Consiglio comunale, salta l’approvazione dello statuto

Rinviata in commissione la discussione sullo statuto comunale.

venerdì 20 marzo 2015 10.25
A cura di Marco Delli Noci
Lo statuto comunale doveva essere approvato con i doverosi annessi emendamenti. Ma il tutto è saltato, nell'assise consiliare di ieri, per maggiori chiarimenti richiesti fortemente dai consiglieri, e per la mancata maggioranza qualificata necessaria all'approvazione.

Oggetto del contendere lo statuto comunale, parte essenziale del consiglio e strumento che indica il funzionamento degli organi di governo comunali, le modalità di partecipazione dei cittadini, le forme di collaborazione tra la macchina comunale e gli altri enti, e principi cardine ai quali i consiglieri comunali devono attenersi.

La seduta inizia con un minuto di silenzio, proposto dal consigliere Angelo Cotugno (Sel), per le vittime dell'attentato perpetrato dai terroristi islamici a Tunisi. Finito il momento di commemorazione, la seduta entra nel vivo con il presidente del consiglio comunale, Brunella Massenzio, che illustra le novità importanti del nuovo statuto comunale. Presenti nella bozza dell'atto statutario alcune disposizioni tecniche, come: la decadenza dei consiglieri per la mancata partecipazione non giustificata; l'inserimento delle commissioni che hanno le loro competenze indipendentemente dalle deleghe del sindaco; la carica di presidente e vicepresidente del consiglio con annesse modalità di voto e durata ridotta a due anni e mezzo. Rintracciabili anche collaborazioni con il volontariato e alcuni strumenti di partecipazione per i cittadini, come il referendum.

La discussione si accende a partire dal dissidente democratico, Angelo Cotugno, che denuncia: "Non c'è stato alcun confronto con la città. Considero l'atto normativo privo di anima perché dovrebbe identificare un rapporto stretto con la città". E continua ripercorrendo le fasi di cambiamento della comunità materana: "Matera è cambiata strutturalmente negli anni con l'ingresso degli stranieri, con maggiore consapevolezza dell'importanza dei beni comuni, con il bisogno di lavoro da parte dei giovani, con l'attenzione ai più deboli e ai diversamente abili che in futuro va migliorata. Elementi non presenti tra i principi dello statuto, così come il nostro nuovo titolo europeo". E conclude proponendo "un veloce esame tra i cittadini attivi della bozza statutaria, e in seguito l'approvazione in consiglio con un incontro pubblico".

Il consigliere forzista, Adriano Pedicini, sbotta: "Ci sono stati 4 anni per condividerlo con i cittadini. E' stato un lavoro non indifferente da parte della commissione, non è possibile continuare a rinviarlo. A questo punto riportiamo lo statuto in commissione con gli emendamenti". Massari e Alba, invece, "per il lavoro profuso in commissione", sono d'accordo nell'approvazione dello statuto seduta stante. Mentre il consigliere Paolo Manicone rientra nelle questioni di merito indicando delle integrazioni: "Lo statuto si deve occupare di qualità urbana. In questi anni, in carenza di un regolamento, abbiamo deliberato varianti a bizzeffe e così non va bene. Altro elemento da inserire è la promozione dell'educazione all'ambiente e al rispetto delle risorse".

Però lo spazio è poco per continuare a discutere, perché si giunge ad un bivio che la Massenzio spiega: "O votiamo l'approvazione o riportiamo lo statuto in commissione, questi sono i termini procedurali". Alla fine i consiglieri si convincono della mancata maggioranza qualificata e delle numerose indecisioni. E dunque, decidono di rinviare la questione in un'ulteriore commissione.