, si è espresso in termini contrari con sentenza 6 maggio 2021, n. 3538, e del 3 novembre 2020, n. 6787. L'Anac si è basata anche sull'istanza accolta dell'Oice, osservatorio nazionale che si occupa delle legalità degli appalti, secondo cui è "illegittimo e incostituzionale l' "atto d'obbligo" che impegna a versare una percentuale per servizi telematici".
A questo proposito, ci permettiamo di segnalare la piattaforma Mepa, Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. E' uno strumento, voluto dal ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef). Mette in comunicazione le amministrazioni con i fornitori abilitati all'acquisto di beni e servizi. Per volere dell'Unione Europea, le transazioni non possono superare 134mila euro per le pubbliche amministrazioni. La piattaforma è gestita dalla Consip, la Concessionaria Servizi Informativi Pubblici), una società per azioni controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che ne è l'azionista unico."
Questa la domanda che si sono posti dal movimento politico Matera Civica che ha diramato un comunicato nel quale invita il Comune al rispetto delle indicazioni provenienti dall'Anac. La nota poi prosegue:
"Avrebbero dovuto bastare i richiami dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione ma, probabilmente, per l'assessorato e per i dirigenti competenti di via Moro, queste utili indicazioni non sono ritenute tali. Inoltre, sulla stessa materia, solo per rimanere in Basilicata, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella seduta dello scorso 31 agosto 2021, ha disposto di impugnare dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata la Deliberazione del consiglio comunale della Città di Lavello n. 51 del 29 dicembre 2020, "Adempimenti ai sensi dell'art. 37, comma 4, del d.lgs. 18.04.2016 n. 50" – circa l'adesione alla centrale di committenza in house cui fa riferimento anche il Comune di Matera.
La giurisprudenza del Consiglio di Stato, nell'accogliere i ricorsi dell'Anac, ha stabilito che i Comuni non possono avvalersi del supporto tecnico, informatico e giuridico cui ha aderito, tra agli altri, il Comune di Matera. Si tratta di una società consortile che svolge per conto dei comuni appunto le procedure di gara pubblica, anche sotto soglia/affidamento diretto - scaricando i costi sull'aggiudicatario. Il Consiglio di Stato, Sezione V, si è espresso in termini contrari con sentenza 6 maggio 2021, n. 3538, e del 3 novembre 2020, n. 6787. L'Anac si è basata anche sull'istanza accolta dell'Oice, osservatorio nazionale che si occupa delle legalità degli appalti, secondo cui è "illegittimo e incostituzionale l' "atto d'obbligo" che impegna a versare una percentuale per servizi telematici".
A questo proposito, ci permettiamo di segnalare la piattaforma Mepa, Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. E' uno strumento, voluto dal ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef). Mette in comunicazione le amministrazioni con i fornitori abilitati all'acquisto di beni e servizi. Per volere dell'Unione Europea, le transazioni non possono superare 134mila euro per le pubbliche amministrazioni. La piattaforma è gestita dalla Consip, la Concessionaria Servizi Informativi Pubblici), una società per azioni controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che ne è l'azionista unico."