Caporalato: lavoratori sfruttati in campagna, quattro indagati
I braccianti sono pugliesi. Denunciate persone delle province di Matera e Brindisi
mercoledì 26 maggio 2021
17.40
Un avviso di conclusione delle indagini, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Matera, è stato notificato da agenti delle Squadre Mobili delle Questure di Taranto e Matera e del commissariato di Policoro nei confronti di quattro persone (tre uomini e una donna), due residenti in provincia di Matera e due in provincia di Brindisi, in un'indagine contro il caporalato e lo sfruttamento.
Le quattro persone sono ritenute tutte responsabili, in concorso tra loro, di aver messo in piedi un'attività organizzata e non occasionale di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro. Le indagini sono state avviate grazie alla denuncia di una bracciante agricola che si è rivolta al Commissariato di Grottaglie. E' emerso che i quattro arrestati reclutavano la manodopera, destinata al lavoro agricolo aziende di terzi, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.
Sono almeno 20 gli operai agricoli sfruttati dalla organizzazione. I due brindisini si occupavano della logistica, dalla fase del reclutamento della manodopera fino al loro trasporto nelle aziende agricole e nei frutteti della provincia di Matera, di proprietà di due degli indagati.
Gli accertamenti hanno messo in evidenza le condizioni estreme di sfruttamento a cui erano sottoposti i lavoratori con una retribuzione giornaliera ben al di sotto di quella stabilita dai contratti di settore dalla quale veniva poi anche sottratta una quota per il trasporto. Dall'analisi di tutta la documentazione contabile è risultata una retribuzione giornaliera pari a 35 euro per ogni lavoratore, di cui 3 euro venivano trattenuti come prezzo del trasporto, a fronte della somma di 44,30 euro previste. Alla stessa maniera, le giornate conteggiate e computate in busta paga erano inferiori rispetto a quelle effettivamente svolte.
Le quattro persone sono ritenute tutte responsabili, in concorso tra loro, di aver messo in piedi un'attività organizzata e non occasionale di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro. Le indagini sono state avviate grazie alla denuncia di una bracciante agricola che si è rivolta al Commissariato di Grottaglie. E' emerso che i quattro arrestati reclutavano la manodopera, destinata al lavoro agricolo aziende di terzi, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.
Sono almeno 20 gli operai agricoli sfruttati dalla organizzazione. I due brindisini si occupavano della logistica, dalla fase del reclutamento della manodopera fino al loro trasporto nelle aziende agricole e nei frutteti della provincia di Matera, di proprietà di due degli indagati.
Gli accertamenti hanno messo in evidenza le condizioni estreme di sfruttamento a cui erano sottoposti i lavoratori con una retribuzione giornaliera ben al di sotto di quella stabilita dai contratti di settore dalla quale veniva poi anche sottratta una quota per il trasporto. Dall'analisi di tutta la documentazione contabile è risultata una retribuzione giornaliera pari a 35 euro per ogni lavoratore, di cui 3 euro venivano trattenuti come prezzo del trasporto, a fronte della somma di 44,30 euro previste. Alla stessa maniera, le giornate conteggiate e computate in busta paga erano inferiori rispetto a quelle effettivamente svolte.