Ferrosud, mese decisivo per le sorti dell’azienda
Dopo incontro al MISE, sindacati e azienda si confrontano sul futuro della storica fabbrica
venerdì 10 maggio 2019
Il futuro della Ferrosud è meno grigio di quanto non si pensi? Almeno queste sono le impressioni avute dall'amministratore delegato dell'azienda Antonio Ingusci, dopo l'incontro avuto a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Una dichiarazione che giunge anche dopo i mugugni dei giorni scorsi dei sindacati che, invece, si sono detti preoccupati per la situazione e che hanno sottolineato le difficoltà a cui va incontro l'azienda, alla luce dell'appuntamento del 22 maggio prossimo dinanzi al giudice per verificare se l'attuale regime di concordato debba trasformarsi in un fallimento, ma anche dopo le dichiarazioni di Ingusci sulla mancanza di liquidità della Ferrosud, che rappresenterebbe un limite, nonostante le commesse per 51 milioni di euro che, nel corso dell'incontro al Mise, l'amministratore delegato ha dichiarato di avere pronte.
Da qui la proposta di fittare un ramo d'azienda che proprio non piace ai sindacati. Disposti comunque ad ingoiare il rospo, qualora dovesse essere proprio necessario per mantenere in vita l'azienda, per la quale l'amministratore delegato di Ferrosud si sta muovendo a caccia di nuove commesse.
"Siamo ottimisti e fiduciosi per il futuro perché non siamo i soli a credere nelle nostre capacità – ha dichiarato Inguscia. Infatti, abbiamo ricevuto i complimenti del nostro committente principale, Ansaldo Breda, per il rispetto dei tempi contrattuali di consegna delle carrozze e per la nuova organizzazione aziendale. Entro la prossima estate contiamo di acquisire nuovi lavori e di rilanciare il sito di Matera".
L'Ad di Ferrosud, che produce carrozze ferroviarie, ha voluto rasserenare gli animi, convinto che si possa guardare con ottimismo al futuro aziendale.
Anche se i sindacati non sono sembrati convinti pienamente da quanto dichiarato da Ingusci, chiedendo fin da ora alle istituzioni, Ministero e Regione Basilicata, un' assunzione di responsabilità "affinché comunque si evolva la situazione degli assetti societari e della procedura concorsuale, venga garantito un paracadute sociale e un programma di rilancio della fabbrica storica del Ferroviario Materano".
Mese decisivo, dunque, per le sorti dei lavoratori della Ferrosud, con il fiato sospeso per le decisioni del tribunale e per l'incontro del 29 al Ministero per il rilancio delle prospettive industriali dell'azienda.
Incontro al quale, alla luce anche della regolarità dei versamenti degli stipendi e dei contributi, Antonio Ingusci conta di presentarsi "con tutte le carte in regola per proseguire nella nostra attività".
Una dichiarazione che giunge anche dopo i mugugni dei giorni scorsi dei sindacati che, invece, si sono detti preoccupati per la situazione e che hanno sottolineato le difficoltà a cui va incontro l'azienda, alla luce dell'appuntamento del 22 maggio prossimo dinanzi al giudice per verificare se l'attuale regime di concordato debba trasformarsi in un fallimento, ma anche dopo le dichiarazioni di Ingusci sulla mancanza di liquidità della Ferrosud, che rappresenterebbe un limite, nonostante le commesse per 51 milioni di euro che, nel corso dell'incontro al Mise, l'amministratore delegato ha dichiarato di avere pronte.
Da qui la proposta di fittare un ramo d'azienda che proprio non piace ai sindacati. Disposti comunque ad ingoiare il rospo, qualora dovesse essere proprio necessario per mantenere in vita l'azienda, per la quale l'amministratore delegato di Ferrosud si sta muovendo a caccia di nuove commesse.
"Siamo ottimisti e fiduciosi per il futuro perché non siamo i soli a credere nelle nostre capacità – ha dichiarato Inguscia. Infatti, abbiamo ricevuto i complimenti del nostro committente principale, Ansaldo Breda, per il rispetto dei tempi contrattuali di consegna delle carrozze e per la nuova organizzazione aziendale. Entro la prossima estate contiamo di acquisire nuovi lavori e di rilanciare il sito di Matera".
L'Ad di Ferrosud, che produce carrozze ferroviarie, ha voluto rasserenare gli animi, convinto che si possa guardare con ottimismo al futuro aziendale.
Anche se i sindacati non sono sembrati convinti pienamente da quanto dichiarato da Ingusci, chiedendo fin da ora alle istituzioni, Ministero e Regione Basilicata, un' assunzione di responsabilità "affinché comunque si evolva la situazione degli assetti societari e della procedura concorsuale, venga garantito un paracadute sociale e un programma di rilancio della fabbrica storica del Ferroviario Materano".
Mese decisivo, dunque, per le sorti dei lavoratori della Ferrosud, con il fiato sospeso per le decisioni del tribunale e per l'incontro del 29 al Ministero per il rilancio delle prospettive industriali dell'azienda.
Incontro al quale, alla luce anche della regolarità dei versamenti degli stipendi e dei contributi, Antonio Ingusci conta di presentarsi "con tutte le carte in regola per proseguire nella nostra attività".