Crisi, lo stallo di famiglie e imprese
Intervista al presidente della Camera di Commercio di Matera
domenica 20 luglio 2014
09.00
Da un'inchiesta recente de "Il Sole 24ore", Matera si è posizionata a metà classifica, precisamente al 54° posto, nella graduatoria delle province italiane che hanno sofferto maggiormente la crisi dal 2007 al 2013.
Se le famiglie non se la passano bene, considerando l'acquisto al ribasso di beni durevoli e il calo dei redditi pro capite, anche le imprese trovano difficoltà nell'asfissiante burocrazia e nel mancato supporto delle istituzioni.
La Camera di Commercio gioca un ruolo importante attorno al sistema delle imprese, curando lo sviluppo delle economie locali e abbinando le esigenze di tutti i settori.
Abbiamo incontrato il presidente della Camera di Commercio di Matera, Angelo Tortorelli, per chiedergli quale può essere la via d'uscita dalla stagnazione economica e come, territorialmente, vincere le sfide produttive del territorio in chiave imprenditoriale.
-Cosa ne pensa della congiuntura economica in ottica locale?
"A livello imprenditoriale, la recessione esiste ed è anche galoppante. I dati de 'Il Sole 24ore', che inseriscono Matera in una media nazionale, sono confortanti perché già la presenza garantisce un proprio prestigio. L'imprenditoria ha perso clienti, l'affidamento bancario e la fiducia verso le istituzioni, ma non l'entusiasmo. Confido fortemente in questo valore che l'imprenditoria lucana e meridionale conserva. Del resto, la storia ci dice che l'elemento dell'entusiasmo è servito molto di più di un affidamento bancario. Dove c'è entusiasmo, c'è voglia di fare e c'è la capacità per un imprenditore di diversificare, come sta accadendo, la propria attenzione imprenditoriale. Continuiamo a leggere poca attenzione da parte delle istituzioni verso l'imprenditoria, invece deve essere maggiore impegno e più incisività".
-Quale contributo possono apportare le imprese locali per uscire dalla crisi?
"Noi stiamo promuovendo le reti d'impresa che, in concreto, sono imprese che accomunano le proprie difficoltà e si danno forza per tentare di risolvere insieme diverse problematiche. Come? Accomunando servizi, interessi, condividendo mercati e clientele che il solo sistema camerale può attuare. Purtroppo Renzi sta distruggendo 150 anni di storia tagliando le camere di commercio, come prospettato dal disegno di legge. Se la logica della democrazia è quella che la legge è uguale per tutti, c'è una spiegazione del perché il sistema camerale, che potrebbe far di più in un territorio come questo, debba essere sopresso? Le imprese locali, tornando alla domanda, devono puntare sul turismo, inteso come momento di sviluppo di un territorio che si attua valorizzando le proprie eccellenze. Queste sono rappresentate, nel nostro territorio, dall'agroalimentare e dall'artigianato artistico. A settembre avremo una grande manifestazione mondiale che vedrà lo sviluppo di un turismo rurale. Noi abbiamo fortemente insistito affinchè ci possa essere la presentazione dell'agroalimentare. I vantaggi, derivanti dalla valorizzazione delle eccellenze del territorio, potranno riversarsi anche nel settore dei servizi. Noi possiamo essere forza trainante di una proposta progettuale grandiosa".
-Quali sono le azioni che la camera di commercio sta intraprendendo per arginare la crisi?
"Da qualche giorno, grazie alla disponibilità delle associazioni di categoria, abbiamo promosso e finanziato dei corsi per la conoscenza della lingua inglese. Noi consideriamo che la crescita imprenditoriale sia un'emergenza. Abbiamo anche altri progetti come: 'Mirabilia', 'Uniamo Unesco-Mirabilia', diversi protocolli con università ed altri enti. Il segreto è abbinare l'eccellenza del territorio con quello che oggi il mondo vuole: la qualità. Il nostro territorio ingloba eccellenze che vanno vendute per quello che sono".
L'incontro ha evidenziato i toni determinati ed appassionati di Tortorelli che ha rilasciato anche un'anteprima: "A settembre ripartiamo con un progetto di riqualificazione dei ristoratori. Daremo, come Camera di Commercio e come società di sistema della Camera di Commercio, la certificazione di 'vera cucina lucana'. C'è un protocollo che va rispettato, attesta ciò ed è a costo zero. Con la certificazione si entra in un circuito mondiale, dove il ristorante deve cucinare, obbligatoriamente, con ingredienti tipici lucani".
Se le famiglie non se la passano bene, considerando l'acquisto al ribasso di beni durevoli e il calo dei redditi pro capite, anche le imprese trovano difficoltà nell'asfissiante burocrazia e nel mancato supporto delle istituzioni.
La Camera di Commercio gioca un ruolo importante attorno al sistema delle imprese, curando lo sviluppo delle economie locali e abbinando le esigenze di tutti i settori.
Abbiamo incontrato il presidente della Camera di Commercio di Matera, Angelo Tortorelli, per chiedergli quale può essere la via d'uscita dalla stagnazione economica e come, territorialmente, vincere le sfide produttive del territorio in chiave imprenditoriale.
-Cosa ne pensa della congiuntura economica in ottica locale?
"A livello imprenditoriale, la recessione esiste ed è anche galoppante. I dati de 'Il Sole 24ore', che inseriscono Matera in una media nazionale, sono confortanti perché già la presenza garantisce un proprio prestigio. L'imprenditoria ha perso clienti, l'affidamento bancario e la fiducia verso le istituzioni, ma non l'entusiasmo. Confido fortemente in questo valore che l'imprenditoria lucana e meridionale conserva. Del resto, la storia ci dice che l'elemento dell'entusiasmo è servito molto di più di un affidamento bancario. Dove c'è entusiasmo, c'è voglia di fare e c'è la capacità per un imprenditore di diversificare, come sta accadendo, la propria attenzione imprenditoriale. Continuiamo a leggere poca attenzione da parte delle istituzioni verso l'imprenditoria, invece deve essere maggiore impegno e più incisività".
-Quale contributo possono apportare le imprese locali per uscire dalla crisi?
"Noi stiamo promuovendo le reti d'impresa che, in concreto, sono imprese che accomunano le proprie difficoltà e si danno forza per tentare di risolvere insieme diverse problematiche. Come? Accomunando servizi, interessi, condividendo mercati e clientele che il solo sistema camerale può attuare. Purtroppo Renzi sta distruggendo 150 anni di storia tagliando le camere di commercio, come prospettato dal disegno di legge. Se la logica della democrazia è quella che la legge è uguale per tutti, c'è una spiegazione del perché il sistema camerale, che potrebbe far di più in un territorio come questo, debba essere sopresso? Le imprese locali, tornando alla domanda, devono puntare sul turismo, inteso come momento di sviluppo di un territorio che si attua valorizzando le proprie eccellenze. Queste sono rappresentate, nel nostro territorio, dall'agroalimentare e dall'artigianato artistico. A settembre avremo una grande manifestazione mondiale che vedrà lo sviluppo di un turismo rurale. Noi abbiamo fortemente insistito affinchè ci possa essere la presentazione dell'agroalimentare. I vantaggi, derivanti dalla valorizzazione delle eccellenze del territorio, potranno riversarsi anche nel settore dei servizi. Noi possiamo essere forza trainante di una proposta progettuale grandiosa".
-Quali sono le azioni che la camera di commercio sta intraprendendo per arginare la crisi?
"Da qualche giorno, grazie alla disponibilità delle associazioni di categoria, abbiamo promosso e finanziato dei corsi per la conoscenza della lingua inglese. Noi consideriamo che la crescita imprenditoriale sia un'emergenza. Abbiamo anche altri progetti come: 'Mirabilia', 'Uniamo Unesco-Mirabilia', diversi protocolli con università ed altri enti. Il segreto è abbinare l'eccellenza del territorio con quello che oggi il mondo vuole: la qualità. Il nostro territorio ingloba eccellenze che vanno vendute per quello che sono".
L'incontro ha evidenziato i toni determinati ed appassionati di Tortorelli che ha rilasciato anche un'anteprima: "A settembre ripartiamo con un progetto di riqualificazione dei ristoratori. Daremo, come Camera di Commercio e come società di sistema della Camera di Commercio, la certificazione di 'vera cucina lucana'. C'è un protocollo che va rispettato, attesta ciò ed è a costo zero. Con la certificazione si entra in un circuito mondiale, dove il ristorante deve cucinare, obbligatoriamente, con ingredienti tipici lucani".