Chiusura della facoltà di Ingegneria ambientale, gli studenti insorgono

“Sui motivi non abbiamo avuto ancora risposte ufficiali”

mercoledì 1 ottobre 2014 9.03
A cura di Marco Delli Noci
Alla fine del 2013, tramite un comunicato dell'Università degli Studi di Basilicata, agli studenti di Ingegneria civile e ambientale di Matera, venne comunicata la chiusura della facoltà. Da allora hanno cercato di far sentire la propria voce contro la cancellazione della sede a Matera con svariate proteste che non hanno avuto seguito.

Oggi i corsisti tornano alla carica continuando a denuciare la chiusura della facoltà. Sulle motivazioni di tale scelta – come gli studenti hanno dichiarato nella videointervista - non ci sono risposte ufficiali: "Ci hanno detto che le motivazioni di tale scelta sono imputabili al taglio all'istruzione nella Regione. Poi ultimamente abbiamo incontrato il nuovo rettore dell'Unibas, Aurelia Sole, e ha detto che le ore di Ingegneria ambientale e civile non sono state incluse nel Patto di Stabilità. Ma motivazioni ufficiali non sono pervenute".

A detta loro, la protesta è stata snobbata per diverso tempo dalle autorità: "Abbiamo contattato le diverse autorità locali. Mentre dal sindaco Adduce ci sono pervenute risposte blande, dalla Regione non hanno considerato minimamente la vicenda. Solo in queste ore alcuni consiglieri hanno espresso la volontà di portare all'ordine del giorno la questione in consiglio comunale".

Uno studente, poi, ha chiarito cosa comporta, per loro, la cancellazione della facoltà con sede a Matera: "Le conseguenze sono che molti di noi saranno costretti a trasferirsi alla sede di Potenza o nella vicina Puglia. Quest'anno non c'è stata nessuna iscrizione al corso di Matera. Chiediamo che almeno per i prossimi anni venga riaperto il nostro corso ormai abbandonato".