Controlli dell'Ispettorato del lavoro a Matera
In particolare nei settori del mobile imbottito e dei prodotti da forno
lunedì 16 ottobre 2023
16.24
Continua ininterrotta l'attività di controllo dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza-Matera, sede di Matera, anche nel settore manifatturiero presente nel capoluogo materano.
Nella settimana tra il 9 ed il 13 ottobre 2023 i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Matera, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Potenza, da funzionari del servizio di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria di Matera e dai mediatori culturali dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni hanno posto in essere mirati controlli in opifici impegnati nel distretto del mobile imbottito e nella preparazione di prodotti da forno.
Sono state verificate 101 posizioni lavorative inerenti lavoratori utilizzati da 9 diverse aziende, 4 di queste risultate essere in situazione di irregolarità. L'appartenenza di genere dei lavoratori riscontrata si è suddivisa in 86 uomini e 15 donne. La nazionalità di appartenenza, verificata tramite documenti, ha evidenziato una forte componente extracomunitaria tra cui 42 lavoratori di nazionalità cinese, 11 di nazionalità nigeriana, 7 di nazionalità pakistana, 16 di varie nazionalità (africana o asiatica). Sono state censite 23 posizioni di lavoratori italiani, 1 lavoratore di nazionalità polacca e 1 lavoratore di nazionalità inglese. Fondamentale è stato, pertanto, il ruolo dei mediatori culturali dell'OIM che ha consentito di acquisire la fiducia dei lavoratori stranieri, in molti casi soggetti fragili che devono sottostare a condizioni di sfruttamento perché non hanno altri mezzi di sussistenza e che difficilmente avrebbero esternalizzato situazioni di irregolarità lavorativa.
Particolarmente significativa il numero delle posizioni lavorative completamente sconosciute alla Pubblica Amministrazione e quindi definibili "in nero", ben 19 che hanno portato alla adozione di altrettanti provvedimenti di maxisanzione per lavoro nero e alla sospensione di nr. 3 attività imprenditoriali per impiego di manodopera in nero in percentuale superiore al 10% rispetto al numero di lavoratori presenti al momento del controllo.
Sono in corso di definizione la quantificazione delle sanzioni amministrative lavoristiche da elevarsi e le somme dovute per contributi previdenziali e assicurativi non corrisposti, con relative sanzioni. Numerosi anche i provvedimenti di Prescrizione obbligatoria adottati a seguito della constatata violazione di articoli di legge rientranti nel D.LGS 81/2008 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, riguardante maggiormente la violazione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la formazione sul rischio inerente la mansione specifica e gli ambienti di lavoro.
L'azione di controllo, rientrante nella campagna Alt Caporalato D.U.E., effettuata dall'Ispettorato del Lavoro competente nella Regione Basilicata, in tutt'uno con le altre agenzie, tende a garantire il rispetto delle norme lavoristiche, previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro anche in un settore, quello manifatturiero, che si dimostra interessato a masse di lavoratori, spesso extracomunitari, impiegate senza il rispetto della normativa salariale di settore, al fine di raggiungere un ingiustificato vantaggio concorrenziale, spesso a scapito della sicurezza effettiva dei lavoratori occupati.
Nella settimana tra il 9 ed il 13 ottobre 2023 i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Matera, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Potenza, da funzionari del servizio di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria di Matera e dai mediatori culturali dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni hanno posto in essere mirati controlli in opifici impegnati nel distretto del mobile imbottito e nella preparazione di prodotti da forno.
Sono state verificate 101 posizioni lavorative inerenti lavoratori utilizzati da 9 diverse aziende, 4 di queste risultate essere in situazione di irregolarità. L'appartenenza di genere dei lavoratori riscontrata si è suddivisa in 86 uomini e 15 donne. La nazionalità di appartenenza, verificata tramite documenti, ha evidenziato una forte componente extracomunitaria tra cui 42 lavoratori di nazionalità cinese, 11 di nazionalità nigeriana, 7 di nazionalità pakistana, 16 di varie nazionalità (africana o asiatica). Sono state censite 23 posizioni di lavoratori italiani, 1 lavoratore di nazionalità polacca e 1 lavoratore di nazionalità inglese. Fondamentale è stato, pertanto, il ruolo dei mediatori culturali dell'OIM che ha consentito di acquisire la fiducia dei lavoratori stranieri, in molti casi soggetti fragili che devono sottostare a condizioni di sfruttamento perché non hanno altri mezzi di sussistenza e che difficilmente avrebbero esternalizzato situazioni di irregolarità lavorativa.
Particolarmente significativa il numero delle posizioni lavorative completamente sconosciute alla Pubblica Amministrazione e quindi definibili "in nero", ben 19 che hanno portato alla adozione di altrettanti provvedimenti di maxisanzione per lavoro nero e alla sospensione di nr. 3 attività imprenditoriali per impiego di manodopera in nero in percentuale superiore al 10% rispetto al numero di lavoratori presenti al momento del controllo.
Sono in corso di definizione la quantificazione delle sanzioni amministrative lavoristiche da elevarsi e le somme dovute per contributi previdenziali e assicurativi non corrisposti, con relative sanzioni. Numerosi anche i provvedimenti di Prescrizione obbligatoria adottati a seguito della constatata violazione di articoli di legge rientranti nel D.LGS 81/2008 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, riguardante maggiormente la violazione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la formazione sul rischio inerente la mansione specifica e gli ambienti di lavoro.
L'azione di controllo, rientrante nella campagna Alt Caporalato D.U.E., effettuata dall'Ispettorato del Lavoro competente nella Regione Basilicata, in tutt'uno con le altre agenzie, tende a garantire il rispetto delle norme lavoristiche, previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro anche in un settore, quello manifatturiero, che si dimostra interessato a masse di lavoratori, spesso extracomunitari, impiegate senza il rispetto della normativa salariale di settore, al fine di raggiungere un ingiustificato vantaggio concorrenziale, spesso a scapito della sicurezza effettiva dei lavoratori occupati.