Contrasto alla criminalità, Basilicata nel Pon Legalità 2014-2020

Previste azioni per la sicurezza delle aree produttive e inclusione dei migranti

domenica 14 febbraio 2016
A cura di Marco Delli Noci
Prima riunione, a Roma, del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo Nazionale (Pon) Legalità 2014-2020, adottato dalla Commissione europea il 21 ottobre 2015, un Programma plurifondo settennale cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e dal Fondo sociale europeo (Fse).

Il Pon Legalità, attuato dal ministero dell'interno, nasce con l'obiettivo di individuare e contrastare le cause derivanti dal radicamento della criminalità organizzata, che rischiano di vanificare le politiche di coesione territoriale e gli investimenti pubblici per la crescita dei territori.

Nel corso del primo incontro, sono stati discussi diversi documenti essenziali, tra cui: il Regolamento interno del Comitato ed i criteri di selezione delle operazioni. Per la Basilicata hanno partecipato l'Autorità di Gestione del Po Fesr 2014-2010, Antonio Bernardo, e l'Autorità di Gestione del Por Fse 2014-2010, Francesco Pesce.

La dotazione finanziaria è di circa 377,7 milioni di euro, di cui 94,4 meuro di cofinanziamento nazionale. Il sostegno dell'Unione al Pon ammonta a 283,2 meuro, di cui 195,330 meuro (69%) di contributo Fesr e 87,920 meuro (31%) di contributo Fse.

Il Programma sarà applicato nelle cinque regioni del mezzogiorno definite come 'meno sviluppate': Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. È la prima volta che la Regione Basilicata é interessata da un Programma operativo nazionale "Legalità".

Il Pon Legalità prevede cinque assi di intervento: "Potenziare la legalità nelle aree strategiche per lo sviluppo" che ha come obiettivo il consolidamento, la modernizzazione e la diversificazione dei sistemi produttivi territoriali; "Recuperare i patrimoni confiscati per promuovere l'inclusione e l'innovazione sociali" e "Favorire l'inclusione sociale e la diffusione della legalità" che prevedono azioni per aumentare la legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e migliorare il tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità; "Potenziare efficienza e trasparenza dell'azione della Pubblica Amministrazione nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata" mediante la digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili; "Migliorare le competenze della PA nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata" con interventi mirati ad aumentare la trasparenza e l'accesso ai dati pubblici, migliorare le prestazioni della PA e aumentare i livelli di integrità e di legalità nell'azione della Pubblica Amministrazione, anche per il contrasto al lavoro sommerso.

Dunque, saranno finanziate azioni di rafforzamento amministrativo (sistemi informatici e formazione) per la Pubblica Amministrazione impegnata nel contrasto alla corruzione e alla criminalità, azioni per la sicurezza delle aree produttive, interventi per il recupero dei beni confiscati, azioni di accoglienza e inclusione degli immigrati, attività di supporto agli operatori economici vittime dei fenomeni di racket e usura.

Il Comitato di Sorveglianza ha deciso che ai fini dell'attuazione si procederà con la costituzione di gruppi di lavoro tematici ai quali parteciperà anche la Regione Basilicata.