Deposito nucleare: in Basilicata tutti ribadiscono il "no"
Nessuno vuole il "cimitero" di scorie radioattive
giovedì 14 dicembre 2023
0.08
Tutti ribadiscono il "no". Non c'è divergenza o differenza di colore politico. Il deposito di scorie radioattive in Basilicata non lo vuole nessuno. Pubblicata ieri la Cnai - Carta nazionale delle aree idonee. La Basilicata è inserita con 14 possibili siti, di cui 4 (a Matera) ricadono sia in territorio lucano sia in Puglia. Nessun Comune lucano si è auto-candidato, anzi è unanime la contrarietà espressa dagli enti locali e dalla Regione.
I commenti
Presidente della Regione Vito Bardi: ''Scorie nucleari, la Basilicata ha già espresso in ogni sede il proprio parere negativo, che confermiamo oggi e per il futuro. Alcuni Comuni si sono già candidati, siamo sicuri che saranno presi in considerazione''.
Presidente Provincia di Matera e Unione Province (Upi) Basilicata Piero Marrese: "Siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra e ribadiamo il secco no al deposito delle scorie radioattive in Basilicata. Tutte le forze politiche facciano fronte comune per evitare questo disastro. A nome di tutte e due le Province lucane e, dunque, di tutti i sindaci della nostra regione, nel dirmi basito per la decisione che non ha tenuto conto in alcun modo delle osservazioni che sono state prodotte in modo puntuale e sulla base di pareri ed indicazioni di natura scientifica non posso che esprimere rammarico per la pubblicazione di questo elenco. Sono addirittura 14 le aree della Basilicata ritenute, non si sa bene in base a quale criterio, idonee ad ospitare il sito unico nazionale. Non possiamo assolutamente accettare e tollerare tutto questo perché il nostro territorio, oltre alla mancanza di idoneità ben spiegata in tutte le sedi opportune, non può permettersi il lusso di ospitare il cimitero nucleare. Parliamo di una regione dedita all'agricoltura e al turismo, che fa delle sue peculiarità ambientali un punto di forza".
Sindaco di Matera Domenico Bennardi: "La Basilicata è una regione idrogeologicamente molto fragile, con un'economia votata a cultura, turismo e ruralità, quindi certamente non ad ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari, un'infrastruttura importante e necessaria per il Paese, ma impossibile da individuare nella nostra regione. La mia Amministrazione ha detto il suo no secco a questa decisione del governo centrale fin dal primo giorno perché la nostra regione ha dato e sta dando già tanto in termini ambientali alla nazione, si pensi alle estrazioni petrolifere; inoltre, la Basilicata custodisce una bellezza sacrale nella sua ruralità, che sta già creando un importante sviluppo turistico ed è una di quelle peculiarità molto delicate. Stiamo ancora stimando i danni di quello che dobbiamo chiamare per il suo nome: un disastro ambientale compiuto negli ultimi decenni in Val D'Agri come nella Valle del Sauro, con le estrazioni e raffinazioni petrolifere, 400 tonnellate di petrolio sversate dal Centro oli della Val d'Agri nel 2016; 26mila metri quadri di suolo e sottosuolo contaminati, tra la rete fognaria e falde acquifere.
E' giunto il momento di prenderci cura della Basilicata, non può essere più considerata la discarica dell'Italia. Intendiamo applicare e praticare scelte che non compromettano l'ambiente e il paesaggio, ma nemmeno la percezione di un territorio incontaminato sul quale ci giochiamo la sfida del nostro futuro. Economia, etica e ambiente sono i princìpi fondamentali su cui si basa il turismo sostenibile, responsabile e consapevole. Ma non può esserci un turismo sostenibile in un territorio non riconoscibile come autoctono. Tutto ciò significa vanificare i nostri sforzi e la nostra visione strategica di turismo e sviluppo del territorio. Ci sono territori nazionali dove il deposito unico può determinare occasioni di sviluppo e lavoro, ma non è il caso della Basilicata per la sua reputazione di regione votata all'industria turistica culturale e rurale, soprattutto in provincia di Matera. Utilizzeremo tutti gli strumenti che la politica, il confronto istituzionale e i media ci offrono, per rimarcare il nostro secco NO".
Inoltre l'associazione antinucleare "ScanZiamo le scorie" ha espresso cordoglio per la morte del professor Massimo Scalia: "Ci lascia un uomo di immensa cultura e forza, un ambientalista puro e un uomo politico nel senso più alto del termine. Ma noi non abbiamo perso solo questo, noi abbiamo perso un amico. Quell'amico sempre presente, quell'amico che chiamavamo nel momento del bisogno, quell'amico che ci chiamava per rimproverarci se non prendevamo subito posizione contro un'ingiustizia. Lui è stato l'amico della nostra battaglia contro il deposito delle scorie e contro il nucleare. A lui dobbiamo tanto e per lui non ci fermeremo. I volontari dell'Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie da oggi continueranno le sue battaglie pacifiche anche per lui, glielo dobbiamo. Grazie Prof. non ti dimenticheremo mai. Ci stringiamo con affetto al figlio Luca e ai suoi amati nipoti".
I commenti
Presidente della Regione Vito Bardi: ''Scorie nucleari, la Basilicata ha già espresso in ogni sede il proprio parere negativo, che confermiamo oggi e per il futuro. Alcuni Comuni si sono già candidati, siamo sicuri che saranno presi in considerazione''.
Presidente Provincia di Matera e Unione Province (Upi) Basilicata Piero Marrese: "Siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra e ribadiamo il secco no al deposito delle scorie radioattive in Basilicata. Tutte le forze politiche facciano fronte comune per evitare questo disastro. A nome di tutte e due le Province lucane e, dunque, di tutti i sindaci della nostra regione, nel dirmi basito per la decisione che non ha tenuto conto in alcun modo delle osservazioni che sono state prodotte in modo puntuale e sulla base di pareri ed indicazioni di natura scientifica non posso che esprimere rammarico per la pubblicazione di questo elenco. Sono addirittura 14 le aree della Basilicata ritenute, non si sa bene in base a quale criterio, idonee ad ospitare il sito unico nazionale. Non possiamo assolutamente accettare e tollerare tutto questo perché il nostro territorio, oltre alla mancanza di idoneità ben spiegata in tutte le sedi opportune, non può permettersi il lusso di ospitare il cimitero nucleare. Parliamo di una regione dedita all'agricoltura e al turismo, che fa delle sue peculiarità ambientali un punto di forza".
Sindaco di Matera Domenico Bennardi: "La Basilicata è una regione idrogeologicamente molto fragile, con un'economia votata a cultura, turismo e ruralità, quindi certamente non ad ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari, un'infrastruttura importante e necessaria per il Paese, ma impossibile da individuare nella nostra regione. La mia Amministrazione ha detto il suo no secco a questa decisione del governo centrale fin dal primo giorno perché la nostra regione ha dato e sta dando già tanto in termini ambientali alla nazione, si pensi alle estrazioni petrolifere; inoltre, la Basilicata custodisce una bellezza sacrale nella sua ruralità, che sta già creando un importante sviluppo turistico ed è una di quelle peculiarità molto delicate. Stiamo ancora stimando i danni di quello che dobbiamo chiamare per il suo nome: un disastro ambientale compiuto negli ultimi decenni in Val D'Agri come nella Valle del Sauro, con le estrazioni e raffinazioni petrolifere, 400 tonnellate di petrolio sversate dal Centro oli della Val d'Agri nel 2016; 26mila metri quadri di suolo e sottosuolo contaminati, tra la rete fognaria e falde acquifere.
E' giunto il momento di prenderci cura della Basilicata, non può essere più considerata la discarica dell'Italia. Intendiamo applicare e praticare scelte che non compromettano l'ambiente e il paesaggio, ma nemmeno la percezione di un territorio incontaminato sul quale ci giochiamo la sfida del nostro futuro. Economia, etica e ambiente sono i princìpi fondamentali su cui si basa il turismo sostenibile, responsabile e consapevole. Ma non può esserci un turismo sostenibile in un territorio non riconoscibile come autoctono. Tutto ciò significa vanificare i nostri sforzi e la nostra visione strategica di turismo e sviluppo del territorio. Ci sono territori nazionali dove il deposito unico può determinare occasioni di sviluppo e lavoro, ma non è il caso della Basilicata per la sua reputazione di regione votata all'industria turistica culturale e rurale, soprattutto in provincia di Matera. Utilizzeremo tutti gli strumenti che la politica, il confronto istituzionale e i media ci offrono, per rimarcare il nostro secco NO".
Inoltre l'associazione antinucleare "ScanZiamo le scorie" ha espresso cordoglio per la morte del professor Massimo Scalia: "Ci lascia un uomo di immensa cultura e forza, un ambientalista puro e un uomo politico nel senso più alto del termine. Ma noi non abbiamo perso solo questo, noi abbiamo perso un amico. Quell'amico sempre presente, quell'amico che chiamavamo nel momento del bisogno, quell'amico che ci chiamava per rimproverarci se non prendevamo subito posizione contro un'ingiustizia. Lui è stato l'amico della nostra battaglia contro il deposito delle scorie e contro il nucleare. A lui dobbiamo tanto e per lui non ci fermeremo. I volontari dell'Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie da oggi continueranno le sue battaglie pacifiche anche per lui, glielo dobbiamo. Grazie Prof. non ti dimenticheremo mai. Ci stringiamo con affetto al figlio Luca e ai suoi amati nipoti".