Contrada Granulari, via libera al progetto di edilizia residenziale pubblica
Disco verde dal consiglio comunale. Unanimità per mozione sui contenitori culturali.
martedì 9 febbraio 2016
8.54
Approvate dall'assise consiliare materana le controdeduzioni dell'amministrazione comunale alle osservazioni pervenute al Piano Integrato di Riqualificazione Urbana e Promozione di Edilizia Residenziale Pubblica di contrada Granulari. Un sostanziale via libera definitivo al progetto di edificazione della cooperativa Alessia.
Questione molto controversa sulla quale il consiglio aveva già deliberato con l'approvazione di una variante nel luglio del 2014, concedendo un lascia passare provvisorio alla costruzione di alloggi da parte di Alessia. Una delibera contestatissima, in particolare dal comitato Parco Santa Famiglia: 20 mila metri quadrati che avrebbero dovuto costituire l'area verde del quartiere Matera 2000 e offrire servizi quali parcheggi e scuole, invece sono stati destinati a costruzioni di edilizia residenziale pubblica. L'associazione Città Plurale si è fatta portavoce del comitato e ha presentato al Comune delle osservazioni, oggetto di controdeduzione della precedente e attuale amministrazione.
La discussione fiume sul tema scottante è stata contraddistinta da valutazioni differenti. Il consigliere pentastellato, Antonio Materdomini, ha mostrato tutto il suo dissenso al progetto di edificazione: "La petizione contraria a questo intervento – ha attaccato il portavoce 5 Stelle - che ha raccolto 1400 firme, non è servita a nulla". Ed ha aggiunto: "E' necessario iniziare a pianificare al meglio il futuro di questa città. Qualsiasi piano d'intervento deve essere attuato secondo il regolamento urbanistico, non ancora approvato".
Maria Teresa Vena, consigliere di maggioranza, ha osservato: "E' una questione spinosa che ci troviamo ad approvare nella sua fase finale, dobbiamo solo formalizzare un percorso già segnato". I rischi di una mancata approvazione, ha osservato il consigliere della lista 'Matera per De Ruggieri Sindaco', comporterebbero "pagare un commissario ad acta per emanare l'atto definitivo" o "costituire il Comune come parte di una controversia giudiziaria".
Dalla minoranza di centro sinistra è giunto l'invito "a prendere di petto le proprie responsabilità politiche e giuridiche – ha affermato Lionetti, consigliere dell'Api -, questo atto determina il valore giuridico della variante". Del tutto contraria a tali dichiarazioni l'assessore all'urbanistica, Francesca Cangelli: "La variante adottata è stata già approvata ed ha degli effetti giuridici molteplici. Non nascondo di non condividere le varianti in corso d'opera, ma siamo costretti ad oggi ad approvare la parte finale di un iter lunghissimo".
Tra i punti contestati dall'associazione rientra l'ammissibilità del progetto integrato di riqualificazione urbana, proposto dalla cooperativa. L'istanza è inammissibile in quanto "Alessia non è proprietaria dei suoli ed agisce in nome e per conto dei proprietari; quindi la proposta è stata sottoscritta da soggetto non legittimato". Nella delibera l'osservazione è parzialmente accolta dall'amministrazione che ha richiesto alla cooperativa "una dichiarazione d'impegno ad acquisire le aree d'intervento; la convenzione sarà sottoscritta dal Comune solo ad avvenuto acquisto da parte di Alessia di tutte le aree private".
Argomentazione rovente è l'aumento spropositato volumetrico della cementificazione. In particolare la deliberazione del luglio 2014 è illegittima, sempre per l'associazione, perché "si violano le previsioni del P.R.G. (Piano Regolatore Generale comunale) che illustra un indice territoriale UET pari a 0.20 mq/mq, invece raddoppiato a 0,40 mq/mq". Obiezione questa volta respinta dall'amministrazione in quanto "l'adozione del piano integrato è stata preceduta dalla conferenza di pianificazione attivando, quindi, la procedura della variante urbanistica al P.R.G. in ossequio della legge regionale 23/99".
In tutto le controdeduzioni all'esame del consiglio sono state otto, di cui la maggior parte approvate con 14 voti favorevoli e 6 astenuti. Invece l'impianto complessivo della delibera è stato approvato con 14 voti favorevoli, 3 astenuti e 1 consigliere contrario, Antonio Materdomini del Movimento 5 Stelle.
All'ordine del giorno anche la mozione a firma dei consiglieri comunali di maggioranza, Antonio Sansone e Paolo Manicone, sui contenitori culturali in vista di Matera2019. Nel documento si richiede a Palazzo di città la priorità organizzativa e uso gratuito per l'ex ospedale San Rocco e per la biblioteca Tommaso Stigliani "interessando immediatamente – come scritto nella mozione - il Governatore della Regione Basilicata e la Soprintendenza di Basilicata". La proposta giunge da considerazioni non di poco conto e visibili agli occhi di tutti. I due consiglieri osservano che "attualmente sono carenti i luoghi realmente fruibili e a norma a disposizione del Comune di Matera, per ospitare iniziative culturali, in spazi che pur essendo gestiti dal pubblico, rimangono spesso e volentieri aperti fino a tarda sera e anche di più".
La mozione d'indirizzo è stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale. Ma, sempre sotto il profilo dei contenitori culturali, hanno destato grande interesse le parole del sindaco De Ruggieri. Il primo cittadino ha analizzato le prospettive future sugli attuali spazi dedicati alla cultura: "L'amministrazione sta predisponendo un processo d'individuazione di interventi, sotto questo profilo, che vedranno la loro realizzazione grazie ai fondi di sviluppo e coesione". De Ruggieri è entrato nello specifico: "Saranno riqualificati il cinema comunale e Kennedy, la vecchia biblioteca di San Giacomo e la sala comunale Pasolini. Quest'ultimo intervento sarà finanziato grazie alle royalties legate all'energia alternativa".
Riguardo il teatro Duni, "il Comune è pronto ad intervenire in parte con un progetto di finanza, unica soluzione percorribile dall'ente comunale. La proposta è ancora in sospeso". Sotto la lente d'ingrandimento dell'amministrazione comunale anche la biblioteca Stigliani e Palazzo Malvezzi. "Ho chiesto alla Regione – ha asserito il sindaco - che i due luoghi culturali vengono trasferiti sotto la gestione del Comune. Il loro ripristino potrà essere garantito tramite il finanziamento annuale di due milioni di euro disposto da una legge regionale".
Altri due importanti contenitori culturali sono l'ex ospedale San Rocco, oggetto della mozione, e l'auditorium Gervasio. In merito al primo, "dovremo ricorrere – ha illustrato il sindaco – ad una convenzione con il Polo Museale Materano che ci permetterà di stabilire i modi di utilizzo"; per quanto riguarda il conservatorio "il Comune – ha concluso De Ruggieri - ha richiesto di poterlo gestire direttamente, intanto sono stati firmati i contratti di riammodernamento e messa in sicurezza".
Questione molto controversa sulla quale il consiglio aveva già deliberato con l'approvazione di una variante nel luglio del 2014, concedendo un lascia passare provvisorio alla costruzione di alloggi da parte di Alessia. Una delibera contestatissima, in particolare dal comitato Parco Santa Famiglia: 20 mila metri quadrati che avrebbero dovuto costituire l'area verde del quartiere Matera 2000 e offrire servizi quali parcheggi e scuole, invece sono stati destinati a costruzioni di edilizia residenziale pubblica. L'associazione Città Plurale si è fatta portavoce del comitato e ha presentato al Comune delle osservazioni, oggetto di controdeduzione della precedente e attuale amministrazione.
La discussione fiume sul tema scottante è stata contraddistinta da valutazioni differenti. Il consigliere pentastellato, Antonio Materdomini, ha mostrato tutto il suo dissenso al progetto di edificazione: "La petizione contraria a questo intervento – ha attaccato il portavoce 5 Stelle - che ha raccolto 1400 firme, non è servita a nulla". Ed ha aggiunto: "E' necessario iniziare a pianificare al meglio il futuro di questa città. Qualsiasi piano d'intervento deve essere attuato secondo il regolamento urbanistico, non ancora approvato".
Maria Teresa Vena, consigliere di maggioranza, ha osservato: "E' una questione spinosa che ci troviamo ad approvare nella sua fase finale, dobbiamo solo formalizzare un percorso già segnato". I rischi di una mancata approvazione, ha osservato il consigliere della lista 'Matera per De Ruggieri Sindaco', comporterebbero "pagare un commissario ad acta per emanare l'atto definitivo" o "costituire il Comune come parte di una controversia giudiziaria".
Dalla minoranza di centro sinistra è giunto l'invito "a prendere di petto le proprie responsabilità politiche e giuridiche – ha affermato Lionetti, consigliere dell'Api -, questo atto determina il valore giuridico della variante". Del tutto contraria a tali dichiarazioni l'assessore all'urbanistica, Francesca Cangelli: "La variante adottata è stata già approvata ed ha degli effetti giuridici molteplici. Non nascondo di non condividere le varianti in corso d'opera, ma siamo costretti ad oggi ad approvare la parte finale di un iter lunghissimo".
Tra i punti contestati dall'associazione rientra l'ammissibilità del progetto integrato di riqualificazione urbana, proposto dalla cooperativa. L'istanza è inammissibile in quanto "Alessia non è proprietaria dei suoli ed agisce in nome e per conto dei proprietari; quindi la proposta è stata sottoscritta da soggetto non legittimato". Nella delibera l'osservazione è parzialmente accolta dall'amministrazione che ha richiesto alla cooperativa "una dichiarazione d'impegno ad acquisire le aree d'intervento; la convenzione sarà sottoscritta dal Comune solo ad avvenuto acquisto da parte di Alessia di tutte le aree private".
Argomentazione rovente è l'aumento spropositato volumetrico della cementificazione. In particolare la deliberazione del luglio 2014 è illegittima, sempre per l'associazione, perché "si violano le previsioni del P.R.G. (Piano Regolatore Generale comunale) che illustra un indice territoriale UET pari a 0.20 mq/mq, invece raddoppiato a 0,40 mq/mq". Obiezione questa volta respinta dall'amministrazione in quanto "l'adozione del piano integrato è stata preceduta dalla conferenza di pianificazione attivando, quindi, la procedura della variante urbanistica al P.R.G. in ossequio della legge regionale 23/99".
In tutto le controdeduzioni all'esame del consiglio sono state otto, di cui la maggior parte approvate con 14 voti favorevoli e 6 astenuti. Invece l'impianto complessivo della delibera è stato approvato con 14 voti favorevoli, 3 astenuti e 1 consigliere contrario, Antonio Materdomini del Movimento 5 Stelle.
All'ordine del giorno anche la mozione a firma dei consiglieri comunali di maggioranza, Antonio Sansone e Paolo Manicone, sui contenitori culturali in vista di Matera2019. Nel documento si richiede a Palazzo di città la priorità organizzativa e uso gratuito per l'ex ospedale San Rocco e per la biblioteca Tommaso Stigliani "interessando immediatamente – come scritto nella mozione - il Governatore della Regione Basilicata e la Soprintendenza di Basilicata". La proposta giunge da considerazioni non di poco conto e visibili agli occhi di tutti. I due consiglieri osservano che "attualmente sono carenti i luoghi realmente fruibili e a norma a disposizione del Comune di Matera, per ospitare iniziative culturali, in spazi che pur essendo gestiti dal pubblico, rimangono spesso e volentieri aperti fino a tarda sera e anche di più".
La mozione d'indirizzo è stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale. Ma, sempre sotto il profilo dei contenitori culturali, hanno destato grande interesse le parole del sindaco De Ruggieri. Il primo cittadino ha analizzato le prospettive future sugli attuali spazi dedicati alla cultura: "L'amministrazione sta predisponendo un processo d'individuazione di interventi, sotto questo profilo, che vedranno la loro realizzazione grazie ai fondi di sviluppo e coesione". De Ruggieri è entrato nello specifico: "Saranno riqualificati il cinema comunale e Kennedy, la vecchia biblioteca di San Giacomo e la sala comunale Pasolini. Quest'ultimo intervento sarà finanziato grazie alle royalties legate all'energia alternativa".
Riguardo il teatro Duni, "il Comune è pronto ad intervenire in parte con un progetto di finanza, unica soluzione percorribile dall'ente comunale. La proposta è ancora in sospeso". Sotto la lente d'ingrandimento dell'amministrazione comunale anche la biblioteca Stigliani e Palazzo Malvezzi. "Ho chiesto alla Regione – ha asserito il sindaco - che i due luoghi culturali vengono trasferiti sotto la gestione del Comune. Il loro ripristino potrà essere garantito tramite il finanziamento annuale di due milioni di euro disposto da una legge regionale".
Altri due importanti contenitori culturali sono l'ex ospedale San Rocco, oggetto della mozione, e l'auditorium Gervasio. In merito al primo, "dovremo ricorrere – ha illustrato il sindaco – ad una convenzione con il Polo Museale Materano che ci permetterà di stabilire i modi di utilizzo"; per quanto riguarda il conservatorio "il Comune – ha concluso De Ruggieri - ha richiesto di poterlo gestire direttamente, intanto sono stati firmati i contratti di riammodernamento e messa in sicurezza".