Cine-teatro Duni, i proprietari annunciano la chiusura

Sull'intricata vicenda primo confronto pubblico tra i candidati sindaco

domenica 10 maggio 2015
A cura di Marco Delli Noci
Si paventava da tempo, ma adesso è certo: il cine-teatro "Duni", uno dei gioielli del patrimonio culturale materano, chiude perchè da tempo la proprietà non riesce a sostenere le spese di gestione e manutenzione.

A darne notizia i proprietari dello stabile nel corso di una conferenza stampa, convocata anche per analizzare nuove soluzioni al fine di rivitalizzare il "Duni". Infatti quest'ultimo necessita una riqualificazione completa, dall'adeguamento tecnologico e impiantistico all'ammodernamento del palcoscenico.

Alla conferenza presenti i candidati sindaco, invitati al primo confronto pubblico su uno dei temi più scottanti della campagna elettorale. Giovanni Carnovale, che rappresenta una quota della società, ha indicato una mappatura dei percorsi da poter perseguire: "Noi siamo riusciti ad individuare tre strade: la prima, esclusa perché non ci sono le premesse economiche, di acquisizione dell'intero stabile da parte dell'amministrazione, tramite fondo immobiliare; la seconda potrebbe interessare il privato, senza contributi pubblici; la terza, più fattibile, riguarda una gestione mista pubblico-privato mediante la locazione, il contratto di disponibilità' e la fondazione".

Sul finire del discorso di Carnovale è emersa l'ipotesi più vantaggiosa in termini giuridici e concreti: il Duni sarà affidato presumibilmente ad una gestione mista tramite la costituzione di una fondazione. Però il dialogo della proprietà con gli enti pubblici negli anni ha avuto degli intoppi: "Sono circa due anni –afferma lo stesso Carnovale - che la proprietà cerca un dialogo con l'amministrazione comunale e regionale consapevole della presenza di alcuni finanziamenti regionali destinati ai contenitori culturali", ma "dalla Regione non si è ottenuto nessun riscontro pratico", mentre "il Comune di Matera si è impegnato ad organizzare un tavolo tecnico, ma senza un seguito".

In seguito si è scatenato il dibattito tra i candidati sindaco. Il primo ad intervenire è stato il sindaco uscente, Salvatore Adduce, indicando la nomina europea come un'opportunità per la risoluzione della vicenda: "Matera2019 può essere la chiave per risolvere il caso. Qualunque soluzione si scelga nella gestione mista, bisogna capire l'identità del soggetto privato e con quali e quante risorse può operare". Ma il sindaco rivuole sottoporre la questione alla Regione per "salvare questa meravigliosa costruzione architettonica". Mentre Franco Vespe, candidato sindaco de L'Altra Matera, è in disaccordo con Adduce: "Matera2019 o no, noi dobbiamo occuparci dello stabile. La nomina europea non è risolutiva, invece gli immediati finanziamenti per salvare la struttura si". Angelo Tortorelli, candidato sindaco e presidente della camera di commercio, pone l'attenzione al pubblico: "Al prossimo tavolo tecnico bisognerà stabilire il ruolo del pubblico, in che modo e fino a quando l'amministrazione potrà intervenire per risollevare le sorti della struttura". Invece per l'altro candidato, Raffaello De Ruggeri, "la fondazione è una soluzione per il dinamismo gestionale, soprattutto da un punto di vista giuridico". Antonio Materdomini, candidato 5 stelle, si sofferma sulla trasparenza: "La soluzione mista va bene, ma bisogna rendere trasparente il bilancio ai cittadini. La città deve contribuire alla salvezza del teatro".
Cine-teatro Duni, i proprietari annunciano la chiusura
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