Deposito nucleare, la Regione ribadisce il dissenso
Assessore Acito: "Massima attenzione sulla carta delle aree idonee"
giovedì 24 marzo 2022
9.13
''La Regione Basilicata conferma la propria massima attenzione sulle fasi del procedimento inerente l'individuazione delle aree idonee atte ad ospitare il deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti radioattivi''. Lo ha dichiarato l'assessore all'ambiente e all'energia della Regione Basilicata, Vincenzo Acito, dopo la trasmissione della carta delle aree idonee (Cnai) al Ministero della transizione ecologica.
"Seguiremo con altrettanta attenzione l'acquisizione del previsto parere tecnico da parte di Isin - ha aggiunto - e soprattutto forti delle risultanze degli accertamenti tecnici che hanno portato la Regione a ribadire nelle varie fasi del procedimento il totale diniego, tecnicamente motivato, all'inserimento del territorio lucano tra i siti proponibili. A seguito del parere espresso il MITE di concerto con il MIT pubblicherà la manifestazione di interesse rivolta ai siti idonei ad ospitare il deposito. Sicuramente - ha sottolineato Acito - la Regione Basilicata, ove interessata per presenza di ipotetici siti idonei, ribadirà il proprio dissenso e assoluto diniego in coerenza con quanto fatto sino ad oggi".
Nella Cnapi, la carta delle aree potenzialmente idonee, i siti lucani erano 17, quattro dei quali in parte ricadenti nel territorio della Puglia.
"Seguiremo con altrettanta attenzione l'acquisizione del previsto parere tecnico da parte di Isin - ha aggiunto - e soprattutto forti delle risultanze degli accertamenti tecnici che hanno portato la Regione a ribadire nelle varie fasi del procedimento il totale diniego, tecnicamente motivato, all'inserimento del territorio lucano tra i siti proponibili. A seguito del parere espresso il MITE di concerto con il MIT pubblicherà la manifestazione di interesse rivolta ai siti idonei ad ospitare il deposito. Sicuramente - ha sottolineato Acito - la Regione Basilicata, ove interessata per presenza di ipotetici siti idonei, ribadirà il proprio dissenso e assoluto diniego in coerenza con quanto fatto sino ad oggi".
Nella Cnapi, la carta delle aree potenzialmente idonee, i siti lucani erano 17, quattro dei quali in parte ricadenti nel territorio della Puglia.