Festa dell'unità e delle forze armate, omaggio ai caduti
Cerimonia istituzionale ed altri momenti di ricordo
lunedì 4 novembre 2019
14.14
Matera celebra la giornata della festa dell'unità nazionale e delle forze armate con vari momenti in cui, oltre alla consueta partecipazione delle autorità e dei corpi dello Stato (Prefettura, Provincia, Comune, forze armate e di polizia) vengono coinvolte la cittadinanza e le scolaresche.
La cerimonia inizia alle ore 10.30 con la deposizione di una corona di alloro al cippo commemorativo in via Lucana. A seguire deposizione di corone di alloro al monumento ai caduti in piazza Vittorio Veneto. La sede del Comando provinciale dei Carabinieri viene aperta alla visita della cittadinanza dalle ore 8.30 alle ore 13.00. Allestito, inoltre, un museo storico dei cimeli di guerra presso la sede dell'Associazione Invalidi e Mutilati di Guerra in via D'Alessio. Questa mostra è visitabile per tutto il mese di novembre, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 12.
Discorso del sindaco Raffaello De Ruggieri
"Grazie al sacrificio di coloro che hanno combattuto e che sono caduti in guerra, oggi quella che veniva definita un'espressione geografica si è trasformata in una Nazione. Quei giovani sono morti per affermare tre principi che dobbiamo portarci addosso come responsabilità: l'unità del Paese, la costruzione della pace e la costruzione del futuro".
"L'episodio storico del nostro Risorgimento che da bambino più mi ha segnato è stato quello dei Martiri di Belfiore: giovani lombardo-veneti che morirono per gli stessi obiettivi e gli stessi ideali per cui si sono sacrificati i nostri concittadini. Quell'episodio della nostra storia deve farci riflettere di fronte alle rivendicazioni egoistiche territoriali di chi vuole spezzare l'Unità del Paese. Non è per questo che sono morti i nostri soldati. Si sono sacrificati per ricomporre l'Unità di uno Stato e per ristabilire il senso ed il valore della Pace. In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra i padri seppelliscono i figli: questa è la follia che ancora oggi nonostante gli insegnamenti della storia continua ad essere presente nel nostro Mediterraneo. Di fronte a tutto questo - ha concluso il Sindaco - non possiamo che esprimere condanna e disagio".
La cerimonia inizia alle ore 10.30 con la deposizione di una corona di alloro al cippo commemorativo in via Lucana. A seguire deposizione di corone di alloro al monumento ai caduti in piazza Vittorio Veneto. La sede del Comando provinciale dei Carabinieri viene aperta alla visita della cittadinanza dalle ore 8.30 alle ore 13.00. Allestito, inoltre, un museo storico dei cimeli di guerra presso la sede dell'Associazione Invalidi e Mutilati di Guerra in via D'Alessio. Questa mostra è visitabile per tutto il mese di novembre, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 12.
Discorso del sindaco Raffaello De Ruggieri
"Grazie al sacrificio di coloro che hanno combattuto e che sono caduti in guerra, oggi quella che veniva definita un'espressione geografica si è trasformata in una Nazione. Quei giovani sono morti per affermare tre principi che dobbiamo portarci addosso come responsabilità: l'unità del Paese, la costruzione della pace e la costruzione del futuro".
"L'episodio storico del nostro Risorgimento che da bambino più mi ha segnato è stato quello dei Martiri di Belfiore: giovani lombardo-veneti che morirono per gli stessi obiettivi e gli stessi ideali per cui si sono sacrificati i nostri concittadini. Quell'episodio della nostra storia deve farci riflettere di fronte alle rivendicazioni egoistiche territoriali di chi vuole spezzare l'Unità del Paese. Non è per questo che sono morti i nostri soldati. Si sono sacrificati per ricomporre l'Unità di uno Stato e per ristabilire il senso ed il valore della Pace. In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra i padri seppelliscono i figli: questa è la follia che ancora oggi nonostante gli insegnamenti della storia continua ad essere presente nel nostro Mediterraneo. Di fronte a tutto questo - ha concluso il Sindaco - non possiamo che esprimere condanna e disagio".