De Bonis (M5S): “Bellanova revochi licenza su grano Cappelli”
Il senatore chiede spiegazioni al Ministero delle politiche agricole
mercoledì 16 ottobre 2019
"È inquietante il quadro che emerge dalla nota diramata da Agricolae sulle indagini condotte dall'antitrust in ordine alla gestione del seme grano Cappelli". Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, il quale resta basito dinanzi a tale scenario.
"È incredibile – aggiunge il Senatore – apprendere di agricoltori sottoposti a pratiche non del tutto trasparenti nella gestione della licenza di riproduzione e commercializzazione del grano Cappelli, concessa per quindici anni dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) alla Società italiana sementi SpA (Sis)".
"Il mercato è libero – prosegue De Bonis –, eppure dalla nota emerge un sistema monopolistico basato sullo sfruttamento di una posizione di forza, su un diniego ingiustificato della fornitura delle sementi a coltivatori non aderenti alla Coldiretti e su altrettanto ingiustificati aumenti di prezzo pari al 60% rispetto al prezzo precedente. Sis e Coldiretti con questa pratica, come si evince dalla nota, restringevano il mercato anziché allargarlo".
"Alla luce di queste evidenze, ritengo sia doveroso che il Mipaaf, cui fa capo il Crea, faccia chiarezza su questa vicenda che vede protagonista un sindacato agricolo intento a reclutare aziende targate e targabili. Non vorrei che avessero agito al fine di sottrarre iscritti ad altri sindacati".
"Si dovrà chiarire – conclude il senatore – se sussista un conflitto di interessi per un sindacato che in quanto tale dovrebbe tutelare tutti gli agricoltori e non partecipare, direttamente o indirettamente, ad attività di profitto".
"È incredibile – aggiunge il Senatore – apprendere di agricoltori sottoposti a pratiche non del tutto trasparenti nella gestione della licenza di riproduzione e commercializzazione del grano Cappelli, concessa per quindici anni dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) alla Società italiana sementi SpA (Sis)".
"Il mercato è libero – prosegue De Bonis –, eppure dalla nota emerge un sistema monopolistico basato sullo sfruttamento di una posizione di forza, su un diniego ingiustificato della fornitura delle sementi a coltivatori non aderenti alla Coldiretti e su altrettanto ingiustificati aumenti di prezzo pari al 60% rispetto al prezzo precedente. Sis e Coldiretti con questa pratica, come si evince dalla nota, restringevano il mercato anziché allargarlo".
"Alla luce di queste evidenze, ritengo sia doveroso che il Mipaaf, cui fa capo il Crea, faccia chiarezza su questa vicenda che vede protagonista un sindacato agricolo intento a reclutare aziende targate e targabili. Non vorrei che avessero agito al fine di sottrarre iscritti ad altri sindacati".
"Si dovrà chiarire – conclude il senatore – se sussista un conflitto di interessi per un sindacato che in quanto tale dovrebbe tutelare tutti gli agricoltori e non partecipare, direttamente o indirettamente, ad attività di profitto".