Consiglio comunale debole e indeciso
Attacco 5 Stelle sullo Sblocca Italia. E stasera nuova chiamata in Consiglio.
giovedì 27 novembre 2014
11.32
E' ancora lo Sblocca Italia il primo punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale indetto in seconda convocazione per le 16:30 di oggi, 27 Novembre 2014, presso la sala consiliare di via Sallustio. Sarà la volta decisiva che l'assise cittadina prende una posizione chiara e netta nei confronti dell'impugnazione dell'art. 38 del D.L. nr. 133/2014 dinanzi alla Corte Costituzionale?
L'ira del Movimento 5 Stelle di Matera, esasperato dinanzi a tanti rinvii e tentennamenti, si abbatte sul sindaco Adduce e su tutto il consiglio comunale, sottolineandone colpe e mancanze. "I nostri consiglieri e il nostro sindaco perdono tempo e lo fanno nella maniera più bieca, attraverso convocazioni e rinvii, ordini del giorno kilometrici e sospensioni, riformulazioni e mancanze d'accordo. Francamente questo andirivieni è fin troppo chiaro, si vuole prendere altro tempo e tutto ciò, ai nostri occhi, appare gravissimo e da irresponsabili".
"È stato molto deludente assistere al terzo rinvio della discussione sul Decreto nr. 133 (nel frattempo divenuto Legge nr. 164) al secolo "Sblocca Italia", del Consiglio Comunale di Matera - scrivono in una nota gli attivisti - Eppure le premesse per una discussione seria c'erano tutte. Nell'Assise del 20 novembre, a fine seduta e dopo già un rinvio il 18 novembre, si era deciso di rinnovare la convocazione per il 25, proprio per "riservare" più tempo all'Ordine del Giorno che chiedeva al Presidente della Regione Basilicata l'impugnazione dell'art. 38 del D.L. nr. 133/2014 dinanzi alla Corte Costituzionale. Ieri (25 novembre) abbiamo constatato che diversi sono stati gli interventi a favore dell'impugnazione, gli unici, per la verità, ad entrare nel merito della palese incostituzionalità dell'art. 38".
I grillini si scagliano soprattutto contro i consiglieri comunali che hanno espresso parere contrario all'impugnazione, "deboli e fuori tema, a parer nostro, le motivazioni addotte fra le quali è spiccata per contenuti e durata (soprattutto per quest'ultima) la manfrina di Francesco Bianchi. Non era il momento di difendere il piatto di lenticchie portato a casa dai Deputati lucani del PD, barattato con la salute dei cittadini. Non era il momento di confessare "candidamente" che grazie agli accordi intercorsi in 20 anni di attività estrattifere fra Regione e Compagnie Petrolifere, la Regione Basilicata ha potuto continuare a garantire il Servizio Sanitario e mantenere operativa l'Università, peraltro certificando così il fallimento assoluto del Partito Regione. Non era il momento di usare i soliti mezzucci per arrivare all'ennesimo rinvio".
"La questione posta nell'OdG e su cui i consiglieri erano chiamati a discutere era semplice: l'Articolo 38 del D.L. 133 del 2014 agisce o non agisce nell'alveo della Costituzione? - insistono ancora gli attivisti - Sappiamo quel'è la linea del PD emersa nella Segreteria Regionale di domenica scorsa (24 novembre), ma noi cittadini Le stiamo chiedendo, caro Sindaco Adduce, di fare il Sindaco, di usare la stessa celerità con cui ha costruito rotonde, rifatto manti stradali, ripavimentato marciapiedi ed abbellito piazze e aiuole cittadine in occasione della visita della Commissione giudicatrice per il 2019. Le stiamo dicendo che in ballo c'è qualcosa di più importante delle logiche di partito, Le stiamo chiedendo di non tergiversare e di prendere, insieme al suo Consiglio Comunale, una decisione, quale che sia la decisione. Non decida di non decidere."
"45 colleghi di altri Comuni lucani si sono già espressi contro lo Sblocca Italia", il Movimento sottolinea la voce unanime dei lucani, le proteste, le manifestazioni dei cittadini e, non ultima, la "richiesta di mozione degli attivisti del Movimento 5 Stelle locale (che a Matera significa il 27% degli elettori) già depositata presso il protocollo del Comune di Matera dallo scorso 7 ottobre e in cui si "suggeriva" a tutti i Consiglieri le ragioni per cui impugnare l'allora Decreto Sblocca Italia".
Chiara e netta, dunque, la posizione dei grillini che concludono scrivendo: "Ovviamente noi siamo convinti che l'art. 38 dello "Sblocca Italia" sia palesemente incostituzionale e per questo non faremo mancare la nostra presenza nel Consiglio Comunale del 27 novembre, con l'auspicio che Lei Sindaco Adduce e tutti i Consiglieri non vi sottraiate alla responsabilità di una scelta chiara e definitiva sulla incostituzionalità del Decreto "sblocca trivelle".
L'ira del Movimento 5 Stelle di Matera, esasperato dinanzi a tanti rinvii e tentennamenti, si abbatte sul sindaco Adduce e su tutto il consiglio comunale, sottolineandone colpe e mancanze. "I nostri consiglieri e il nostro sindaco perdono tempo e lo fanno nella maniera più bieca, attraverso convocazioni e rinvii, ordini del giorno kilometrici e sospensioni, riformulazioni e mancanze d'accordo. Francamente questo andirivieni è fin troppo chiaro, si vuole prendere altro tempo e tutto ciò, ai nostri occhi, appare gravissimo e da irresponsabili".
"È stato molto deludente assistere al terzo rinvio della discussione sul Decreto nr. 133 (nel frattempo divenuto Legge nr. 164) al secolo "Sblocca Italia", del Consiglio Comunale di Matera - scrivono in una nota gli attivisti - Eppure le premesse per una discussione seria c'erano tutte. Nell'Assise del 20 novembre, a fine seduta e dopo già un rinvio il 18 novembre, si era deciso di rinnovare la convocazione per il 25, proprio per "riservare" più tempo all'Ordine del Giorno che chiedeva al Presidente della Regione Basilicata l'impugnazione dell'art. 38 del D.L. nr. 133/2014 dinanzi alla Corte Costituzionale. Ieri (25 novembre) abbiamo constatato che diversi sono stati gli interventi a favore dell'impugnazione, gli unici, per la verità, ad entrare nel merito della palese incostituzionalità dell'art. 38".
I grillini si scagliano soprattutto contro i consiglieri comunali che hanno espresso parere contrario all'impugnazione, "deboli e fuori tema, a parer nostro, le motivazioni addotte fra le quali è spiccata per contenuti e durata (soprattutto per quest'ultima) la manfrina di Francesco Bianchi. Non era il momento di difendere il piatto di lenticchie portato a casa dai Deputati lucani del PD, barattato con la salute dei cittadini. Non era il momento di confessare "candidamente" che grazie agli accordi intercorsi in 20 anni di attività estrattifere fra Regione e Compagnie Petrolifere, la Regione Basilicata ha potuto continuare a garantire il Servizio Sanitario e mantenere operativa l'Università, peraltro certificando così il fallimento assoluto del Partito Regione. Non era il momento di usare i soliti mezzucci per arrivare all'ennesimo rinvio".
"La questione posta nell'OdG e su cui i consiglieri erano chiamati a discutere era semplice: l'Articolo 38 del D.L. 133 del 2014 agisce o non agisce nell'alveo della Costituzione? - insistono ancora gli attivisti - Sappiamo quel'è la linea del PD emersa nella Segreteria Regionale di domenica scorsa (24 novembre), ma noi cittadini Le stiamo chiedendo, caro Sindaco Adduce, di fare il Sindaco, di usare la stessa celerità con cui ha costruito rotonde, rifatto manti stradali, ripavimentato marciapiedi ed abbellito piazze e aiuole cittadine in occasione della visita della Commissione giudicatrice per il 2019. Le stiamo dicendo che in ballo c'è qualcosa di più importante delle logiche di partito, Le stiamo chiedendo di non tergiversare e di prendere, insieme al suo Consiglio Comunale, una decisione, quale che sia la decisione. Non decida di non decidere."
"45 colleghi di altri Comuni lucani si sono già espressi contro lo Sblocca Italia", il Movimento sottolinea la voce unanime dei lucani, le proteste, le manifestazioni dei cittadini e, non ultima, la "richiesta di mozione degli attivisti del Movimento 5 Stelle locale (che a Matera significa il 27% degli elettori) già depositata presso il protocollo del Comune di Matera dallo scorso 7 ottobre e in cui si "suggeriva" a tutti i Consiglieri le ragioni per cui impugnare l'allora Decreto Sblocca Italia".
Chiara e netta, dunque, la posizione dei grillini che concludono scrivendo: "Ovviamente noi siamo convinti che l'art. 38 dello "Sblocca Italia" sia palesemente incostituzionale e per questo non faremo mancare la nostra presenza nel Consiglio Comunale del 27 novembre, con l'auspicio che Lei Sindaco Adduce e tutti i Consiglieri non vi sottraiate alla responsabilità di una scelta chiara e definitiva sulla incostituzionalità del Decreto "sblocca trivelle".