Emergenza rifiuti, bocciati due quesiti referendari del M5S
Perrino: “Rifiuti zero? Solo chiacchiere e distintivo”
domenica 27 settembre 2015
5.51
In sede regionale, maggioranza e opposizione riunite in conferenza dei capigruppo hanno deciso di respingere la richiesta formulata dal M5S Basilicata di deliberare due ulteriori quesiti referendari abrogativi degli articoli 35 e 37 del decreto renziano "Sblocca Italia", convertito poi in legge.
"Due norme estremamente pericolose – spiega il capogruppo regionale pentastellato, Gianni Perrino - la salute dei cittadini e per la tenuta del territorio italiano già devastato e gravato da enormi rischi idrogeologici. L'art. 35 permette di moltiplicare inceneritori, 'mostri' che diventeranno di interesse strategico nazionale, pronti a bruciare rifiuti per risolvere le costanti emergenze che si ripropongono quotidianamente, visto il sistema obsoleto di gestione dei rifiuti adottato in gran parte del territorio nazionale. L'art 37 invece spiana la strada alla realizzazione di gasdotti e oleodotti, anch'essi considerati di interesse strategico, mettendo a durissima prova delicati ecosistemi anche marini e innescando la crisi di uno dei pochi settori promettenti dell'economia meridionale, quello turistico (si pensi il gasdotto Trans Adriatic Pipeline AG (TAP) che Renzi vuole realizzare a Melendugno, bella e sempre più gettonata località turistica del leccese)".
Dunque, un invito da parte del Movimento 5 Stelle caduto nel vuoto. Secondo i consiglieri lucani, a 6 giorni dal termine ultimo della presentazione dei quesiti (30 settembre), non sarebbe possibile trovare altri 4 consigli regionali che deliberino i medesimi quesiti referendari abrogativi (ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione). Ma Perrino ribatte duramente: "Eppure alcune dichiarazioni attestano come numerosi governatori (tra cui Emiliano, Zaia e Chiamparino) sono fortemente contrari al diktat renziano. La verità evidente è che, dopo aver tergiversato e perso tempo in melina per due mesi, nonostante fosse ancora tecnicamente possibile, si è deciso che non lo è. Ne prendiamo tristemente atto: ma davanti a questa 'abulia programmata' non ci diamo per vinti. Il M5S non sarà mai supino dinanzi all'arroganza anche in veste istituzionale!".
Intanto l'emergenza rifiuti in Basilicata continua ad assumere caratteri sempre più allarmanti, dato che il termovalorizzatore de 'La Fenice' di Melfi è al collasso. Su quest'ultimo punto il consigliere ha ben chiaro il quadro che si va profilando: "Pare che qualcuno si stia già fregando le mani pensando ad una modifica nell'autorizzazione integrata ambientale che permetterebbe un ulteriore incremento indiscriminato dei quintali di immondizia da incenerire. Con imprevedibili ripercussioni sul già martoriato territorio circostante e sulla salute della popolazione ivi residente".
La strategia 'rifiuti Zero' è stata conclamata solamente dal governo regionale, secondo Perrino: "Nulla è stato fatto finora per attuare la 'strategia rifiuti Zero': ed anzi, con la boria e la spocchia 'Renzi style' che ormai contraddistingue la maggioranza pittelliana, è stata bocciata una nostra mozione che chiedeva, proprio in attuazione della legge regionale 'Strategia Rifiuti Zero 2020', di sospendere tutti i progetti altamente impattanti (inceneritori, pirogassificatori, piattaforme di CSS, ecc.) in attesa di aggiornare il redigendo Piano Regionale dei Rifiuti".
"La schizofrenia politica della maggioranza – conclude il consigliere 5 stelle, Gianni Perrino - è ormai certa: dopo il NO alle trivelle, arriva un SI agli inceneritori ed ai gasdotti. E' sconcertante constatare la volubilità opportunistica di Pittella e del PD anche su temi così delicati e importanti: o si è sempre e comunque per la tutela della salute e dell'ambiente , oppure non lo si è mai. Per questo lo ripetiamo ancora una volta: non abbasseremo la guardia e non risparmieremo le forze per la campagna referendaria contro le trivelle. Stesso discorso vale per l'emergenza rifiuti: vigileremo affinchè si attui l'unica via d'uscita seria e stabile: Rifiuti Zero".
"Due norme estremamente pericolose – spiega il capogruppo regionale pentastellato, Gianni Perrino - la salute dei cittadini e per la tenuta del territorio italiano già devastato e gravato da enormi rischi idrogeologici. L'art. 35 permette di moltiplicare inceneritori, 'mostri' che diventeranno di interesse strategico nazionale, pronti a bruciare rifiuti per risolvere le costanti emergenze che si ripropongono quotidianamente, visto il sistema obsoleto di gestione dei rifiuti adottato in gran parte del territorio nazionale. L'art 37 invece spiana la strada alla realizzazione di gasdotti e oleodotti, anch'essi considerati di interesse strategico, mettendo a durissima prova delicati ecosistemi anche marini e innescando la crisi di uno dei pochi settori promettenti dell'economia meridionale, quello turistico (si pensi il gasdotto Trans Adriatic Pipeline AG (TAP) che Renzi vuole realizzare a Melendugno, bella e sempre più gettonata località turistica del leccese)".
Dunque, un invito da parte del Movimento 5 Stelle caduto nel vuoto. Secondo i consiglieri lucani, a 6 giorni dal termine ultimo della presentazione dei quesiti (30 settembre), non sarebbe possibile trovare altri 4 consigli regionali che deliberino i medesimi quesiti referendari abrogativi (ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione). Ma Perrino ribatte duramente: "Eppure alcune dichiarazioni attestano come numerosi governatori (tra cui Emiliano, Zaia e Chiamparino) sono fortemente contrari al diktat renziano. La verità evidente è che, dopo aver tergiversato e perso tempo in melina per due mesi, nonostante fosse ancora tecnicamente possibile, si è deciso che non lo è. Ne prendiamo tristemente atto: ma davanti a questa 'abulia programmata' non ci diamo per vinti. Il M5S non sarà mai supino dinanzi all'arroganza anche in veste istituzionale!".
Intanto l'emergenza rifiuti in Basilicata continua ad assumere caratteri sempre più allarmanti, dato che il termovalorizzatore de 'La Fenice' di Melfi è al collasso. Su quest'ultimo punto il consigliere ha ben chiaro il quadro che si va profilando: "Pare che qualcuno si stia già fregando le mani pensando ad una modifica nell'autorizzazione integrata ambientale che permetterebbe un ulteriore incremento indiscriminato dei quintali di immondizia da incenerire. Con imprevedibili ripercussioni sul già martoriato territorio circostante e sulla salute della popolazione ivi residente".
La strategia 'rifiuti Zero' è stata conclamata solamente dal governo regionale, secondo Perrino: "Nulla è stato fatto finora per attuare la 'strategia rifiuti Zero': ed anzi, con la boria e la spocchia 'Renzi style' che ormai contraddistingue la maggioranza pittelliana, è stata bocciata una nostra mozione che chiedeva, proprio in attuazione della legge regionale 'Strategia Rifiuti Zero 2020', di sospendere tutti i progetti altamente impattanti (inceneritori, pirogassificatori, piattaforme di CSS, ecc.) in attesa di aggiornare il redigendo Piano Regionale dei Rifiuti".
"La schizofrenia politica della maggioranza – conclude il consigliere 5 stelle, Gianni Perrino - è ormai certa: dopo il NO alle trivelle, arriva un SI agli inceneritori ed ai gasdotti. E' sconcertante constatare la volubilità opportunistica di Pittella e del PD anche su temi così delicati e importanti: o si è sempre e comunque per la tutela della salute e dell'ambiente , oppure non lo si è mai. Per questo lo ripetiamo ancora una volta: non abbasseremo la guardia e non risparmieremo le forze per la campagna referendaria contro le trivelle. Stesso discorso vale per l'emergenza rifiuti: vigileremo affinchè si attui l'unica via d'uscita seria e stabile: Rifiuti Zero".