Coronavirus: indicatori peggiorano, Basilicata diventa zona arancione

Bardi fa appello ai lucani. A Irsina sindaco in sciopero della fame

lunedì 9 novembre 2020 19.08
Gli indicatori della Basilicata sull'emergenza sanitaria Covid 19 sono peggiorati nell'ultima settimana. Così la regione lucana da mercoledì passa dall'area gialla ad area arancione, sottoposta a maggiori restrizioni per i locali pubblici e per la mobilità in ingresso e in uscita sia dai Comuni sia tra regioni.

La classificazione delle regioni è determinata dall'analisi dei dati. Effettivamente in Basilicata sono peggiorati sia per numero di nuovi casi sia per ricoverati e terapie intensive.

In merito alla decisione assunta dal ministro alla Salute Speranza che, a partire da mercoledì prossimo, colloca la Regione Basilicata tra quelle a colore arancione, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi ha così commentato: "La decisione del ministro nasce a seguito dell'aumento dei casi positivi registrato negli ultimi giorni. Faccio appello al senso di responsabilità dei lucani perché in assenza di vaccino la pandemia si combatte con atteggiamenti estremamente responsabili. Solo seguendo le regole che tutti ormai conosciamo possiamo sconfiggere il virus e rallentare in modo efficace la sua diffusione. Non è escluso che a seguito della crescita dei contagi nelle prossime ore emetterò una ordinanza con ulteriori misure restrittive".

Nel frattempo a Irsina, "zona rossa" per ordinanza del presidente Bardi, il sindaco Nicola Massimo Morea annuncia l'inizio dello sciopero della fame per protesta sulle restrizioni a carico dei concittadini e dei cittadini di Genzano. I residenti non possono uscire dai rispettivi territori nemmeno per ragioni di lavoro.

"Nonostante tutti i tentativi fatti - afferma Morea - non abbiamo avuto alcun chiarimento dal Governo regionale che non ha neppure ritenuto di rimediare a una decisione assurda e incomprensibile presa ai danni delle comunità di Irsina e Genzano. Contro questo inaccettabile comportamento, in altre occasioni e altri tempi avrei, da Sindaco, chiamato a raccolta la popolazione. Oggi non possiamo permetterci assemblee, incontri, manifestazioni di protesta. Metterò io in campo una forma di protesta contro il silenzio assordante della Regione: da questo momento, fino all'adeguamento dei provvedimenti regionali a quelli nazionali e fino alla garanzia, da parte del Governo regionale, dei ristori per tutti i cittadini che hanno dovuto sospendere le attività, metterò in atto lo sciopero della fame.
Rispetto le Istituzioni, sono un uomo delle Istituzioni. Cerco sempre il dialogo e la risoluzione delle problematiche.
Contro l'indifferenza dimostrata, agisco a difesa della mia città e dei miei cittadini
", conclude Morea.