Discarica La Martella, Abiusi contro la gestione malsana del Comune
“Impianto sotto sequestro e pene per i responsabili”
giovedì 26 marzo 2015
Pio Abiusi dell'associazione Ambiente e Legalità torna sull'impellente questione della discarica, e in particolar modo sulla gestione malsana dell'impianto da parte del Comune di Matera: "Oggi il Comune di Matera gestisce una discarica non autorizzata e la pena prevista per i responsabili è anche l'arresto se una verifica dimostra il sovrabbanco".
L'associazione denuncia i dati emessi dagli uffici comunali sulla quantità dei volumi residui: "La dirigenza del Comune di Matera ha fatto la moltiplicazione dei pani ed il 14-1-15 in sede di Osservatorio Regionale sui Rifiuti ebbe a comunicare di avere una disponibilità residua di 2000 mc.. Il dato fu preso con il beneficio di inventario tanto è che nel corso del sopralluogo compiuto dagli scrupolosi dirigenti e funzionari della amministrazione Prov.le di Matera e dell'Arpab, gli stessi verbalizzarono come le comunicazioni del Comune di Matera riferite alla capacità residua del V settore della discarica, datate 25/9/14 e 14/1/15, riportassero dati volumetrici parziali incoerenti con le somme progressive presenti nei detti prospetti e gli stessi verbalizzarono come il rifiuto fosse abbancato sui sub-settori B e C -del predetto V settore - in modo approssimativo e, non avendo riscontrato picchetti con le relative quote di riferimento per l'abbanco finale, non erano in grado di valutare l'eventuale sovrabbanco rispetto alla volumetria autorizzata". Dopo il sopralluogo, "è passato un altro mese abbondante e la discarica ha continuato ad operare ammucchiando altre 80 tonn giornaliere". Ma anche la Regione ha le sue responsabilità: "Di quanto è accaduto anche gli uffici regionali ne sono responsabili in quanto avrebbero dovuto attivare l'art.244 e 250 del d.lgs 152/06 e sostituirsi alla inerzia del Comune e non lo hanno fatto".
Per quanto riguarda la presenza del percolato "malgrado le risorse impiegate, cresce a vista d'occhio". Infatti, "se nel sopralluogo del 20/1/14 la profondità massima del percolato fu stimata in circa 2 metri adesso esso ha superato anche la quota della viabilità di servizio ed il setto di separazione esistente tra i sub settori- il lago si amplia- ma i cittadini materani spesero 220 mila euro lo scorso anno per emungere percolato: è il pozzo di S. Patrizio".
E rilancia il suo appello: "La discarica va fermata,posta sotto sequestro ed interdetto il conferimento. Successivamente si provvederà a nominare un commissario per la bonifica e tutto quello che ne consegue fino alla fase post-operativa".
L'associazione denuncia i dati emessi dagli uffici comunali sulla quantità dei volumi residui: "La dirigenza del Comune di Matera ha fatto la moltiplicazione dei pani ed il 14-1-15 in sede di Osservatorio Regionale sui Rifiuti ebbe a comunicare di avere una disponibilità residua di 2000 mc.. Il dato fu preso con il beneficio di inventario tanto è che nel corso del sopralluogo compiuto dagli scrupolosi dirigenti e funzionari della amministrazione Prov.le di Matera e dell'Arpab, gli stessi verbalizzarono come le comunicazioni del Comune di Matera riferite alla capacità residua del V settore della discarica, datate 25/9/14 e 14/1/15, riportassero dati volumetrici parziali incoerenti con le somme progressive presenti nei detti prospetti e gli stessi verbalizzarono come il rifiuto fosse abbancato sui sub-settori B e C -del predetto V settore - in modo approssimativo e, non avendo riscontrato picchetti con le relative quote di riferimento per l'abbanco finale, non erano in grado di valutare l'eventuale sovrabbanco rispetto alla volumetria autorizzata". Dopo il sopralluogo, "è passato un altro mese abbondante e la discarica ha continuato ad operare ammucchiando altre 80 tonn giornaliere". Ma anche la Regione ha le sue responsabilità: "Di quanto è accaduto anche gli uffici regionali ne sono responsabili in quanto avrebbero dovuto attivare l'art.244 e 250 del d.lgs 152/06 e sostituirsi alla inerzia del Comune e non lo hanno fatto".
Per quanto riguarda la presenza del percolato "malgrado le risorse impiegate, cresce a vista d'occhio". Infatti, "se nel sopralluogo del 20/1/14 la profondità massima del percolato fu stimata in circa 2 metri adesso esso ha superato anche la quota della viabilità di servizio ed il setto di separazione esistente tra i sub settori- il lago si amplia- ma i cittadini materani spesero 220 mila euro lo scorso anno per emungere percolato: è il pozzo di S. Patrizio".
E rilancia il suo appello: "La discarica va fermata,posta sotto sequestro ed interdetto il conferimento. Successivamente si provvederà a nominare un commissario per la bonifica e tutto quello che ne consegue fino alla fase post-operativa".