Coronavirus: dubbi sul tracciamento dei contatti in Basilicata
Interrogazione di Cifarelli (Pd) dopo un servizio di Report
martedì 12 gennaio 2021
17.39
Il tracciamento dei contatti dei positivi al Sars Cov2 (coronavirus) è davvero al 100 per cento come la Regione Basilicata comunica ogni settimana al Ministero della Salute? Secondo un servizio giornalistico trasmesso ieri nel programma "Report" di RaiTre questa percentuale non è veritiera. Sono state intervistate, infatti, persone positive con cui l'azienda sanitaria di Potenza non si è messa in contatto per risalire alla catena dei "contatti stretti".
Nello stesso programma il coordinatore della task force regionale, Ernesto Esposito, conferma che il tracciamento è completo, secondo quanto viene comunicato dalle aziende sanitarie.
Su questo caso il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, ha presentato un'interrogazione. "Dalla visione del programma - afferma - emerge un quadro preoccupante su come la Regione Basilicata e le Aziende sanitarie raccolgono i dati e tracciano i contatti dei positivi al Covid19 e dalle interviste effettuate si rilevano preoccupanti aspetti di disorganizzazione logistica e di approssimazione tecnica nella raccolta e nel trattamento dei dati. E soprattutto emerge in maniera chiara che il dottor Esposito, capo della task force regionale, ed i vertici delle Aziende Sanitarie nelle interviste realizzate non hanno saputo dare risposte esaustive".
L'interrogazione è finalizzata a "conoscere se corrispondono al vero le criticità denunciate dal programma Report e quali iniziative intenda intraprendere l'Assessore regionale insieme al Presidente Bardi per verificare la trasparenza e la coerenza delle procedure utilizzate dalle Aziende Sanitarie territoriali e dagli uffici del Dipartimento preposti alla gestione dell'emergenza Covid19. Ora, al fine di comprendere quanto il virus circoli liberamente in Basilicata, è fondamentale conoscere, ad oggi, i dati reali relativi alla percentuale di tracciamento dei contatti di tutti coloro che sono riscontrati positivi al virus". Se quanto denunciato da Report fosse confermato, oltre ad essere di fronte ad una figuraccia nazionale, mi sembrerebbe chiaro che non vi sia il controllo della situazione nei rapporti tra task force e strutture territoriali. Ne conseguirebbe l'esigenza da parte del capo della task force nonché direttore Generale del Dipartimento della Salute di rassegnare le dimissioni dall'incarico, conclude Cifarelli.
Nello stesso programma il coordinatore della task force regionale, Ernesto Esposito, conferma che il tracciamento è completo, secondo quanto viene comunicato dalle aziende sanitarie.
Su questo caso il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, ha presentato un'interrogazione. "Dalla visione del programma - afferma - emerge un quadro preoccupante su come la Regione Basilicata e le Aziende sanitarie raccolgono i dati e tracciano i contatti dei positivi al Covid19 e dalle interviste effettuate si rilevano preoccupanti aspetti di disorganizzazione logistica e di approssimazione tecnica nella raccolta e nel trattamento dei dati. E soprattutto emerge in maniera chiara che il dottor Esposito, capo della task force regionale, ed i vertici delle Aziende Sanitarie nelle interviste realizzate non hanno saputo dare risposte esaustive".
L'interrogazione è finalizzata a "conoscere se corrispondono al vero le criticità denunciate dal programma Report e quali iniziative intenda intraprendere l'Assessore regionale insieme al Presidente Bardi per verificare la trasparenza e la coerenza delle procedure utilizzate dalle Aziende Sanitarie territoriali e dagli uffici del Dipartimento preposti alla gestione dell'emergenza Covid19. Ora, al fine di comprendere quanto il virus circoli liberamente in Basilicata, è fondamentale conoscere, ad oggi, i dati reali relativi alla percentuale di tracciamento dei contatti di tutti coloro che sono riscontrati positivi al virus". Se quanto denunciato da Report fosse confermato, oltre ad essere di fronte ad una figuraccia nazionale, mi sembrerebbe chiaro che non vi sia il controllo della situazione nei rapporti tra task force e strutture territoriali. Ne conseguirebbe l'esigenza da parte del capo della task force nonché direttore Generale del Dipartimento della Salute di rassegnare le dimissioni dall'incarico, conclude Cifarelli.