Fitto di poltrona, per dire stop all'abusivismo
Al via la campagna di sensibilizzazione per fermare parrucchiere ed estetiste a nero
lunedì 20 ottobre 2014
12.25
E' iniziata ufficialmente oggi la lotta agli abusivi nel settore dei servizi e della cura alla persona.
Parrucchieri ed estetisti sono pronti a denunciare quanti esercitano abusivamente la professione recando un duplice danno: economico agli operatori regolari e, in secondo luogo, mettendo a rischio la salute delle persone.
E proprio alla clientela si rivolge la prima campagna di sensibilizzazione presenta oggi alla stampa.
"Quanto pensi che valga la tua salute?" è questa la domanda retorica che gli operatori coordinati da Cna e l'Associazione parrucchieri ed estetisti di Matera hanno rivolto ai consumatori sperando di richiamare l'attenzione dei cittadini ma anche delle istituzioni locali.
All'incontro, oltre ai rappresentanti dell'associazione, ha preso parte anche il presidente della Confederazione degli artigiani, Leo Montemurro che ha illustrato gli obiettivi dell'iniziativa spiegando che "Alla base della richiesta vi sono motivi di concorrenza sleale e di lavoro nero, che danneggiano non solo quanti sono in regola nello svolgimento della professione ma anche i consumatori, con rischi che mettono in pericolo la loro salute a causa della bassa qualità di attrezzature e l'uso di prodotti inadeguati. Porteremo avanti una campagna di sensibilizzazione su questi aspetti, ma ci attendiamo una risposta più efficace da parte delle istituzioni nel monitorare e contrastare il fenomeno".
Secondo le stime di Cna, a fronte di 400 operatori regolari del settore, 300 parrucchieri e 100 estetisti, in provincia di Matera si contano altrettanti abusivi. Per scongiurare il dilagare dell'abusivismo, inoltre, l'associazione ha proposto ai commercianti abusivi il così detto contratto di "Fitto di poltrona" recentemente regolamentato dalla legge, che prevede di fittare nei saloni regolari, spazi e attrezzature a quanti volessero svolgere l'attività senza sostenere le spese per l'avvio di un'attività o i costi di fitto e gestione dei saloni.
Parrucchieri ed estetisti sono pronti a denunciare quanti esercitano abusivamente la professione recando un duplice danno: economico agli operatori regolari e, in secondo luogo, mettendo a rischio la salute delle persone.
E proprio alla clientela si rivolge la prima campagna di sensibilizzazione presenta oggi alla stampa.
"Quanto pensi che valga la tua salute?" è questa la domanda retorica che gli operatori coordinati da Cna e l'Associazione parrucchieri ed estetisti di Matera hanno rivolto ai consumatori sperando di richiamare l'attenzione dei cittadini ma anche delle istituzioni locali.
All'incontro, oltre ai rappresentanti dell'associazione, ha preso parte anche il presidente della Confederazione degli artigiani, Leo Montemurro che ha illustrato gli obiettivi dell'iniziativa spiegando che "Alla base della richiesta vi sono motivi di concorrenza sleale e di lavoro nero, che danneggiano non solo quanti sono in regola nello svolgimento della professione ma anche i consumatori, con rischi che mettono in pericolo la loro salute a causa della bassa qualità di attrezzature e l'uso di prodotti inadeguati. Porteremo avanti una campagna di sensibilizzazione su questi aspetti, ma ci attendiamo una risposta più efficace da parte delle istituzioni nel monitorare e contrastare il fenomeno".
Secondo le stime di Cna, a fronte di 400 operatori regolari del settore, 300 parrucchieri e 100 estetisti, in provincia di Matera si contano altrettanti abusivi. Per scongiurare il dilagare dell'abusivismo, inoltre, l'associazione ha proposto ai commercianti abusivi il così detto contratto di "Fitto di poltrona" recentemente regolamentato dalla legge, che prevede di fittare nei saloni regolari, spazi e attrezzature a quanti volessero svolgere l'attività senza sostenere le spese per l'avvio di un'attività o i costi di fitto e gestione dei saloni.