Fiscalità: nuova stangata per le imprese
La preoccupazione del vice presidente di Confapi, Silvio Grassi
martedì 25 marzo 2014
11.00
Forti preoccupazioni per la nuovissima IUC. Arriva da Confapi l'allarme nuove e maggiori imposte per le piccole imprese locali, già in forte difficoltà per la congiuntura economica ampiamente sfavorevole degli ultimi anni.
L'IUC (Imposta Unica Comunale), che comprende e sostituisce in un colpo solo la tassa sugli immobili (IMU), quella su servizi indivisibili (TASI) e quella sui rifiuti (TARI), sarà molto discrezionale, e se l'IMU era stata portata dallo 0,76% allo 0,96% per gli immobili aziendali, ora il rischio che si ricada nella stessa problematica è altissimo, condizionando una volta di più il lavoro delle aziende nelle zone industriali materane.
"A dicembre abbiamo chiesto un incontro al sindaco di Matera per discutere in via preventiva del nuovo regolamento comunale sulla fiscalità locale - spiega Silvio Grassi, vice presidente vicario di Confapi Matera e vice presidente nazionale di Confapi Turismo - La decisione dell'Amministrazione Comunale di recuperare dalle imprese il minor gettito dei trasferimenti statali nell'anno 2013 non può assolutamente essere replicata nel 2014, se non si voglia soffocare l'economia locale sotto una montagna di imposte".
Il vice presidente di Confapi, inoltre, sottolinea che: "essendo la Basilicata rientrata nell'elenco delle Regioni meno sviluppate (ex obiettivo convergenza), i parlamentari lucani dovrebbe lavorare per rendere operativa la normativa di defiscalizzazione prevista per le zone franche urbane, in cui Matera a suo tempo rientrò. Ciò consentirebbe addirittura l'esenzione dall'IMU".
Per quel che concerne il turismo, invece, ad un anno e mezzo dall'introduzione dell'imposta di soggiorno, cui Confapi si è sempre dichiarata contraria, Grassi chiede "di conoscere come sono stati utilizzati i proventi per il miglioramento dei servizi turistici, trattandosi di un'imposta di scopo finalizzata appunto al settore turismo".
"Abbiamo chiesto - specifica il vice presidente di Confapi Matera - che i Comuni istituiscano appositi tavoli tecnici con le associazioni di categoria per discutere del miglior utilizzo possibile dei proventi dell'imposta di soggiorno, imposta di scopo che a questo punto potrebbe compensare la perdita di competitività per le imprese turistiche con adeguati servizi da offrire ai turisti. Se proprio le esigenze di bilancio dei Comuni impongono questo odioso balzello, almeno verifichiamo che le somme incassate siano spese a beneficio del sistema turistico locale".
L'IUC (Imposta Unica Comunale), che comprende e sostituisce in un colpo solo la tassa sugli immobili (IMU), quella su servizi indivisibili (TASI) e quella sui rifiuti (TARI), sarà molto discrezionale, e se l'IMU era stata portata dallo 0,76% allo 0,96% per gli immobili aziendali, ora il rischio che si ricada nella stessa problematica è altissimo, condizionando una volta di più il lavoro delle aziende nelle zone industriali materane.
"A dicembre abbiamo chiesto un incontro al sindaco di Matera per discutere in via preventiva del nuovo regolamento comunale sulla fiscalità locale - spiega Silvio Grassi, vice presidente vicario di Confapi Matera e vice presidente nazionale di Confapi Turismo - La decisione dell'Amministrazione Comunale di recuperare dalle imprese il minor gettito dei trasferimenti statali nell'anno 2013 non può assolutamente essere replicata nel 2014, se non si voglia soffocare l'economia locale sotto una montagna di imposte".
Il vice presidente di Confapi, inoltre, sottolinea che: "essendo la Basilicata rientrata nell'elenco delle Regioni meno sviluppate (ex obiettivo convergenza), i parlamentari lucani dovrebbe lavorare per rendere operativa la normativa di defiscalizzazione prevista per le zone franche urbane, in cui Matera a suo tempo rientrò. Ciò consentirebbe addirittura l'esenzione dall'IMU".
Per quel che concerne il turismo, invece, ad un anno e mezzo dall'introduzione dell'imposta di soggiorno, cui Confapi si è sempre dichiarata contraria, Grassi chiede "di conoscere come sono stati utilizzati i proventi per il miglioramento dei servizi turistici, trattandosi di un'imposta di scopo finalizzata appunto al settore turismo".
"Abbiamo chiesto - specifica il vice presidente di Confapi Matera - che i Comuni istituiscano appositi tavoli tecnici con le associazioni di categoria per discutere del miglior utilizzo possibile dei proventi dell'imposta di soggiorno, imposta di scopo che a questo punto potrebbe compensare la perdita di competitività per le imprese turistiche con adeguati servizi da offrire ai turisti. Se proprio le esigenze di bilancio dei Comuni impongono questo odioso balzello, almeno verifichiamo che le somme incassate siano spese a beneficio del sistema turistico locale".