Coaching di comunità, Matera vuol partecipare
Assessore Schiuma: "E' la strada giusta da percorrere con i cittadini"
mercoledì 16 marzo 2016
13.03
Si è parlato di quartieri, di servizi per portatori di handicap, di forme di partecipazione alla vita pubblica. Sono stati tanti i materani che martedì hanno partecipato all'incontro sul coaching di comunità promosso alle Monacelle dal Comune insieme ai componenti della Comunità di pratica di coaching di Roma. Tante anche le realtà associative che hanno voluto essere presenti, dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 all'associazione Matera 2019 alle realtà associative che si occupano di disabili, donne e attività culturali.
L'incontro è servito per mettere a confronto le esperienze ma soprattutto per avviare un metodo di partecipazione diretta, condivisione e dibattito dal quale far scaturire elementi interessanti anche in vista del Piano strategico che il Comune sta approntando in queste settimane.
Aprendo l'incontro il vice sindaco nonché assessore all'Innovazione e Ricerca, Giovanni Schiuma ha sottolineato: "Si tratta di percorsi che consentono il rafforzamento della comunità per realizzare una città adeguata, pronta alle forme di cittadinanza attiva. In questo processo – ha aggiunto – individuo elementi che si possono riassumere con tre P iniziali: Processo che si può realizzare sotto il profilo culturale, innanzitutto, con metodologie di coinvolgimento e confronto; in secondo luogo Prodotto, inteso come intervento, strumento operativo; infine le Persone, ovvero i cittadini, elemento centrale di questo itinerario che il coaching di comunità può provocare e supportare".
Brunella Guida, uno dei coacher che hanno illustrato i contenuti delle modalità del coaching di comunità ha avviato il confronto concentrandosi su alcuni aspetti: "In una città che sta cambiando profondamente come Matera, è importante introdurre strumenti che accompagnino questa trasformazione. Uno strumento innovativo, come quello del coaching di comunità, viene messo a disposizione della comunità. Il cambiamento, d'altronde, deve essere accompagnato".
Sul coaching si è soffermata, in particolare, Cecilia Toni Saracini che per illustrare questa metodologia, ha mostrato un video tratto dal film "Matrix" e poi aggiunto: "Il coach è una persona che aiuta gli altri ad esplorare la propria realtà e condurli verso un punto di arrivo, a conoscersi meglio, a scegliere liberamente cosa fare".
Mario Maresca ha "provocato" il pubblico, chiedendo definizioni della figura di coach. "Impariamo tutti grazie alle ripetizioni e immaginando che il nostro successo dipenda proprio da ciò che impariamo, c'è bisogno di qualcuno che con gentilezza e acume, ci aiuti. Gentilezza e tecnica sono fondamentali La Comunità di pratica dei coach è un gruppo che orami rappresenta una realtà consolidata e ha 11 sedi in Italia. Nel corso dei nostri incontri confrontiamo le nostre competenze e le nostre storie, crescendo al tempo stesso".
Maria Cinque ha aggiunto: "Il coaching di comunità, in sintesi, consente di mettere insieme contributi, di mettere in atto un processo di accompagnamento verso la crescita dei singoli invididui e delle comunità più in generale, all'insegna della condivisione e della partecipazione. La nuova strada che ogni individuo può seguire. Nel caso di Matera ci piacerebbe condurre la vostra comunità verso progetti che si possono realizzare".
Anche gli altri coach presenti, Francesca Viti, Sandra Vaudagna e l'architetto Marisa Copiano hanno sottolineato il valore della partecipazione e della condivisione in una città in crescita come quella di Matera. La necessità di puntare su questi temi è stata confermata anche dall'intervento dell'assessore comunale alle Politiche giovanili, Massimiliano Amenta che ne ha parlato legandola alla recente approvazione in consiglio comunale del Regolamento della Consulta giovanile che proprio in questi giorni sta vedendo la sua fase di realizzazione concreta con una presentazione alla stampa e l'avvio della fase di adesione e iscrizione di ragazzi dai 14 ai 30 anni.
"Abbiamo avviato un metodo che non lasceremo solo sulla carta – ha concluso l'assessore Schiuma – e che trasformeremo in metodologia di confronto come stiamo epr fare con il Piano strategico e la nuova piattaforma informatica del Comune su cui ci confronteremo in questi giorni con i cittadini. La strada, secondo noi, è quella giusta e i cittadini hanno dimostrato che sono pronti a collaborare con le istituzioni in modo consapevole e costruttivo".
L'incontro è servito per mettere a confronto le esperienze ma soprattutto per avviare un metodo di partecipazione diretta, condivisione e dibattito dal quale far scaturire elementi interessanti anche in vista del Piano strategico che il Comune sta approntando in queste settimane.
Aprendo l'incontro il vice sindaco nonché assessore all'Innovazione e Ricerca, Giovanni Schiuma ha sottolineato: "Si tratta di percorsi che consentono il rafforzamento della comunità per realizzare una città adeguata, pronta alle forme di cittadinanza attiva. In questo processo – ha aggiunto – individuo elementi che si possono riassumere con tre P iniziali: Processo che si può realizzare sotto il profilo culturale, innanzitutto, con metodologie di coinvolgimento e confronto; in secondo luogo Prodotto, inteso come intervento, strumento operativo; infine le Persone, ovvero i cittadini, elemento centrale di questo itinerario che il coaching di comunità può provocare e supportare".
Brunella Guida, uno dei coacher che hanno illustrato i contenuti delle modalità del coaching di comunità ha avviato il confronto concentrandosi su alcuni aspetti: "In una città che sta cambiando profondamente come Matera, è importante introdurre strumenti che accompagnino questa trasformazione. Uno strumento innovativo, come quello del coaching di comunità, viene messo a disposizione della comunità. Il cambiamento, d'altronde, deve essere accompagnato".
Sul coaching si è soffermata, in particolare, Cecilia Toni Saracini che per illustrare questa metodologia, ha mostrato un video tratto dal film "Matrix" e poi aggiunto: "Il coach è una persona che aiuta gli altri ad esplorare la propria realtà e condurli verso un punto di arrivo, a conoscersi meglio, a scegliere liberamente cosa fare".
Mario Maresca ha "provocato" il pubblico, chiedendo definizioni della figura di coach. "Impariamo tutti grazie alle ripetizioni e immaginando che il nostro successo dipenda proprio da ciò che impariamo, c'è bisogno di qualcuno che con gentilezza e acume, ci aiuti. Gentilezza e tecnica sono fondamentali La Comunità di pratica dei coach è un gruppo che orami rappresenta una realtà consolidata e ha 11 sedi in Italia. Nel corso dei nostri incontri confrontiamo le nostre competenze e le nostre storie, crescendo al tempo stesso".
Maria Cinque ha aggiunto: "Il coaching di comunità, in sintesi, consente di mettere insieme contributi, di mettere in atto un processo di accompagnamento verso la crescita dei singoli invididui e delle comunità più in generale, all'insegna della condivisione e della partecipazione. La nuova strada che ogni individuo può seguire. Nel caso di Matera ci piacerebbe condurre la vostra comunità verso progetti che si possono realizzare".
Anche gli altri coach presenti, Francesca Viti, Sandra Vaudagna e l'architetto Marisa Copiano hanno sottolineato il valore della partecipazione e della condivisione in una città in crescita come quella di Matera. La necessità di puntare su questi temi è stata confermata anche dall'intervento dell'assessore comunale alle Politiche giovanili, Massimiliano Amenta che ne ha parlato legandola alla recente approvazione in consiglio comunale del Regolamento della Consulta giovanile che proprio in questi giorni sta vedendo la sua fase di realizzazione concreta con una presentazione alla stampa e l'avvio della fase di adesione e iscrizione di ragazzi dai 14 ai 30 anni.
"Abbiamo avviato un metodo che non lasceremo solo sulla carta – ha concluso l'assessore Schiuma – e che trasformeremo in metodologia di confronto come stiamo epr fare con il Piano strategico e la nuova piattaforma informatica del Comune su cui ci confronteremo in questi giorni con i cittadini. La strada, secondo noi, è quella giusta e i cittadini hanno dimostrato che sono pronti a collaborare con le istituzioni in modo consapevole e costruttivo".