Confapi Matera: "la montagna ha partorito il topolino"
Nella confusione delle cifre mancano certezze sulle risorse e soprattutto sulla loro spendibilità
giovedì 28 settembre 2017
Per Matera 2019 ci sono 800 milioni, o forse 400, ma intanto per il momento 22 sono certi, anche se prima si era parlato di 35.
A 3 anni di distanza dal riconoscimento del titolo Ecoc la confusione regna sovrana e le iperbole si sprecano, con i politici che si appuntano medaglie sul petto mentre parlano di "giornata storica, epica" e di "sfida titanica", tronfi di un successo che non si sa come e quando si dovrà concretizzare.
Intanto l'unica certezza sembra essere quella del Contratto Istituzionale di Sviluppo con i suoi 22 milioni di euro. Ma in questo caso la montagna ha partorito il topolino perché i sette interventi previsti non sembrano così strategici per lo sviluppo della città, se si eccettua quello di piazza della Visitazione su cui però manca un minimo di progettazione.
Lo stesso accordo di programma di 400 milioni di euro finanzia attività che sono importanti ma che ricadono nell'ordinarietà di una pubblica amministrazione e non nella straordinarietà che ci si aspettava per Matera 2019.
Confapi Matera ritiene che a fronte di una programmazione confusa e insufficiente, su cui peraltro è mancato il preventivo confronto previsto dalla legge, non ci siano certezze sulle risorse e sugli interventi da finanziare. In particolare non si comprende quali siano gli interventi ordinari, finanziati dalle amministrazioni locali, e quali quelli straordinari, finanziati dallo Stato, come per esempio le strade.
Inoltre, pur dando per buoni i 400 milioni annunciati, non è chiaro quali siano le procedure per arrivare alla loro spendibilità, quali poteri effettivi abbia il coordinatore Nastasi – erroneamente paragonato al commissario di Expo 2015 a Milano – e quale il ruolo di Invitalia.
Sono 3 anni che si fanno annunci roboanti, senza tuttavia dare certezze sui progetti, sulle risorse, sulle procedure. Al 2019 mancano solo 14 mesi e l'unica certezza è che per quella data non saremo pronti, considerate le procedure previste dal Codice degli Appalti. Vorremmo evitare figuracce come quella fatta con la ristrutturazione del cinema comunale "Kennedy", i cui lavori sono stati prima appaltati e poi sospesi per evidenti errori nei calcoli strutturali.
Come si vede, dunque, le cifre si sovrappongono ma continuano a mancare le certezze e soprattutto si continua a confondere l'ordinario con lo straordinario. Gli interventi sulle periferie, per esempio, dovrebbero rientrare nella normale attività dell'Amministrazione comunale, così come i punti di accesso alla città. Mentre la Matera-Ferrandina e gli altri collegamenti viari sono di competenza dello Stato.
A 3 anni di distanza dal riconoscimento del titolo Ecoc la confusione regna sovrana e le iperbole si sprecano, con i politici che si appuntano medaglie sul petto mentre parlano di "giornata storica, epica" e di "sfida titanica", tronfi di un successo che non si sa come e quando si dovrà concretizzare.
Intanto l'unica certezza sembra essere quella del Contratto Istituzionale di Sviluppo con i suoi 22 milioni di euro. Ma in questo caso la montagna ha partorito il topolino perché i sette interventi previsti non sembrano così strategici per lo sviluppo della città, se si eccettua quello di piazza della Visitazione su cui però manca un minimo di progettazione.
Lo stesso accordo di programma di 400 milioni di euro finanzia attività che sono importanti ma che ricadono nell'ordinarietà di una pubblica amministrazione e non nella straordinarietà che ci si aspettava per Matera 2019.
Confapi Matera ritiene che a fronte di una programmazione confusa e insufficiente, su cui peraltro è mancato il preventivo confronto previsto dalla legge, non ci siano certezze sulle risorse e sugli interventi da finanziare. In particolare non si comprende quali siano gli interventi ordinari, finanziati dalle amministrazioni locali, e quali quelli straordinari, finanziati dallo Stato, come per esempio le strade.
Inoltre, pur dando per buoni i 400 milioni annunciati, non è chiaro quali siano le procedure per arrivare alla loro spendibilità, quali poteri effettivi abbia il coordinatore Nastasi – erroneamente paragonato al commissario di Expo 2015 a Milano – e quale il ruolo di Invitalia.
Sono 3 anni che si fanno annunci roboanti, senza tuttavia dare certezze sui progetti, sulle risorse, sulle procedure. Al 2019 mancano solo 14 mesi e l'unica certezza è che per quella data non saremo pronti, considerate le procedure previste dal Codice degli Appalti. Vorremmo evitare figuracce come quella fatta con la ristrutturazione del cinema comunale "Kennedy", i cui lavori sono stati prima appaltati e poi sospesi per evidenti errori nei calcoli strutturali.
Come si vede, dunque, le cifre si sovrappongono ma continuano a mancare le certezze e soprattutto si continua a confondere l'ordinario con lo straordinario. Gli interventi sulle periferie, per esempio, dovrebbero rientrare nella normale attività dell'Amministrazione comunale, così come i punti di accesso alla città. Mentre la Matera-Ferrandina e gli altri collegamenti viari sono di competenza dello Stato.