Discarica La Martella, gli impegni dell’amministrazione
Il sindaco incontra la comunità del borgo stizzita dai continui miasmi
venerdì 12 febbraio 2016
9.15
Continua a tenere banco la questione discarica di La Martella, soprattutto dopo i recenti miasmi che hanno pervaso la comunità del borgo. Una condizione costantemente insostenibile, sotto il profilo ambientale e sanitario, provocata da una discarica nella quale non vengono più conferiti rifiuti ma ne fermentano altrettanti ormai macerati da tempo.
Ricostruendo gli ultimi sviluppi della vicenda, il quadro è ben delineato. Successivamente la chiusura definitiva della discarica di La Martella, i rifiuti sono stati conferiti presso l'inceneritore di Melfi e la discarica di Pisticci. Nel corso del tempo, gli impianti si sono rivelati saturi e conseguentemente la loro attività è stata sospesa. Così si è giunti alla riapertura dei cancelli dell'impianto nei pressi del borgo materano, per il trattamento primario dei rifiuti indifferenziati che vengono suddivisi nella fase di lavorazione in sottovaglio, sopravaglio e metalli ferrosi, e poi recuperati e smaltiti presso impianti terzi autorizzati nelle regioni di Puglia e Calabria.
Chiamato in prima persona il primo cittadino di Matera, Raffaello De Ruggieri, con tutta la sua giunta, che ha ascoltato in un incontro tutte le istanze e difficoltà dei cittadini del borgo, irritati e molto preoccupati dall'emergenza discarica. Molte famiglie sono angosciate: "Sul versante igienico-sanitario – ha affermato una mamma – non siamo per nulla garantiti. Aumentano ininterrottamente tumori e diverse patologie per l'aria che respiriamo. Come possiamo garantire un futuro ai nostri figli?". "Le nubi tossiche per tutti questi anni – ha attaccato un genitore - ci costringono a rincasare. Siamo impotenti e arrabbiati, continuiamo a non avere rassicurazioni su quello che respiriamo: mancano controlli".
Riguardo i recentissimi maleodori, l'assessore all'ambiente, Stefano Zoccali, ha ammesso le sue colpe. Si è trattato di un errore tecnico, come ha confessato: "Nel periodo in cui i rifiuti non potevano essere lavorati a Melfi, siamo stati costretti ad accumularne una buona quantità nell'impianto. Poi abbiamo cercato di lavorare velocemente l'accumulo, entro una settimana, per evitare una falsa valutazione di un nuovo conferimento in discarica. Ma i nostri calcoli sono risultati errati e il rifiuto è rimasto per tanto tempo all'aperto". Ma, ora, la situazione sembra migliorare: "Abbiamo diluito nel tempo la lavorazione dell'accumulo – ha osservato l'amministratore - e stiamo procedendo passo dopo passo". Inoltre sul fronte igienico-sanitario, è emerso che l'amministrazione, d'intesa con l'Arpab, sta predisponendo un monitoraggio ambientale per esaminare le cause e gli effetti prodotti dalla bomba ecologica.
L'attività della nuova amministrazione ha interessato, oltre la riattivazione del tritovagliatore nel sito della discarica, anche la sospensione dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) – chiesta dalla precedente amministrazione - alla Regione per aumentare i volumi nella quinta vasca. "La nuova giunta comunale – ha affermato l'assessore – ha chiesto di sospendere l'autorizzazione ad abbancare circa 65mila metri cubi aggiuntivi". In tal senso, le prospettive future si rivolgono verso una bonifica della discarica: "Chiederemo un'ulteriore Aia alla Regione, ma questa volta con il fine di procedere ad una bonifica che durerà vent'anni. Ed in seguito proporrò il revamping dell'impianto, ipotesi prossimamente all'esame della giunta".
Ma non solo. Il nuovo corso prevede interventi di recupero rifiuti compresi nella la 'Strategia Rifiuti 0'. Impegni importanti, contenuti anche in una mozione approvata dal consiglio comunale, a cui il sindaco non può sottrarsi: "Non realizzeremo – ha affermato perentoriamente De Ruggieri - più discariche. Anzi il nostro progetto mira ad una raccolta differenziata spinta: ora è al 25%, ma il nostro obiettivo rimane il 70% che significa portare a recupero 2/3 dei rifiuti". Il nuovo progetto di raccolta differenziata è incluso nella gestione associata di smaltimento rifiuti, sub-ambito di alcuni comuni della provincia materana: "Grazie a questa unione – ha dichiarato il sindaco - potremo usufruire di 6 milioni di euro di fondi regionali, predisponendo un bando di caratura europea con premialità alle imprese che garantiranno la maggior percentuale di raccolta differenziata. E pretenderemo anche il timbro dell'autorità nazionale anti-corruzione, capitanata da Raffaele Cantone". Tra l'altro, nessuna tolleranza per chi conferirà rifiuti irregolarmente: "Utilizzeremo 800mila euro di fondi regionali da destinare al telerilevamento nei luoghi di raccolta; chi non rispetta le regole sarà multato".
La problematica della discarica, ha promesso il sindaco a conclusione dell'incontro, sarà costantemente monitorata. Il prossimo incontro con la comunità del borgo per verificare lo stato dell'arte è previsto tra un mese. Ma intanto incalza tambureggiante il malcontento tra la gente, stanca dell'inquinamento malsano prodotto dalla bomba ecologica.
Ricostruendo gli ultimi sviluppi della vicenda, il quadro è ben delineato. Successivamente la chiusura definitiva della discarica di La Martella, i rifiuti sono stati conferiti presso l'inceneritore di Melfi e la discarica di Pisticci. Nel corso del tempo, gli impianti si sono rivelati saturi e conseguentemente la loro attività è stata sospesa. Così si è giunti alla riapertura dei cancelli dell'impianto nei pressi del borgo materano, per il trattamento primario dei rifiuti indifferenziati che vengono suddivisi nella fase di lavorazione in sottovaglio, sopravaglio e metalli ferrosi, e poi recuperati e smaltiti presso impianti terzi autorizzati nelle regioni di Puglia e Calabria.
Chiamato in prima persona il primo cittadino di Matera, Raffaello De Ruggieri, con tutta la sua giunta, che ha ascoltato in un incontro tutte le istanze e difficoltà dei cittadini del borgo, irritati e molto preoccupati dall'emergenza discarica. Molte famiglie sono angosciate: "Sul versante igienico-sanitario – ha affermato una mamma – non siamo per nulla garantiti. Aumentano ininterrottamente tumori e diverse patologie per l'aria che respiriamo. Come possiamo garantire un futuro ai nostri figli?". "Le nubi tossiche per tutti questi anni – ha attaccato un genitore - ci costringono a rincasare. Siamo impotenti e arrabbiati, continuiamo a non avere rassicurazioni su quello che respiriamo: mancano controlli".
Riguardo i recentissimi maleodori, l'assessore all'ambiente, Stefano Zoccali, ha ammesso le sue colpe. Si è trattato di un errore tecnico, come ha confessato: "Nel periodo in cui i rifiuti non potevano essere lavorati a Melfi, siamo stati costretti ad accumularne una buona quantità nell'impianto. Poi abbiamo cercato di lavorare velocemente l'accumulo, entro una settimana, per evitare una falsa valutazione di un nuovo conferimento in discarica. Ma i nostri calcoli sono risultati errati e il rifiuto è rimasto per tanto tempo all'aperto". Ma, ora, la situazione sembra migliorare: "Abbiamo diluito nel tempo la lavorazione dell'accumulo – ha osservato l'amministratore - e stiamo procedendo passo dopo passo". Inoltre sul fronte igienico-sanitario, è emerso che l'amministrazione, d'intesa con l'Arpab, sta predisponendo un monitoraggio ambientale per esaminare le cause e gli effetti prodotti dalla bomba ecologica.
L'attività della nuova amministrazione ha interessato, oltre la riattivazione del tritovagliatore nel sito della discarica, anche la sospensione dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) – chiesta dalla precedente amministrazione - alla Regione per aumentare i volumi nella quinta vasca. "La nuova giunta comunale – ha affermato l'assessore – ha chiesto di sospendere l'autorizzazione ad abbancare circa 65mila metri cubi aggiuntivi". In tal senso, le prospettive future si rivolgono verso una bonifica della discarica: "Chiederemo un'ulteriore Aia alla Regione, ma questa volta con il fine di procedere ad una bonifica che durerà vent'anni. Ed in seguito proporrò il revamping dell'impianto, ipotesi prossimamente all'esame della giunta".
Ma non solo. Il nuovo corso prevede interventi di recupero rifiuti compresi nella la 'Strategia Rifiuti 0'. Impegni importanti, contenuti anche in una mozione approvata dal consiglio comunale, a cui il sindaco non può sottrarsi: "Non realizzeremo – ha affermato perentoriamente De Ruggieri - più discariche. Anzi il nostro progetto mira ad una raccolta differenziata spinta: ora è al 25%, ma il nostro obiettivo rimane il 70% che significa portare a recupero 2/3 dei rifiuti". Il nuovo progetto di raccolta differenziata è incluso nella gestione associata di smaltimento rifiuti, sub-ambito di alcuni comuni della provincia materana: "Grazie a questa unione – ha dichiarato il sindaco - potremo usufruire di 6 milioni di euro di fondi regionali, predisponendo un bando di caratura europea con premialità alle imprese che garantiranno la maggior percentuale di raccolta differenziata. E pretenderemo anche il timbro dell'autorità nazionale anti-corruzione, capitanata da Raffaele Cantone". Tra l'altro, nessuna tolleranza per chi conferirà rifiuti irregolarmente: "Utilizzeremo 800mila euro di fondi regionali da destinare al telerilevamento nei luoghi di raccolta; chi non rispetta le regole sarà multato".
La problematica della discarica, ha promesso il sindaco a conclusione dell'incontro, sarà costantemente monitorata. Il prossimo incontro con la comunità del borgo per verificare lo stato dell'arte è previsto tra un mese. Ma intanto incalza tambureggiante il malcontento tra la gente, stanca dell'inquinamento malsano prodotto dalla bomba ecologica.