Documento Strategico ITI Città di Matera
Tra le osservazioni di Confapi anche una maggiore attenzione per le aree industriali di Jesce e La Martella
lunedì 16 luglio 2018
Una maggiore attenzione per le aree industriali di Jesce e La Martella è una delle richieste contenute nel documento di osservazioni che Confapi ha fatto al Documento Strategico ITI Sviluppo Urbano Città di Matera, sottoposto dall'Amministrazione Comunale al parere consultivo del partenariato economico e sociale.
Un testo breve, quello firmato dal presidente Massimo De Salvo, a causa dei soli 4 giorni concessi dal Comune per formulare le considerazioni a una strategia di intervento che, suddivisa in obiettivo generale e obiettivi specifici, è stata a lungo elaborata dai pianificatori dello sviluppo della città.
Le osservazioni di Confapi Matera si basano essenzialmente su 3 aspetti: industria; infrastrutture; mobilità. Per l'Associazione la considerazione per cui "il motore della ripresa dell'occupazione è da attribuire, prevalentemente, ai comparti del turismo e dei servizi alle imprese", deve fare riflettere.
Infatti, pur condividendo l'obiettivo generale di "consolidare il ruolo della città di Matera come attrattore turistico-culturale,……..basato sull'economia della conoscenza e dell'innovazione", e di realizzare "un disegno di città che considera la cultura come fattore di sviluppo socio-economico", Confapi invita a non perdere di vista lo sviluppo del settore dell'industria e, segnatamente, del comparto manifatturiero, che poggia su una grande tradizione della città. Basti vedere il "peso" che l'industria ancora riveste a Matera, con circa 1.000 imprese attive per quasi 6.000 addetti. Numeri inferiori solo al settore dei servizi, ma da considerarsi senz'altro più stabili e duraturi piuttosto che precari e transeunti.
"Invero – scrive il presidente De Salvo - come opportunamente inserito nell'elenco delle "Minacce" di cui all'analisi S.W.O.T., "Lo sviluppo di un'economia monodimensionale, basata prevalentemente sul turismo, rischia di rendere il sistema socio-economico troppo dipendente da un solo settore e quindi fragile". Le ferite della crisi del mobile imbottito sono ancora troppo fresche per essere dimenticate"
Per quanto riguarda gli obiettivi specifici e con particolare riferimento al tema delle principali infrastrutture di collegamento extraurbano, l'Associazione chiede una particolare attenzione alla S.S. 7 Matera-Ferrandina, una delle principali strade di accesso alla città, diventata un vero e proprio imbuto a causa della sua inadeguatezza a fronte dell'aumentato traffico veicolare, e di cui nel Documento Strategico non c'è traccia.
La principale osservazione contenuta nel documento di Confapi Matera, come detto, riguarda le aree industriali di Jesce e La Martella "In proposito – prosegue Massimo De Salvo - preso atto dell'accoglimento della nostra richiesta di destinare risorse dei fondi ITI al Pacchetto CreOpportunità, da un lato rileviamo la bontà della decisione di operare alcuni interventi di riqualificazione nelle aree industriali di Jesce e La Martella, dall'altro evidenziamo l'esiguità delle risorse ivi destinate, appena 500mila euro per i due agglomerati"
"Sottolineiamo, infatti, che nelle aree industriali di Matera non si fanno da almeno 20 anni interventi radicali di manutenzione stradale, compreso il rifacimento dell'asfalto. Del resto, la frequenza dei danni alle auto causati dalle buche stradali comporta costi enormi di risarcimento a carico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale. A ciò si aggiunge il pregiudizio per l'immagine e il decoro delle aree industriali, che sono frequentate da imprenditori e clienti provenienti da tutto il mondo. Rimanendo in tema di manutenzione stradale, chiediamo che siano destinate adeguate risorse finanziarie anche alle strade delle due aree Paip della città, che pure versano in condizioni precarie".
"Riguardo al sistema di mobilità e gestione del traffico, rileviamo l'assenza di accenni al sistema del project financing, per cui giace da tempo nei cassetti dell'Amministrazione Comunale la proposta di un operatore privato che gioverebbe moltissimo alla collettività e alle casse comunali.
In proposito, non condividiamo l'idea di un terminal bus in via Moro, ritenendo opportuno che i pullman non arrivino in centro ma siano parcheggiati in periferia, al fine di decongestionare il traffico veicolare diventato ormai insostenibile. Per quel che concerne il sistema integrato di gestione della mobilità, riteniamo che sia più utile istituire apposite navette dall'aeroporto di Bari Palese che prevedere il percorso integrato "aeroporto-stazione Fal di Bari-stazione Fal di Matera", percorso che allungherebbe notevolmente i tempi di arrivo in città anche per la difficoltà di trovare idonee coincidenze di orario. Infine, con riferimento all'operazione di acquisto e recupero del Teatro Duni, che si condivide in via generale e in prospettiva ultra 2019, si chiede se esista un'ipotesi alternativa, considerati i tempi lunghi che occorrono e che impediranno di avere il Duni già dall'anno prossimo".
Un testo breve, quello firmato dal presidente Massimo De Salvo, a causa dei soli 4 giorni concessi dal Comune per formulare le considerazioni a una strategia di intervento che, suddivisa in obiettivo generale e obiettivi specifici, è stata a lungo elaborata dai pianificatori dello sviluppo della città.
Le osservazioni di Confapi Matera si basano essenzialmente su 3 aspetti: industria; infrastrutture; mobilità. Per l'Associazione la considerazione per cui "il motore della ripresa dell'occupazione è da attribuire, prevalentemente, ai comparti del turismo e dei servizi alle imprese", deve fare riflettere.
Infatti, pur condividendo l'obiettivo generale di "consolidare il ruolo della città di Matera come attrattore turistico-culturale,……..basato sull'economia della conoscenza e dell'innovazione", e di realizzare "un disegno di città che considera la cultura come fattore di sviluppo socio-economico", Confapi invita a non perdere di vista lo sviluppo del settore dell'industria e, segnatamente, del comparto manifatturiero, che poggia su una grande tradizione della città. Basti vedere il "peso" che l'industria ancora riveste a Matera, con circa 1.000 imprese attive per quasi 6.000 addetti. Numeri inferiori solo al settore dei servizi, ma da considerarsi senz'altro più stabili e duraturi piuttosto che precari e transeunti.
Per quanto riguarda gli obiettivi specifici e con particolare riferimento al tema delle principali infrastrutture di collegamento extraurbano, l'Associazione chiede una particolare attenzione alla S.S. 7 Matera-Ferrandina, una delle principali strade di accesso alla città, diventata un vero e proprio imbuto a causa della sua inadeguatezza a fronte dell'aumentato traffico veicolare, e di cui nel Documento Strategico non c'è traccia.
La principale osservazione contenuta nel documento di Confapi Matera, come detto, riguarda le aree industriali di Jesce e La Martella "In proposito – prosegue Massimo De Salvo - preso atto dell'accoglimento della nostra richiesta di destinare risorse dei fondi ITI al Pacchetto CreOpportunità, da un lato rileviamo la bontà della decisione di operare alcuni interventi di riqualificazione nelle aree industriali di Jesce e La Martella, dall'altro evidenziamo l'esiguità delle risorse ivi destinate, appena 500mila euro per i due agglomerati"
"Sottolineiamo, infatti, che nelle aree industriali di Matera non si fanno da almeno 20 anni interventi radicali di manutenzione stradale, compreso il rifacimento dell'asfalto. Del resto, la frequenza dei danni alle auto causati dalle buche stradali comporta costi enormi di risarcimento a carico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale. A ciò si aggiunge il pregiudizio per l'immagine e il decoro delle aree industriali, che sono frequentate da imprenditori e clienti provenienti da tutto il mondo. Rimanendo in tema di manutenzione stradale, chiediamo che siano destinate adeguate risorse finanziarie anche alle strade delle due aree Paip della città, che pure versano in condizioni precarie".
"Riguardo al sistema di mobilità e gestione del traffico, rileviamo l'assenza di accenni al sistema del project financing, per cui giace da tempo nei cassetti dell'Amministrazione Comunale la proposta di un operatore privato che gioverebbe moltissimo alla collettività e alle casse comunali.
In proposito, non condividiamo l'idea di un terminal bus in via Moro, ritenendo opportuno che i pullman non arrivino in centro ma siano parcheggiati in periferia, al fine di decongestionare il traffico veicolare diventato ormai insostenibile. Per quel che concerne il sistema integrato di gestione della mobilità, riteniamo che sia più utile istituire apposite navette dall'aeroporto di Bari Palese che prevedere il percorso integrato "aeroporto-stazione Fal di Bari-stazione Fal di Matera", percorso che allungherebbe notevolmente i tempi di arrivo in città anche per la difficoltà di trovare idonee coincidenze di orario. Infine, con riferimento all'operazione di acquisto e recupero del Teatro Duni, che si condivide in via generale e in prospettiva ultra 2019, si chiede se esista un'ipotesi alternativa, considerati i tempi lunghi che occorrono e che impediranno di avere il Duni già dall'anno prossimo".