Caso Valdadige, solidarietà da Altamura
A Borgo Venusio giunge l'appoggio dal Movimento ilGrillaio e dalla Rete Rifiutizero
domenica 23 febbraio 2014
14.02
La solidarietà e l'appoggio alla battaglia dei cittadini di Borgo Venusio, contro la possibilità dell'a Ila Laterizi (ex Valdadige) di bruciare petcoke, arriva anche da Altamura. E' il Movimento ilGrillaio, anche Rete Rifiutizero Aro Ba4 a far arrivare il proprio consenso all'attività di protesta avviata dai residenti. Infatti, dopo alcune perplessità espresse dai residenti al poco appoggio proveniente da Matera, ed al nullo influsso di Altamura, arriva una prima risposta.
"Matera e Altamura sono sulla stessa terra, bevono la stessa acqua, respirano la stessa aria, o gli stessi fumi - specificano gli attivisti altamurani - Insieme possiamo riaffermare la sovranità popolare persa nei meandri della burocrazia e annacquata dal ricatto occupazionale".
Dal centro pugliese, confinante con il territorio materano, sottolineano gli interessi comuni per l'ambiente e la salute e l'importanza di lottare tutti insieme. "Siamo consapevoli di essere legati da una sorte comune e non intendiamo sottovalutare il ruolo che abbiamo nella vicenda Valdadige: sappiamo che non sono pochi chilometri a risolvere il problema dei paesi limitrofi. Condividiamo le vostre perplessità sul silenzio altamurano sul tema".
Anche perchè, dal Movimento ilGrillaio sottolineano come i dati scientifici siano inequivocabili: "dove si brucia ci si ammala e si muore più che in altre zone. Se a questo aggiungiamo la facilità con cui in Italia è possibile eludere tali norme, capite che il minimo che i cittadini possono fare è ribellarsi. Quindi il Movimento con la Rete Rifiutizero di Altamura, Gravina, Santeamo e Cassano parte dal presupposto che ogni cittadino debba occuparsi del proprio territorio affermando quella sovranità popolare che i governanti ci riconoscono ormai solo quando si vota e che scompare nei meandri della burocrazia".
Sarà importante non cedere alle "scusanti" della perdita dei posti di lavoro (come accaduto nell'episodio dell'Ilva di Taranto, ndr). "Ci auguriamo di non assistere, come spesso accade in questi casi, al triste teatrino del ricatto occupazionale - ammettono dal Movimento ilGrillaio di Altamura - il lavoro dev'essere il mezzo per vivere meglio, non il fine (o "la Fine") di una esistenza in cui tutto è precario. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a avviare un confronto con i cittadini materani per condividere questa battaglia che è anche nostra - propongono dal centro pugliese - Agli amministratori locali dev'essere chiaro che i cittadini non possono subire le decisioni riguardanti la propria vita e quella dei propri figli".
"Matera e Altamura sono sulla stessa terra, bevono la stessa acqua, respirano la stessa aria, o gli stessi fumi - specificano gli attivisti altamurani - Insieme possiamo riaffermare la sovranità popolare persa nei meandri della burocrazia e annacquata dal ricatto occupazionale".
Dal centro pugliese, confinante con il territorio materano, sottolineano gli interessi comuni per l'ambiente e la salute e l'importanza di lottare tutti insieme. "Siamo consapevoli di essere legati da una sorte comune e non intendiamo sottovalutare il ruolo che abbiamo nella vicenda Valdadige: sappiamo che non sono pochi chilometri a risolvere il problema dei paesi limitrofi. Condividiamo le vostre perplessità sul silenzio altamurano sul tema".
Anche perchè, dal Movimento ilGrillaio sottolineano come i dati scientifici siano inequivocabili: "dove si brucia ci si ammala e si muore più che in altre zone. Se a questo aggiungiamo la facilità con cui in Italia è possibile eludere tali norme, capite che il minimo che i cittadini possono fare è ribellarsi. Quindi il Movimento con la Rete Rifiutizero di Altamura, Gravina, Santeamo e Cassano parte dal presupposto che ogni cittadino debba occuparsi del proprio territorio affermando quella sovranità popolare che i governanti ci riconoscono ormai solo quando si vota e che scompare nei meandri della burocrazia".
Sarà importante non cedere alle "scusanti" della perdita dei posti di lavoro (come accaduto nell'episodio dell'Ilva di Taranto, ndr). "Ci auguriamo di non assistere, come spesso accade in questi casi, al triste teatrino del ricatto occupazionale - ammettono dal Movimento ilGrillaio di Altamura - il lavoro dev'essere il mezzo per vivere meglio, non il fine (o "la Fine") di una esistenza in cui tutto è precario. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a avviare un confronto con i cittadini materani per condividere questa battaglia che è anche nostra - propongono dal centro pugliese - Agli amministratori locali dev'essere chiaro che i cittadini non possono subire le decisioni riguardanti la propria vita e quella dei propri figli".