Emergenza coronavirus, una "social card" per famiglie in difficoltà

Stanziati 2,5 milioni di euro per 5000 nuclei

giovedì 26 marzo 2020 19.02
La giunta regionale della Basilicata ha deliberato lo stanziamento di 2,5 milioni di euro da assegnare alle famiglie in difficoltà con una 'social card', denominata ''Social card Covid-19''. Saranno circa 5000 i nuclei da sostenere.

Lo ha annunciato il presidente della giunta regionale della Basilicata Vito Bardi. ''In queste giornate che sembrano non finire mai, le preoccupazioni che abbiamo per le nostre famiglie e per i nostri cari si amplificano - afferma - e con esse anche le difficoltà economiche di un tessuto produttivo che ormai è fermo. Responsabilità di chi governa non è quella di fare proclami roboanti sui social e neanche di continuare un clima perenne di campagna elettorale, ma di essere concretamente vicini alla gente. Con la giunta abbiamo deciso di iniziare a finalizzare da subito aiuti per chi è materialmente in difficoltà. Abbiamo stanziato, per ora, 2,5 milioni di euro: serviranno a finanziare una social card dedicata esclusivamente a quanti soffrono, perché senza alcun sostegno, questo periodo di crisi'', sottolinea. Il riferimento, in particolare, è ai nuclei familiari che sono sulla soglia della povertà, una condizione aggravata da questa crisi.

''E' una prima misura, è un primo intervento tampone - dice il governatore lucano - che secondo i nostri calcoli darà una risposta a circa 5.000 nuclei familiari, per un contributo medio, per una famiglia composta da 5 persone, di 800 euro''.

''Studieremo inoltre altri interventi per aiutare chi è in difficoltà perché - aggiunge Bardi - l'impegno è di non lasciare nessuno indietro. Da questa crisi usciremo tutti insieme. Questa misura passa attraverso le amministrazioni comunali. Sono infatti i Comuni, con i sindaci, che non mi stancherò mai di ringraziare per il lavoro encomiabile che stanno facendo in queste ore, i capisaldi delle nostre comunità. E in queste ore, proprio perché viviamo un momento difficile per tutti, che ho pregato alcuni di loro di avere un atteggiamento più consono alla carica che le loro comunità gli hanno affidato.

Ma non è questo il momento delle polemiche e capisco bene che, specialmente nei piccoli Comuni, la pressione che viene esercitata sui primi cittadini è intollerabile'', conclude, riferendosi all'invito ai sindaci a non divulgare comunicazioni sugli esiti dei tamponi delle persone risultate positive al Covid, per tutelarne la riservatezza.