Santochirico: «Restituire attenzione ai Sassi»
Intervento del presidente della Fondazione dopo il nubifragio
giovedì 21 novembre 2019
09.15
Sui Sassi non bisogna abbassare la guardia. Il pericolo di perdere questo ricco patrimonio è sempre dietro l'angolo. Per questo bisogna continuare a monitorare, conoscere, conservare e tutelare ordinariamente i Sassi e non solo durante gli accadimenti eccezionali. Questo in sintesi il pensiero del presidente della Fondazione Sassi, Vincenzo Santochirico.
Le immagini del fiume di acqua e fango che hanno invaso via Buozzi il 12 novembre devono rimanere indelebili nella mente di chi tiene a cuore i Sassi. Non è un pericolo scampato, ma l'attenzione verso ciò che può danneggiare i Sassi va sempre tenuta al massimo livello. Così come è accaduto quando si è lanciato l'allarme per l'incauta organizzazione di una gara di parkour che ha disseminato di free runners tetti, muretti e terrazze dei Sassi- sottolinea Santochirico.
Una discussione sul monitoraggio degli antichi rioni cittadini, oggetto anche di una riflessione collettiva raccolta nel volume, "Sassi patrimonio Comune. Per una nuova stagione". Perché secondo il presidente della Fondazione Sassi, dopo il 12 novembre ci sono delle priorità che non possono più essere rimandate.
Infatti- sostiene Santochirico «Occorre pensare ad un organico piano di manutenzione delle urbanizzazioni, necessario e urgente per il modificato assetto urbanistico della città sul Piano, il reinsediamento e riuso dei Sassi, la nuova, diffusa e accresciuta fruizione degli antichi rioni ».
« La presentazione del volume "Sassi patrimonio comune", la costituzione a dicembre dell'Osservatorio sui Sassi, il nuovo piano di gestione del sito Unesco, saranno momenti importanti per restituire ai Sassi l'attenzione e la cura che meritano non solo per il passato, ma anche per il futuro della città » - conclude Santochirico.
Le immagini del fiume di acqua e fango che hanno invaso via Buozzi il 12 novembre devono rimanere indelebili nella mente di chi tiene a cuore i Sassi. Non è un pericolo scampato, ma l'attenzione verso ciò che può danneggiare i Sassi va sempre tenuta al massimo livello. Così come è accaduto quando si è lanciato l'allarme per l'incauta organizzazione di una gara di parkour che ha disseminato di free runners tetti, muretti e terrazze dei Sassi- sottolinea Santochirico.
Una discussione sul monitoraggio degli antichi rioni cittadini, oggetto anche di una riflessione collettiva raccolta nel volume, "Sassi patrimonio Comune. Per una nuova stagione". Perché secondo il presidente della Fondazione Sassi, dopo il 12 novembre ci sono delle priorità che non possono più essere rimandate.
Infatti- sostiene Santochirico «Occorre pensare ad un organico piano di manutenzione delle urbanizzazioni, necessario e urgente per il modificato assetto urbanistico della città sul Piano, il reinsediamento e riuso dei Sassi, la nuova, diffusa e accresciuta fruizione degli antichi rioni ».
« La presentazione del volume "Sassi patrimonio comune", la costituzione a dicembre dell'Osservatorio sui Sassi, il nuovo piano di gestione del sito Unesco, saranno momenti importanti per restituire ai Sassi l'attenzione e la cura che meritano non solo per il passato, ma anche per il futuro della città » - conclude Santochirico.