Cine-teatro Duni, Confapi chiede un intervento immediato
“D’accordo con la soluzione fondazione. La città ha bisogno del Duni”
lunedì 11 maggio 2015
10.56
Anche Confapi Matera fa sentire la sua voce in merito alla vicenda del cine-teatro "Duni", il gioiello architettonico, situato nel cuore del centro cittadino, costretto a chiudere i battenti.
"Come abbiamo avuto modo di ribadire in più occasioni – ha evidenziato il presidente dell'associazione, Enzo Acito – consideriamo il cineteatro Duni un ambasciatore di cultura internazionale e un presidio culturale locale dal quale non possiamo prescindere. La condizione di precarietà in cui si trovava era cosa nota, da tempo, e sarebbe stato importante riuscire a venirne a capo nei tempi giusti così da evitarne la chiusura, dannosa, tra l'altro, anche per la reputazione di Matera 2019. Sarebbe bastato seguire il percorso tracciato e condiviso dagli interlocutori principali, gli attuali proprietari e l'Amministrazione comunale".
Acito è concorde ad un intervento immediato nei tempi e all'individuazione della soluzione nello strumento della fondazione: "Ancora una volta, contano le soluzioni, recriminare sui lunghi silenzi e sulle numerose assenze ha poco senso. E questa possibile soluzione è chiaramente la fondazione, un soggetto terzo che consenta alla proprietà di salvaguardare un patrimonio familiare e alla città di rientrare in possesso di una struttura ristrutturata e riqualificata".
Spazi culturali, come il Duni, devono essere al centro dell'interesse cittadino, in particolar modo dopo la designazione europea: "Una città che si presenta all'Europa, – ha concluso, il presidente Acito – quale esempio privilegiato di cultura, non può non disporre delle sue principali rappresentanze e pianificarne di nuove. Occorrono molti spazi culturali, in rete tra loro, e numerosi laboratori che sostanzino un protagonismo reale. Abbiamo una sfida impegnativa e senza scelte definitive, che traducano in fatti le tante lodevoli disponibilità, rischiamo di ritornare a parlarne tra cinque anni, alla prossima campagna elettorale".
"Come abbiamo avuto modo di ribadire in più occasioni – ha evidenziato il presidente dell'associazione, Enzo Acito – consideriamo il cineteatro Duni un ambasciatore di cultura internazionale e un presidio culturale locale dal quale non possiamo prescindere. La condizione di precarietà in cui si trovava era cosa nota, da tempo, e sarebbe stato importante riuscire a venirne a capo nei tempi giusti così da evitarne la chiusura, dannosa, tra l'altro, anche per la reputazione di Matera 2019. Sarebbe bastato seguire il percorso tracciato e condiviso dagli interlocutori principali, gli attuali proprietari e l'Amministrazione comunale".
Acito è concorde ad un intervento immediato nei tempi e all'individuazione della soluzione nello strumento della fondazione: "Ancora una volta, contano le soluzioni, recriminare sui lunghi silenzi e sulle numerose assenze ha poco senso. E questa possibile soluzione è chiaramente la fondazione, un soggetto terzo che consenta alla proprietà di salvaguardare un patrimonio familiare e alla città di rientrare in possesso di una struttura ristrutturata e riqualificata".
Spazi culturali, come il Duni, devono essere al centro dell'interesse cittadino, in particolar modo dopo la designazione europea: "Una città che si presenta all'Europa, – ha concluso, il presidente Acito – quale esempio privilegiato di cultura, non può non disporre delle sue principali rappresentanze e pianificarne di nuove. Occorrono molti spazi culturali, in rete tra loro, e numerosi laboratori che sostanzino un protagonismo reale. Abbiamo una sfida impegnativa e senza scelte definitive, che traducano in fatti le tante lodevoli disponibilità, rischiamo di ritornare a parlarne tra cinque anni, alla prossima campagna elettorale".