Expo2015, la Basilicata inaugura il suo spazio espositivo
Il binomio tecnologia – tradizione è il filo conduttore dell'allestimento lucano
sabato 9 maggio 2015
15.49
Ieri il governatore lucano, Marcello Pittella ha tagliato il nastro, sulle note dell'inno per la Basilicata "Matera 2019- capitale europea della cultura", eseguito dai "Tarantolati di Tricarico".
Il binomio tra tecnologia e tradizione è il fil rouge dell'allestimento dello spazio espositivo dedicato alla Basilicata nel Padiglione Italia dell'Expo 2015. Concetto che insieme al valore della ricerca è stato rimarcato più volte in occasione della presentazione dello spazio espositivo lucano, aperto fino al 23 maggio.
A fare da sfondo sono le foto della Cripta del Peccato Originale, suggestiva chiesa rupestre di Matera, il logo claime "Our water your life" e le immagini su Leonardo Sinisgalli, Carlo Levi e Isabella Morra. Ma emerge anche la tradizione rivisitata con "La valigia dell'artista", scultura di arte moderna del Consorzio Casa Cava, e un cupa cupa, un campanaccio e un pezzo del Carro trionfale della Bruna. Le librerie tematiche rappresentano piccole parti di Lucania 61 di Carlo Levi, tesori e cultura della Basilicata. Spiccano piccoli oggetti scelti dai sindaci e i video proiettati sulle pareti che rappresentano le singole realtà locali. Un'altra libreria racconta le tradizioni enogastronomiche: il vino, l'acqua, l'olio, la pasta, i peperoni cruschi e tutto ciò che viene dalla terra, e poi la lana e i tessuti grezzi.
Un angolo particolarmente affascinante è dedicato al cinema e racconta l'occhio particolare che la settima arte ha mostrato verso la Basilicata. Un esempio sono le scene di Lucania 61 di Carlo Levi, materiale concesso dalla Cineteca lucana di Oppido, così come le macchine prelumiere 16 millimetri e la cinepresa con cui Pasolini ha girato il "Vangelo secondo Matteo", e ancora le foto di Domenico Notarangelo.
Il patrimonio naturalistico della Basilicata è contenuto in un'altra libreria , dove i parchi e il paesaggio sono i protagonisti insieme all'acqua, realizzati anche da giovani lucani che si sono cimentati grazie alle azioni messe in campo per lo start up del cinema. E per finire c'è anche un piccolo spazio che ricorda la Basilicata più antica con i suoi marchi, che risale al 1906.
Il binomio tra tecnologia e tradizione è il fil rouge dell'allestimento dello spazio espositivo dedicato alla Basilicata nel Padiglione Italia dell'Expo 2015. Concetto che insieme al valore della ricerca è stato rimarcato più volte in occasione della presentazione dello spazio espositivo lucano, aperto fino al 23 maggio.
A fare da sfondo sono le foto della Cripta del Peccato Originale, suggestiva chiesa rupestre di Matera, il logo claime "Our water your life" e le immagini su Leonardo Sinisgalli, Carlo Levi e Isabella Morra. Ma emerge anche la tradizione rivisitata con "La valigia dell'artista", scultura di arte moderna del Consorzio Casa Cava, e un cupa cupa, un campanaccio e un pezzo del Carro trionfale della Bruna. Le librerie tematiche rappresentano piccole parti di Lucania 61 di Carlo Levi, tesori e cultura della Basilicata. Spiccano piccoli oggetti scelti dai sindaci e i video proiettati sulle pareti che rappresentano le singole realtà locali. Un'altra libreria racconta le tradizioni enogastronomiche: il vino, l'acqua, l'olio, la pasta, i peperoni cruschi e tutto ciò che viene dalla terra, e poi la lana e i tessuti grezzi.
Un angolo particolarmente affascinante è dedicato al cinema e racconta l'occhio particolare che la settima arte ha mostrato verso la Basilicata. Un esempio sono le scene di Lucania 61 di Carlo Levi, materiale concesso dalla Cineteca lucana di Oppido, così come le macchine prelumiere 16 millimetri e la cinepresa con cui Pasolini ha girato il "Vangelo secondo Matteo", e ancora le foto di Domenico Notarangelo.
Il patrimonio naturalistico della Basilicata è contenuto in un'altra libreria , dove i parchi e il paesaggio sono i protagonisti insieme all'acqua, realizzati anche da giovani lucani che si sono cimentati grazie alle azioni messe in campo per lo start up del cinema. E per finire c'è anche un piccolo spazio che ricorda la Basilicata più antica con i suoi marchi, che risale al 1906.