Emergenze maltempo, Cia Basilicata preme per nuove politiche di prevenzione
“La Basilicata deve essere ‘messa in sicurezza’, senza indugi da parte della politica”
venerdì 20 febbraio 2015
9.47
La Cia Basilicata sollecita la politica lucana per nuove politiche di prevenzione dopo i dissesti e le alluvioni che hanno danneggiato il territorio lucano. Nella fattispecie le zone del potentino e del materano.
Soprattutto alle soglie dell'avvio della nuova programmazione dei fondi comunitari, Fesr e Psr, per l'arco di tempo 2014-2020, gli agricoltori chiedono "la necessità di una vera politica di prevenzione del territorio, che non può prescindere dalla fondamentale attività di presidio e tutela degli operatori agricoli, soprattutto nelle aree marginali".
Nello specifico, "per evitare il ripetersi di continue emergenze maltempo – afferma la Cia Basilicata – è sempre più evidente che il territorio della nostra regione , così come sostenuto nella 'Carta di Matera', deve essere 'messo in sicurezza', senza ulteriori indugi da parte della politica". Non effettuare attività di prevenzione "è già costato al Paese 22 miliardi di euro negli ultimi vent'anni, solo per riparare i danni causati da frane e alluvioni".
La proposta della Cia Basilicata riguarda "l'istituzione di un coordinamento permanente tra Regione, Anci, Autorità di Bacino, Consorzi di bonifica e organizzazioni professionali agricole" per definire "il Contratto d'Area Vasta di difesa idrogeologica, assegnando agli agricoltori compiti di manutenzione senza spendere un euro nel senso che gli stessi compenserebbero con gli oneri dovuti allo Stato e in particolare ai Consorzi di Bonifica che, come è noto, non sono in grado nemmeno di garantire la pulizia ordinaria dei canali".
Soprattutto alle soglie dell'avvio della nuova programmazione dei fondi comunitari, Fesr e Psr, per l'arco di tempo 2014-2020, gli agricoltori chiedono "la necessità di una vera politica di prevenzione del territorio, che non può prescindere dalla fondamentale attività di presidio e tutela degli operatori agricoli, soprattutto nelle aree marginali".
Nello specifico, "per evitare il ripetersi di continue emergenze maltempo – afferma la Cia Basilicata – è sempre più evidente che il territorio della nostra regione , così come sostenuto nella 'Carta di Matera', deve essere 'messo in sicurezza', senza ulteriori indugi da parte della politica". Non effettuare attività di prevenzione "è già costato al Paese 22 miliardi di euro negli ultimi vent'anni, solo per riparare i danni causati da frane e alluvioni".
La proposta della Cia Basilicata riguarda "l'istituzione di un coordinamento permanente tra Regione, Anci, Autorità di Bacino, Consorzi di bonifica e organizzazioni professionali agricole" per definire "il Contratto d'Area Vasta di difesa idrogeologica, assegnando agli agricoltori compiti di manutenzione senza spendere un euro nel senso che gli stessi compenserebbero con gli oneri dovuti allo Stato e in particolare ai Consorzi di Bonifica che, come è noto, non sono in grado nemmeno di garantire la pulizia ordinaria dei canali".