E stavolta Bardi e Bennardi sono d'accordo: no all'annessione alla Puglia
Dopo la proposta di un referendum comunale
lunedì 14 ottobre 2024
22.27
La proposta di referendum per l'annessione di Matera alla Regione Puglia mette d'accordo il sindaco Domenico Bennardi (Movimento 5 stelle) e il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi (Forza Italia).
Il comitato promotore del referendum, di cui sono delegati gli ex parlamentari Corrado Danzi e Tito Di Maggio, entro il 25 ottobre attendono la decisione del consiglio comunale, con un parere favorevole o sfavorevole all'indizione del referendum consultivo.
Dichiarazioni di Bennardi - "'Con Bari e la Puglia, immagino delle connessioni, piuttosto che annessioni; anzi interconnessioni, per facilitare la mobilità, i trasporti, la circolarità del sapere tra i nostri giovani, tra le nostre imprese, tra le nostre università, tra i nostri viaggiatori. Abbiamo la fortuna di vivere in luoghi bellissimi, che meritano di essere connessi e collegati tra loro - ha aggiunto il sindaco - questo lo si può fare condividendo progettualità. Patti di amicizia, come quello siglato tra Matera e Bari e tra Matera e Taranto, ne stiamo preparando un altro con il Comune di Ginosa; quindi, secondo me sarebbero utili non atti amministrativi teorici e protocollari, ma documenti strategici di visioni condivise. Sul piano amministrativo non è facile prevedere se Potenza possa essere migliore di Bari, se l'attenzione che oggi viene considerata non sufficiente possa migliorare se si passa in una Regione già complessa e grande. La Puglia - ha detto ancora il primo cittadino - ha un bellissimo Parco, quello dell'Alta Murgia, con cui possiamo stringere accordi strategici in virtù delle analogie e della prossimità con il Parco della Murgia materana, ma come si fa a rinunciare al bellissimo versante lucano col Parco nazionale del Pollino e col Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese? Come si fa a rinunciare all'altrettanto meraviglioso Parco regionale di Gallipoli Cognato delle Piccole Dolomiti lucane? Inoltre - si domanda ancora Bennardi - che fine farebbe l'Università della Basilicata a Matera? Perderemmo la storica Scuola di specializzazione in beni archeologici, il corso di Scienze del turismo e quello di architettura, per ricominciare tutto da capo con una delle Università pugliesi?''.
Dichiarazioni di Bardi - "L'accentuazione di particolarismi è un tratto comune in questa fase storica, dimenticando che in passato tale comportamento ha sempre assunto un ruolo disgregatore. Il tentativo di lucrare qualche consenso agitando antagonismi e contrapposizioni che appartengono più al mondo dello sport che alla vita sociale, economica e politica, rischia solo di tradursi in divisioni e autolesionismo. Non sottovaluto il tema che, oltre ad attrarre i media ripropone la grande questione della coesione regionale e dello sviluppo di relazioni sempre più intense tra i vari centri del territorio. Ma l'autoreferenzialità finisce per alimentare una tentazione isolazionistica. E con prospettive "esotiche" di poter contare di più in regioni demograficamente molto più grandi della Basilicata, proprio come la Puglia che ha realtà urbane significative a cui sono attestate centri decisionali, amministrativi e burocratici".
Secondo il presidente, queste iniziative possono "produrre uno scollamento tra Matera e il resto del territorio, a partire dalla sua stessa provincia che avvertirebbe la tentazione della città dei Sassi di non farsi carico anche delle problematiche dell'hinterland. Tra l'altro, tutto ciò impatterebbe sull'immagine di Matera che a livello internazionale viene percepita come il simbolo di una Basilicata capace di interagire virtuosamente con il resto del Paese, l'Europa e il mondo. Il governo regionale è consapevole del suo ruolo trainante per l'industria culturale (e non solo, considerando le altre componenti produttive) ed è impegnato, più in generale, a rilanciare specificità, vocazioni e protagonismi dei diversi territori. Questa è la strada per contrastare fenomeni di disgregazione e per valorizzare l'immagine propositiva e positiva della Basilicata. Sono convinto che la gran parte dei cittadini e dei partiti politici non sia per le divisioni, ma guardi con interesse al protagonismo delle varie aree territoriali in una logica di concertazione, condivisione e modernità".
Foto di archivio
Il comitato promotore del referendum, di cui sono delegati gli ex parlamentari Corrado Danzi e Tito Di Maggio, entro il 25 ottobre attendono la decisione del consiglio comunale, con un parere favorevole o sfavorevole all'indizione del referendum consultivo.
Dichiarazioni di Bennardi - "'Con Bari e la Puglia, immagino delle connessioni, piuttosto che annessioni; anzi interconnessioni, per facilitare la mobilità, i trasporti, la circolarità del sapere tra i nostri giovani, tra le nostre imprese, tra le nostre università, tra i nostri viaggiatori. Abbiamo la fortuna di vivere in luoghi bellissimi, che meritano di essere connessi e collegati tra loro - ha aggiunto il sindaco - questo lo si può fare condividendo progettualità. Patti di amicizia, come quello siglato tra Matera e Bari e tra Matera e Taranto, ne stiamo preparando un altro con il Comune di Ginosa; quindi, secondo me sarebbero utili non atti amministrativi teorici e protocollari, ma documenti strategici di visioni condivise. Sul piano amministrativo non è facile prevedere se Potenza possa essere migliore di Bari, se l'attenzione che oggi viene considerata non sufficiente possa migliorare se si passa in una Regione già complessa e grande. La Puglia - ha detto ancora il primo cittadino - ha un bellissimo Parco, quello dell'Alta Murgia, con cui possiamo stringere accordi strategici in virtù delle analogie e della prossimità con il Parco della Murgia materana, ma come si fa a rinunciare al bellissimo versante lucano col Parco nazionale del Pollino e col Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese? Come si fa a rinunciare all'altrettanto meraviglioso Parco regionale di Gallipoli Cognato delle Piccole Dolomiti lucane? Inoltre - si domanda ancora Bennardi - che fine farebbe l'Università della Basilicata a Matera? Perderemmo la storica Scuola di specializzazione in beni archeologici, il corso di Scienze del turismo e quello di architettura, per ricominciare tutto da capo con una delle Università pugliesi?''.
Dichiarazioni di Bardi - "L'accentuazione di particolarismi è un tratto comune in questa fase storica, dimenticando che in passato tale comportamento ha sempre assunto un ruolo disgregatore. Il tentativo di lucrare qualche consenso agitando antagonismi e contrapposizioni che appartengono più al mondo dello sport che alla vita sociale, economica e politica, rischia solo di tradursi in divisioni e autolesionismo. Non sottovaluto il tema che, oltre ad attrarre i media ripropone la grande questione della coesione regionale e dello sviluppo di relazioni sempre più intense tra i vari centri del territorio. Ma l'autoreferenzialità finisce per alimentare una tentazione isolazionistica. E con prospettive "esotiche" di poter contare di più in regioni demograficamente molto più grandi della Basilicata, proprio come la Puglia che ha realtà urbane significative a cui sono attestate centri decisionali, amministrativi e burocratici".
Secondo il presidente, queste iniziative possono "produrre uno scollamento tra Matera e il resto del territorio, a partire dalla sua stessa provincia che avvertirebbe la tentazione della città dei Sassi di non farsi carico anche delle problematiche dell'hinterland. Tra l'altro, tutto ciò impatterebbe sull'immagine di Matera che a livello internazionale viene percepita come il simbolo di una Basilicata capace di interagire virtuosamente con il resto del Paese, l'Europa e il mondo. Il governo regionale è consapevole del suo ruolo trainante per l'industria culturale (e non solo, considerando le altre componenti produttive) ed è impegnato, più in generale, a rilanciare specificità, vocazioni e protagonismi dei diversi territori. Questa è la strada per contrastare fenomeni di disgregazione e per valorizzare l'immagine propositiva e positiva della Basilicata. Sono convinto che la gran parte dei cittadini e dei partiti politici non sia per le divisioni, ma guardi con interesse al protagonismo delle varie aree territoriali in una logica di concertazione, condivisione e modernità".
Foto di archivio