Fondazione Matera Basilicata 2019, ecco lo statuto

Incertezze sul ruolo decisionale della fondazione

lunedì 8 settembre 2014 9.08
A cura di Marco Delli Noci

La "Fondazione Matera Basilicata 2019" si è costituita il 3 settembre, ma già sorgono le prime incertezze riguardo lo statuto, anche manifestate - dopo il precedente consiglio comunale - dal consigliere Manicone.

Ma andiamo con ordine, evidenziando i punti centrali della fondazione.

I soci fondatori, coloro che hanno costituito la fondazione, sono: il Comune di Matera, la Regione Basilicata, il Comune di Potenza, la Provincia di Matera, la Provincia di Potenza, Unioncamere Basilicata e l'Università degli Studi di Basilicata.

La fondazione ha l'obiettivo di attuare le linee di intervento delineate dal dossier di candidatura di capitale europea della cultura di Matera. I suoi fini sono quelli di attrarre e valorizzare la creatività attraverso nuovi strumenti, favorire e promuovere le iniziative artistiche e culturali, e dare impulso all'innovazione tecnologica e culturale.

Si avvale delle collaborazioni e della partecipazione di organismi privati, agenzie e altre fondazioni. Ha anche l'opportunità di gestire e stipulare contratti con soggetti pubblici e privati, sempre nell'ambito delle finalità della fondazione.

Ma la parte interessante è la struttura e il funzionamento della fondazione.

Il consiglio d'indirizzo è costituito dai soci fondatori, dai soci partecipanti e dai sostenitori. Il Comune di Matera e la Regione Basilicata possono nominare tre rappresentanti ciascuno, gli altri meno di tre. Il consiglio d'indirizzo può deliberare modifiche allo statuto, eliminare e ammettere nuovi partecipanti e sostenitori, approva il programma di indirizzo annuale e pluriennale proposto dal consiglio d'amministrazione. E qui sorge un primo dubbio: perché tutti gli altri fondatori non possono disporre di un numero di rappresentanti eguale a quello del Comune e della Regione?

Mentre il consiglio d'amministrazione è composto da tre membri: il presidente pro-tempore della Regione, il sindaco pro-tempore di Matera e un terzo designato di "comune accordo" dagli altri soci fondatori. Come il consigliere Manicone ha fatto notare: "cosa significa di comune accordo?" e, si può aggiungere, che potere decisionale avrà?
Gran parte delle decisioni sono affidate, infatti, al consiglio d'amministrazione: stabilire le linee generali dell'indirizzo strategico dell'attività della fondazione, approvare il piano di attività, nominare il direttore generale e il revisore dei conti, approvare il regolamento dello statuto.

Il potere decisionale è ugualmente nelle mani della figura del direttore generale che – da statuto – dirige, coordina e realizza l'attività della fondazione, anche sulla base degli indirizzi generali del consiglio d'amministrazione. Un direttore generale che non è pro-tempore e di cui lo stipendio è fissato dal consiglio d'amministrazione.

Altra figura è il revisore dei conti che è nominato dal consiglio di amministrazione e esamina le proposte di bilancio preventivo e di rendiconto economico e finanziario. Chi
approva tale bilancio? Il consiglio d'amministrazione.

Da questa disamina articolata emerge che la maggiorparte delle decisioni verranno assunte dal Comune di Matera, dalla Regione Basilicata e dal direttore generale. E agli altri soci fondatori, partecipanti e membri cosa rimane?