Discarica La Martella, amministrazione poco chiara sui progetti futuri

Riunita la Commissione Ambiente. La posizione del consigliere Manicone

giovedì 12 febbraio 2015 9.36
A cura di Vittoria Scasciamacchia
Si è discusso degli interventi da effettuare sulla discarica comunale nella riunione della Commissione Ambiente convocata ieri pomeriggio presso il Comune di Matera. Il primo incontro dopo il consiglio comunale dedicato alla situazione "rifiuti" al Borgo La Martella.

Così come stabilito nel corso dell'assise del 5 Febbraio, l'ingegnere Montemurro, tecnico del Comune, è stato chiamato ad illustrare ai consiglieri il piano industriale che l'Amministrazione ha in programma di attuare nei prossimi mesi. "In realtà nel corso dell'incontro di ieri non ci è stato presentato il piano definitivo, perlopiù ci sono state illustrate alcune tematiche e fatte delle stime in merito ma la situazione appare ancora confusa". A renderlo noto è il consigliere Paolo Manicone (Pd), uno dei 17 firmatari della mozione contro il nuovo impianto di compostaggio a La Martella e "vero rappresentante della società civile in consiglio poichè senza tessera di partito", ci tiene a precisare.

"L'ingegner Montemurro ha spiegato che trattare il percolato in loco costerebbe la metà. Nel dettaglio, trasportare le 100.000 tonnellate di liquido attualmente presenti avrebbe un costo di circa 5 milioni di euro; pretrattarlo in loco e successivamente trasferirlo negli appositi impianti, ridurrebbe il costo a 2 milioni e mezzo. Ma si tratta ancora soltanto di stime e in ogni caso sono costi altissimi".

"Diversi i dubbi da me sollevati nel corso della riunione – dichiara Manicone – primo fra tutti la possibilità di formare delle professionalità all'interno dell'amministrazione stessa che possano gestire tutto il processo e quali sarebbero i relativi costi, ma anche qui la risposta è stata vaga ed evasiva".

Affinchè la Commissione Ambiente possa valutare il progetto definitivo redatto dai tecnici comunali bisognerà attendere la fine del mese di Febbraio. Il piano, una volta discusso in Commissione, potrà passare in Consiglio e poi arrivare in Regione. "Sarà necessario ancora qualche mese dunque, calcolando che, con le amministrative di mezzo, probabilmente i tempi si allungheranno ulteriormente e il testimone potrebbe passare nelle mani di qualcun altro".

"E intanto a pagare le conseguenze negative sono sempre i cittadini – continua il consigliere di maggioranza – attualmente c'è un lago nel quinto settore che urge smaltire, prima di tutto per prevenire l'inquinamento, e poi per poter continuare a conferire rifiuti in sicurezza". Ancora poco chiari, inoltre, i tempi di chiusura della discarica. "Qualche giorno fa il sindaco aveva annunciato la chiusura definitiva in poche settimane, ma forse si potranno chiudere solo quattro settori, il quinto ha ancora un'autonomia di circa due anni".

In ogni caso, alla base del problema, secondo quanto evidenziato da Manicone, vi è la mancanza di una pianificazione e di un Piano Regionale dei rifiuti che sia ben strutturato. "Senza una programmazione che regolamenti e monitori costantemente l'intero ciclo dei rifiuti, senza un'adeguata pianificazione della raccolta differenziata, la cosiddetta rifiuti zero, si continuerà a lavorare in emergenza e a dover sostenere gli alti costi che tutto ciò comporta". E in riferimento al nuovo impianto di compostaggio approvato dalla Regione, il consigliere si scaglia contro l'assessore regionale Berlinguer, "senza un piano regionale dei rifiuti non può continuare ad approvare degli impianti che non rientrano in un progetto organico e oltretutto dichiarare alla stampa che le discariche sono al collasso. Le bocce devono essere ferme e i permessi devono essere dati con criterio, altrimenti viene il dubbio che si favoriscano gli interessi privati di qualcuno a discapito di quelli della comunità".