Deposito nucleare: Speranza, le aree lucane saranno escluse

E la Regione convoca i sindaci per prendere decisioni comuni

mercoledì 6 gennaio 2021 08.30
Tutta la politica lucana è contraria all'ipotesi di localizzare il deposito nazionale nucleare in Basilicata. A Matera sono 5 le aree individuate (due in condivisione con Altamura, due in condivisione con Laterza ed una in corrispondenza del villaggio neolitico). Il sindaco Domenico Bennardi non si è ancora espresso.

Invece dice la sua il ministro alla salute Roberto Speranza (Articolo Uno): "In merito alle indicazioni di carattere generale della carta dei siti potenziali per il deposito delle scorie radioattive, resa pubblica da Sogin, appare del tutto evidente che le aree della Basilicata siano a più bassa idoneità e quindi da escludersi in vista della valutazione definitiva. La ragione principale di tale considerazione è che le aree della Basilicata sono in zona sismica 2. Va altresì valutato che la gran parte dei rifiuti nucleari è già collocato in aree del Paese distanti dalla Basilicata".

L'intera giunta regionale guidata dal presidente, Vito Bardi, esprime netta contrarietà alla localizzazione, in Basilicata, di un sito per lo smaltimento dei rifiuti nucleari. Convocato per domani (7 gennaio) un incontro in videoconferenza con le Province di Potenza e Matera, il direttore generale dell'Arpab, il presidente dell'Anci ed i sindaci dei Comuni lucani i cui territori ricadono fra le aree indicate dalla Sogin nella "Carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi": Acerenza, Genzano, Irsina, Oppido Lucano, Matera, Montescaglioso, Bernalda, Montalbano Jonico. Sarà presente all'incontro anche il dirigente generale del Dipartimento Ambiente Giuseppe Galante.

"Siamo fortemente contrari a questa scelta - dice Bardi - sia per oggettive ragioni tecniche in quanto non si possono allocare rifiuti nucleari in zone altamente sismiche, sia per ragioni di opportunità. La Basilicata ha già dato al Paese con i suoi giacimenti petroliferi e non possono aprirsi altre ferite che possano mettere in serio pericolo il destino di questa regione. Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lucani. Per questa ragione ci opporremo con ogni mezzo a questa ipotesi, già proposta qualche anno fa e poi fallita grazie a una grande mobilitazione dei lucani. Una ipotesi, fra l'altro, emersa senza alcun coinvolgimento delle istituzioni e delle popolazioni interessate. Per scelte del genere non esistono colori politici. Aspettiamo fiduciosi anche la voce contraria del Movimento 5 Stelle, a partire dal sindaco, Domenico Bennardi, considerato che questa volta la città, già capitale europea della cultura per il 2019, sarebbe fortemente penalizzata".

La Basilicata, dopo la rivolta di Scanzano del 2003, più volte si è dichiarata "indisponibile" a localizzare impianti nucleari.