Concluse indagini per traffico di armi e droga
Sono 24 gli avvisi notificati dalla Polizia di cui quattro nei Comuni murgiani
mercoledì 24 giugno 2020
10.47
Notificati avvisi di conclusione indagine per 24 persone accusate a vario titolo di detenzione e porto illegali di armi e munizioni, spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato, spendita di banconote false, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, ricettazione, truffa a compagnia d'assicurazione per falso incidente stradale e spari in luogo pubblico.
A notificare gli avvisi, su disposizione della Procura di Matera, sono stati gli stessi agenti della Polizia di Stato che ha condotto le indagini, riferite a reati commessi nelle province di Bari e Matera, dal settembre 2016 al luglio 2017. Gli inquirenti hanno iniziato ad indagare dopo che erano giunte segnalazioni sull'esplosione di colpi d'arma da fuoco.
19 delle 24 persone indagate sono residenti a Matera e provincia, 4 sono residenti nella provincia di Bari, mentre 1 vive in provincia di Pordenone. Nel corso delle indagini sono state svolte numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro di diverse centinaia di grammi di sostanze stupefacenti, nove pistole, tutte clandestine e di diverso calibro e marca, un teaser (arma in grado di produrre scariche elettriche), diversi coltelli e centinaia di munizioni.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a Matera e provincia si era sviluppato un florido traffico di armi e droga provenienti dalla Puglia, in particolare dalle vicine città di Altamura, Gravina e Santeramo. Gli agenti sono riusciti ad identificare i responsabili degli atti criminali, anche grazie alla visione di immagini delle telecamere presenti nelle zone interessate.
Le indagini hanno accertato anche truffe alle assicurazioni per mezzo di falsi incidenti stradali e lo smercio di carte di identità, che dopo una falsa dichiarazione di smarrimento, cambiandone la foto, venivano cedute a cittadini albanesi, che le utilizzavano per potersi muovere liberamente in Europa. Per questo due albanesi sono stati arrestati a Milano.
Le indagini hanno anche fatto emergere la spregiudicatezza di alcuni degli indagati, che si sono resi responsabili anche di atti intimidatori e vessatori nei confronti di un cittadino straniero. Sei di loro, infatti, hanno continuato a vessare un extracomunitario che frequentava il loro stesso bar, deridendolo, picchiandolo, minacciandolo, anche con una pistola e costringendolo a farsi dare soldi, oppure a farsi pagare le loro consumazioni. Non contenti, dopo che l'uomo aveva sporto denuncia nei loro confronti, hanno continuato a minacciarlo per costringerlo a ritirarla. Per questo motivo quattro di loro sono stati già condannati in primo grado dal Tribunale di Matera per estorsione aggravata e continuata, mentre altri due hanno optato per il patteggiamento.
A notificare gli avvisi, su disposizione della Procura di Matera, sono stati gli stessi agenti della Polizia di Stato che ha condotto le indagini, riferite a reati commessi nelle province di Bari e Matera, dal settembre 2016 al luglio 2017. Gli inquirenti hanno iniziato ad indagare dopo che erano giunte segnalazioni sull'esplosione di colpi d'arma da fuoco.
19 delle 24 persone indagate sono residenti a Matera e provincia, 4 sono residenti nella provincia di Bari, mentre 1 vive in provincia di Pordenone. Nel corso delle indagini sono state svolte numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro di diverse centinaia di grammi di sostanze stupefacenti, nove pistole, tutte clandestine e di diverso calibro e marca, un teaser (arma in grado di produrre scariche elettriche), diversi coltelli e centinaia di munizioni.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a Matera e provincia si era sviluppato un florido traffico di armi e droga provenienti dalla Puglia, in particolare dalle vicine città di Altamura, Gravina e Santeramo. Gli agenti sono riusciti ad identificare i responsabili degli atti criminali, anche grazie alla visione di immagini delle telecamere presenti nelle zone interessate.
Le indagini hanno accertato anche truffe alle assicurazioni per mezzo di falsi incidenti stradali e lo smercio di carte di identità, che dopo una falsa dichiarazione di smarrimento, cambiandone la foto, venivano cedute a cittadini albanesi, che le utilizzavano per potersi muovere liberamente in Europa. Per questo due albanesi sono stati arrestati a Milano.
Le indagini hanno anche fatto emergere la spregiudicatezza di alcuni degli indagati, che si sono resi responsabili anche di atti intimidatori e vessatori nei confronti di un cittadino straniero. Sei di loro, infatti, hanno continuato a vessare un extracomunitario che frequentava il loro stesso bar, deridendolo, picchiandolo, minacciandolo, anche con una pistola e costringendolo a farsi dare soldi, oppure a farsi pagare le loro consumazioni. Non contenti, dopo che l'uomo aveva sporto denuncia nei loro confronti, hanno continuato a minacciarlo per costringerlo a ritirarla. Per questo motivo quattro di loro sono stati già condannati in primo grado dal Tribunale di Matera per estorsione aggravata e continuata, mentre altri due hanno optato per il patteggiamento.