De Ruggieri: inutili le ordinanze sul 5G
La risposta del sindaco ad un'interpellanza in consiglio
sabato 13 giugno 2020
12.09
''Inopportuno, se non proprio risibile, adottare ordinanze, peraltro precauzionali'' sul 5G a Matera. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha risposto a un'interrogazione in consiglio comunale in cui è stato sollecitato ad adottare atti a tutela della salute pubblica. Matera è una delle cinque città italiane in cui è iniziata la sperimentazione del 5G nel 2017.
Una lunga e articolata risposta in cui si citano gli studi più recenti sui possibili danni arrecati dal 5G ma non dimostrati. In base ad essi, mancando certezze, il sindaco non valuta possibile emettere delle ordinanze.
''Le antenne 5G collocate a Matera, sono, per lo più, implementazioni di antenne già da tempo posizionate e non già nuove installazioni'', ha specificato de Ruggieri aggiungendo che ''è del tutto ovvio che il sindaco, definita e conclusa la fase di sperimentazione, adotterà tutte le iniziative, le misure e le cautele che la comunità scientifica ufficiale indicherà. La tutela della salute pubblica, infatti, è demandata al sindaco e rappresenta oltre che un obbligo giuridico un imperativo morale categorico. La priorità centrale, infatti è assicurare che l'impiego delle radio-frequenze per le reti di telecomunicazioni radio-mobili non costituisca un rischio per la salute delle persone e dell'ambiente in generale''.
Al momento, ''circa i rischi sulla salute connessi a presunta cancerogenesi della tecnologia'' non c'è alcuna validazione scientifica a tale ipotesi, anzi ''sotto il profilo sanitario non c'è alcun motivo per trattare gli effetti dei campi elettromagnetici prodotti dalle reti 5G in modo diverso da quelli delle altre reti di telefonia mobile in uso da oltre 25 anni (2G, 3G, 4G)''. Pertanto, rispetto alla richiesta di emettere delle ordinanze, per il primo cittadino non è possibile perché la legittimità delle ordinanze richiede ''presupposti di fatto e di diritto che, sebbene non codificati in dettaglio per le ordinanze contingibili ed urgenti, tuttavia prescrivono, subordinandone l'adozione, la sussistenza, tra gli altri, di un oggetto possibile, oltre che lecito''.
Una lunga e articolata risposta in cui si citano gli studi più recenti sui possibili danni arrecati dal 5G ma non dimostrati. In base ad essi, mancando certezze, il sindaco non valuta possibile emettere delle ordinanze.
''Le antenne 5G collocate a Matera, sono, per lo più, implementazioni di antenne già da tempo posizionate e non già nuove installazioni'', ha specificato de Ruggieri aggiungendo che ''è del tutto ovvio che il sindaco, definita e conclusa la fase di sperimentazione, adotterà tutte le iniziative, le misure e le cautele che la comunità scientifica ufficiale indicherà. La tutela della salute pubblica, infatti, è demandata al sindaco e rappresenta oltre che un obbligo giuridico un imperativo morale categorico. La priorità centrale, infatti è assicurare che l'impiego delle radio-frequenze per le reti di telecomunicazioni radio-mobili non costituisca un rischio per la salute delle persone e dell'ambiente in generale''.
Al momento, ''circa i rischi sulla salute connessi a presunta cancerogenesi della tecnologia'' non c'è alcuna validazione scientifica a tale ipotesi, anzi ''sotto il profilo sanitario non c'è alcun motivo per trattare gli effetti dei campi elettromagnetici prodotti dalle reti 5G in modo diverso da quelli delle altre reti di telefonia mobile in uso da oltre 25 anni (2G, 3G, 4G)''. Pertanto, rispetto alla richiesta di emettere delle ordinanze, per il primo cittadino non è possibile perché la legittimità delle ordinanze richiede ''presupposti di fatto e di diritto che, sebbene non codificati in dettaglio per le ordinanze contingibili ed urgenti, tuttavia prescrivono, subordinandone l'adozione, la sussistenza, tra gli altri, di un oggetto possibile, oltre che lecito''.