Confapi: estendere Zes al Nord? Sud perderà il vantaggio competitivo
Dito puntato contro le intenzioni del Governo
venerdì 2 agosto 2019
"Non comprendiamo perché un incentivo nato per il Mezzogiorno debba essere esteso anche al Centro-Nord, annullando di fatto il vantaggio competitivo per il Sud". Con queste parole il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, stigmatizza l'ipotesi allo studio di estendere il regime delle Zone Economiche Speciali alle aree del Centro-Nord.
"Il decreto Mezzogiorno del 2017, che ha istituito la ZES – prosegue il presidente De Salvo – introduceva uno strumento agevolativo teso a controbilanciare il divario esistente tra Nord e Sud, dando respiro alle politiche per il Mezzogiorno".
"Questa contraddizione – secondo il presidente di Confapi Matera – anche se non viola le norme europee, cancella il privilegio competitivo per le nostre aree, che puntano sui cosiddetti vantaggi localizzativi per attrarre investimenti. La Valbasento, in particolare, in quanto retro-porto naturale del porto di Taranto, punta molto sulla ZES Jonica per un rilancio atteso da troppo tempo. Altrettanto dicasi per le altre aree della Basilicata ricomprese nel perimetro della ZES".
"La ZES – conclude Massimo De Salvo – oltre alla defiscalizzazione e alla riduzione dei tempi dovuta alla semplificazione amministrativa, dovrà consentire anche di ridurre i costi del trasporto. Se invece questi vantaggi vengono concessi anche ad aree del Centro-Nord che possono contare su un'infrastrutturazione di base nettamente superiore alla nostra, non vedo perché un investitore estero o italiano dovrebbe venire in Basilicata".
"Il decreto Mezzogiorno del 2017, che ha istituito la ZES – prosegue il presidente De Salvo – introduceva uno strumento agevolativo teso a controbilanciare il divario esistente tra Nord e Sud, dando respiro alle politiche per il Mezzogiorno".
"Questa contraddizione – secondo il presidente di Confapi Matera – anche se non viola le norme europee, cancella il privilegio competitivo per le nostre aree, che puntano sui cosiddetti vantaggi localizzativi per attrarre investimenti. La Valbasento, in particolare, in quanto retro-porto naturale del porto di Taranto, punta molto sulla ZES Jonica per un rilancio atteso da troppo tempo. Altrettanto dicasi per le altre aree della Basilicata ricomprese nel perimetro della ZES".
"La ZES – conclude Massimo De Salvo – oltre alla defiscalizzazione e alla riduzione dei tempi dovuta alla semplificazione amministrativa, dovrà consentire anche di ridurre i costi del trasporto. Se invece questi vantaggi vengono concessi anche ad aree del Centro-Nord che possono contare su un'infrastrutturazione di base nettamente superiore alla nostra, non vedo perché un investitore estero o italiano dovrebbe venire in Basilicata".