Casa tecnologie, progetto non piace ai Verdi
Ulteriore cementificazione e troppo consumo di suolo
venerdì 10 luglio 2020
Voce fuori dal coro quella dei Verdi sul progetto della casa delle tecnologie. Mentre la maggior parte delle forze politiche cittadine salutavano con soddisfazione l'approvazione del Progetto definitivo per la realizzazione della Casa delle Tecnologie Emergenti, ai verdi materani non piaceva l'ennesima colata di cemento.
Sulla bontà della iniziativa di modernizzazione che farà di Matera un "punto di riferimento importante per la ricerca sulle nuove tecnologie", gli esponenti ambientalisti non hanno avuto nulla da eccepire, ciò che non convince sono le modalità di realizzazione.
I Verdi criticano, dunque, l'idea che lo sviluppo della città debba passare attraverso il consumo del territorio, soprattutto se poi si considera che la struttura sorgerà in Via Ettore Maiorana, nelle adiacenze di Piazza degli Olmi: una zona trafficata - sottolineano – "già sovraccarica di volumi di cemento, di un'urbanistica ostile, estranea a una armonica pianificazione territoriale".
Quindi, la cementificazione nascosta sotto la veste della modernizzazione lascia l'amaro in bocca al partito degli ambientalisti. "Come si fa ad avere inneggiato allo stop al consumo di suolo, al riuso, al recupero e la rigenerazione urbana quando alla prima occasione – perché è la prima occasione – ci si comporta alla stessa stregua di chi ha operato finora in città e che si è tanto criticato?"- dice Mario Montemurro, portavoce del Partito a Matera, che parla di "brutto segnale" dato dalla città dei Sassi in un periodo in cui nel resto della penisola "il Decreto Semplificazioni, prevede un aumento vertiginoso di consumo di suolo e una pioggia di cemento".
Insomma, i verdi avrebbero gradito una soluzione di riutilizzo, di riqualificazione e di rigenerazione e invece si trovano davanti ad una costruzione ex-novo: il consiglio comunale- afferma in conclusione Montemurro- ha preferito "costruire, cementificare, consumare".
Sulla bontà della iniziativa di modernizzazione che farà di Matera un "punto di riferimento importante per la ricerca sulle nuove tecnologie", gli esponenti ambientalisti non hanno avuto nulla da eccepire, ciò che non convince sono le modalità di realizzazione.
I Verdi criticano, dunque, l'idea che lo sviluppo della città debba passare attraverso il consumo del territorio, soprattutto se poi si considera che la struttura sorgerà in Via Ettore Maiorana, nelle adiacenze di Piazza degli Olmi: una zona trafficata - sottolineano – "già sovraccarica di volumi di cemento, di un'urbanistica ostile, estranea a una armonica pianificazione territoriale".
Quindi, la cementificazione nascosta sotto la veste della modernizzazione lascia l'amaro in bocca al partito degli ambientalisti. "Come si fa ad avere inneggiato allo stop al consumo di suolo, al riuso, al recupero e la rigenerazione urbana quando alla prima occasione – perché è la prima occasione – ci si comporta alla stessa stregua di chi ha operato finora in città e che si è tanto criticato?"- dice Mario Montemurro, portavoce del Partito a Matera, che parla di "brutto segnale" dato dalla città dei Sassi in un periodo in cui nel resto della penisola "il Decreto Semplificazioni, prevede un aumento vertiginoso di consumo di suolo e una pioggia di cemento".
Insomma, i verdi avrebbero gradito una soluzione di riutilizzo, di riqualificazione e di rigenerazione e invece si trovano davanti ad una costruzione ex-novo: il consiglio comunale- afferma in conclusione Montemurro- ha preferito "costruire, cementificare, consumare".