Diffidare delle richieste telefoniche di sottoscrizione di abbonamenti alla rivista della Polizia

La Polizia di Stato non contatta i cittadini né a casa, né nel proprio ambito lavorativo

mercoledì 18 gennaio 2017 14.41
Dopo numerose segnalazioni da parte di cittadini in merito a telefonate ricevute finalizzate alla sottoscrizione di abbonamenti a riviste di polizia, la Polizia di Stato ha ritenuto doveroso smentire e fare chiarezza.

Secondo quanto scrivono in un comunicato pare sia "un fenomeno più volte rilevato negli anni scorsi, consistente in proposte generalmente ingannevoli che sfruttano in modo improprio il termine polizia. Si configurano poi come vere e proprie truffe quando le riviste vengono esplicitamente spacciate per l'organo ufficiale della Polizia di Stato".

Tratti in inganno e talvolta intimiditi dall'atteggiamento spesso vessatorio di chi propone tali abbonamenti, i cittadini sottoscrivono l'abbonamento convinti che si tratti della rivista della Polizia di Stato, per cui "E' bene ribadire - sottolineano - che la Polizia di Stato non contatta i cittadini né a casa, né nel proprio ambito lavorativo per proporre la sottoscrizione alla propria rivista ufficiale "Poliziamoderna", né si avvale di società che svolgono questo tipo di servizio.
L'Amministrazione ne cura invece la diffusione, finalizzata principalmente alla conoscenza della pubblicazione, esclusivamente in determinate circostanze e con precise modalità, in particolare con la distribuzione gratuita a scopo divulgativo e promozionale durante eventi istituzionali su tutto il territorio nazionale".

Di qui, l'invito a diffidare delle richieste telefoniche di sottoscrizione di abbonamenti alla rivista della Polizia di Stato.