Consiglio comunale, approvato il Piano d’azione per l’energia sostenibile
Il deliberato Paes è previsto nel “Patto dei Sindaci”
venerdì 6 marzo 2015
9.19
E' stato approvato, a maggioranza, in consiglio comunale il Piano d'azione per l'energia sostenibile contenuto nel Patto dei Sindaci, iniziativa promossa dalla Commissione europea per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia europea verso la sostenibilità energetica e ambientale. Adesso il Paes sarà inviato alla Provincia che, a sua volta, lo invierà all'Unione europea per la definitiva approvazione.
Il piano è stato redatto dall'ingegnere Giuseppe Gravela, dall'architetto Dino Di Paola, in collaborazione con l'ingegner Elisabetta Negro e l'ingegner Filomena Venezia, su mandato della Provincia di Matera e con il supporto tecnico e scientifico dell'Università degli studi della Basilicata.
Dati alla mano, la città di Matera nel 2009 ha prodotto 237.348 di tonnellate di CO2, ovvero 4T CO2/anno pro-capite. Lo studio ha analizzato il trend delle emissioni fino al 2012, rilevando che in quest'ultimo anno sono state ridotte del 4% rispetto all'anno base (2009), per cui l'amministrazione comunale dovrà avere come obiettivo la riduzione del restante 16% entro il 2020 e arrivare a un valore di 197.501,42 tonnellate di CO2, ovvero di 3,2 t CO2/anno pro-capite con una riduzione totale di emissioni pari a 39.846,57 t CO2/anno. Il calcolo delle emissioni considera quelle emesse direttamente dalla pubblica amministrazione e quelle emesse dai cittadini, dagli edifici privati , dalle auto private dell'intero perimetro urbano.
"Si tratta – afferma Giuseppe Tragni, l'ex assessore all'energia e adesso consigliere comunale – di un atto di importanza strategica per la città e per il rispetto e la tutela dell'ambiente. Infatti, nel documento vengono specificate una serie di azioni da compiere per ridurre le emissioni di CO2 come previsto nel Patto dei Sindaci che impegna le amministrazioni che vi aderiscono in forma volontaria a raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto e quindi a ridurre la CO2 almeno del 20% entro il 2020, ad aumentare del 20% l'uso delle energie rinnovabili e prevedere un risparmio energetico del 20%".
Le azioni che il Comune di Matera intraprenderà al fine del proseguimento dell'obiettivo del Patto dei Sindaci sono suddivise su due periodi, il periodo A che contempla le azioni poste in atto nel periodo 2009/2012, e il periodo B dal 2013 al 2020. Il periodo A ha visto una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 4%, risultato raggiunto attraverso degli interventi di sostituzione di generatori di calore, riqualificazione dell'involucro edilizio opaco e trasparente, sostituzioni di vecchi elettrodomestici, introduzione della raccolta differenziata, sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo.
Riguardo il periodo B, si dovranno prevedere delle azioni tali da ottenere una riduzione pari 16% attraverso l'attuazione di azioni che interessano i settori: edifici pubblici, attrezzature/impianti e industrie, attraverso interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche; building automation sia per gli impianti termici che energetici; interventi di riqualificazione dell'involucro edilizio opaco e trasparente; sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento; riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione.
Invece nel settore trasporto si dovrà intervenire attraverso il rinnovo del parco autobus pubblici con veicoli elettrici e 5 autobus ad idrogeno, con la promozione veicoli a bassa emissione e con l'efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma.
Per quanto riguarda il settore della produzione locale di energia, si prevede la promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici su edifici privati e pubblici e di altri sistemi di energia rinnovabile. E punto fondamentale: intervenire nel settore rifiuti con la raccolta differenziata, il "porta a porta" in tutta la città, e con l'adesione al progetto "rifiuti zero". L'adozione del Paes è necessaria per accedere a forme privilegiate di finanziamento europeo.
Il piano è stato redatto dall'ingegnere Giuseppe Gravela, dall'architetto Dino Di Paola, in collaborazione con l'ingegner Elisabetta Negro e l'ingegner Filomena Venezia, su mandato della Provincia di Matera e con il supporto tecnico e scientifico dell'Università degli studi della Basilicata.
Dati alla mano, la città di Matera nel 2009 ha prodotto 237.348 di tonnellate di CO2, ovvero 4T CO2/anno pro-capite. Lo studio ha analizzato il trend delle emissioni fino al 2012, rilevando che in quest'ultimo anno sono state ridotte del 4% rispetto all'anno base (2009), per cui l'amministrazione comunale dovrà avere come obiettivo la riduzione del restante 16% entro il 2020 e arrivare a un valore di 197.501,42 tonnellate di CO2, ovvero di 3,2 t CO2/anno pro-capite con una riduzione totale di emissioni pari a 39.846,57 t CO2/anno. Il calcolo delle emissioni considera quelle emesse direttamente dalla pubblica amministrazione e quelle emesse dai cittadini, dagli edifici privati , dalle auto private dell'intero perimetro urbano.
"Si tratta – afferma Giuseppe Tragni, l'ex assessore all'energia e adesso consigliere comunale – di un atto di importanza strategica per la città e per il rispetto e la tutela dell'ambiente. Infatti, nel documento vengono specificate una serie di azioni da compiere per ridurre le emissioni di CO2 come previsto nel Patto dei Sindaci che impegna le amministrazioni che vi aderiscono in forma volontaria a raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto e quindi a ridurre la CO2 almeno del 20% entro il 2020, ad aumentare del 20% l'uso delle energie rinnovabili e prevedere un risparmio energetico del 20%".
Le azioni che il Comune di Matera intraprenderà al fine del proseguimento dell'obiettivo del Patto dei Sindaci sono suddivise su due periodi, il periodo A che contempla le azioni poste in atto nel periodo 2009/2012, e il periodo B dal 2013 al 2020. Il periodo A ha visto una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 4%, risultato raggiunto attraverso degli interventi di sostituzione di generatori di calore, riqualificazione dell'involucro edilizio opaco e trasparente, sostituzioni di vecchi elettrodomestici, introduzione della raccolta differenziata, sostituzione del parco veicolare comunale con tecnologie a basso consumo.
Riguardo il periodo B, si dovranno prevedere delle azioni tali da ottenere una riduzione pari 16% attraverso l'attuazione di azioni che interessano i settori: edifici pubblici, attrezzature/impianti e industrie, attraverso interventi di efficienza energetica nell'illuminazione interna (LED) e sostituzione delle apparecchiature elettriche; building automation sia per gli impianti termici che energetici; interventi di riqualificazione dell'involucro edilizio opaco e trasparente; sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento; riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione.
Invece nel settore trasporto si dovrà intervenire attraverso il rinnovo del parco autobus pubblici con veicoli elettrici e 5 autobus ad idrogeno, con la promozione veicoli a bassa emissione e con l'efficientamento e contenimento della mobilità privata su gomma.
Per quanto riguarda il settore della produzione locale di energia, si prevede la promozione ed incentivazione all'installazione di impianti fotovoltaici su edifici privati e pubblici e di altri sistemi di energia rinnovabile. E punto fondamentale: intervenire nel settore rifiuti con la raccolta differenziata, il "porta a porta" in tutta la città, e con l'adesione al progetto "rifiuti zero". L'adozione del Paes è necessaria per accedere a forme privilegiate di finanziamento europeo.